Il Nameless Music Festival a sostegno del settore della musica

Torna il Nameless Music Festival e pubblica un codice etico a sostegno del settore musicale.

L’annuncio arriva forte e chiaro. L’ottava edizione dell’evento di musica elettronica, e non solo, di fama internazionale si svolgerà dal 29 maggio al 1° giugno 2021 ad Annone Brianza (LC). A pochi giorni dalla conclusione dell’iniziativa di successo “TIMELESS – L’Italia attraverso un viaggio musicale”, il tour in streaming di dj set diviso per in 7 tappe lungo tutta la penisola pensato proprio dagli stessi organizzatori del Nameless, ora anche l’evento fatto di live e incontri è pronto a ripartire.

Il successo del Nameless dell’anno scorso

E lo fa compiendo un importante passo in avanti per continuare a crescere e migliorarsi. Gli organizzatori del Festival hanno, infatti, stilato il proprio codice etico come strumento di responsabilità sociale per evolversi e guardare al futuro. In più hanno deciso di aumentare il capitale a 100 mila € per Nameless Srl., mettendosi al servizio della comunità e del mondo della musica.

Questo perché, come tutti sappiamo, durante il lungo lockdown la musica ha patito e anche tanto. Il mondo della live industry ha dovuto fare i conti con il distanziamento sociale e i lavoratori del settore ne hanno ovviamente e sfortunatamente risentito. Ora Nameless, che ha più volte fatto parte di tavoli tecnici tra gli addetti ai lavori uniti dalla volontà di ripartire e ricostruire cercando di superare gli errori del passato, vuole fare qualcosa di concreto proprio per chi ci ha rimesso di più.

L’iniziativa

Dal confronto e dallo stretto contatto con gli altri players gli organizzatori del Festival hanno maturato la convinzione di dover consolidare la propria posizione con la speranza di creare un esempio positivo per un settore che ha indubbiamente bisogno di veder riconosciuto il proprio valore sociale e culturale, e che nello stesso tempo ha il dovere di dimostrarsi pronto a farsi carico di maggiori responsabilità.

Per questo il codice etico di Nameless non deve essere letto come un punto d’arrivo, ma piuttosto come un punto di partenza, perché è l’espressione della sua mission. Tra gli obiettivi, cruciali sono, infatti, la promozione di un continuo rinnovamento imprenditoriale e culturale, il riconoscimento e il sostegno di progetti ad alto coefficiente innovativo, la costruzione di relazioni con il territorio, lo sviluppo di comportamenti corretti dal punto di vista etico, finanziario e ambientale, attraverso la preferenza di partner e fornitori in grado di adottare comportamenti eticamente e socialmente responsabili.

Azioni concrete

Diverse sono anche le azioni che Nameless Music Festival si impegna a intraprendere. Tra queste, c’è la donazione di una quota percentuale degli incassi agli enti locali, al fine di finanziare progetti definiti in collaborazione con le amministrazioni comunali, per devolverli anche agli enti benefici.  

«In un momento così difficile per il Paese e per tutto il settore della musica dal vivo – dice Alberto Fumagalli, Ceo & Founder del Nameless Music Festival – non possiamo non provare a costruire un futuro migliore. È per questo che abbiamo deciso di sfruttare quest’anno di pausa per riorganizzarci e prepararci al meglio per le sfide del futuro».

in foto alberto fumagalli ceo del nameless music festival con le braccia conserte, indossa una camicia a righe bianca e nera, ha un orologio al polso, dietro di lui uno sfondo bianco, guarda dritto la fotocamera

In foto Alberto Fumagalli, Ceo del Nameless Music Festival

Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.