Caccia al cinghiale e altra selvaggina: sarà una mattanza

La notizia arriva come una doccia gelata per gli animalisti: la caccia al cinghiale e altra selvaggina ha il via libera direttamente dalla Commissione Bilancio della Camera. Mentre i cacciatori festeggiano, Legambiente si oppone e con lei, tante altre associazioni in difesa degli animali.

Da quando nel 2020 le città italiane sono state chiuse per il lockdown, molti sono gli animali selvatici che hanno cominciato a frequentare le vie cittadine. Cinghiali avvistati ovunque, nei pressi delle abitazioni, tra i cassonetti dei rifiuti, passeggiare tranquillamente nei viali alberati e vuoti. Poi, è stata la volta di caprioli, volpi e cerbiatti.

La gente postava immagini e video di questi deliziosi animali e i like piovevano come neve a Natale.

Ora, però, la gente non è più chiusa in casa. La gente si muove e trovare un cinghiale o un cerbiatto sulla propria strada, non è più così “carino”.

Tante le segnalazioni, in ogni parte d’Italia. Anche questo inverno, la fauna selvatica si aggira nei centri urbani e questo non piace più. O meglio, piace ai cacciatori dal grilletto facile che bramano di divertirsi al tiro al bersaglio senza doversi scomodare troppo.

caccia al cinghiale - un cinghiale in una piazza italiana
Caccia al cinghiale e altra selvaggina: sarà una mattanza

Controllo della fauna selvatica

Suona strano che sia stata la commissione di Bilancio a deliberare in merito alla manovra che apre la possibilità di abbattimenti di fauna selvatica. Certo la motivazione è comprensibile, poichè viene citata la sicurezza stradale anche in aree protette e in città. Di fatto, la caccia al cinghiale è legittimata da motivi di tutela alla comunità.

Si chiama “Controllo della fauna selvatica” e, in pratica, autorizza la caccia e il conseguente abbattimento degli animali, “anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto“.

E qui abbiamo un conflitto con quanto, invece, previsto fino ad oggi, in merito agli spazi e ai tempi che regolamentano la caccia.

Ma di chi è la colpa di questa invasione di animali?

“Scelte dannose che aggravano, anziché affrontare, la questione della sicurezza e della corretta gestione faunistica. Ci appelleremo in tutte le sedi competenti per bloccare un provvedimento ingiusto, irrazionale e del tutto anacronistico”, sostiene Legambiente.

La dichiarazione del Presidente Nazionale di Legambiente

L’emendamento al testo della legge di Bilancio approvato nelle scorse ore nella V Commissione Bilancio, Tesoro, Programmazione della Camera dei deputati che prevede la possibilità di abbattimento della fauna selvatica anche in contesti urbani e nelle aree protette – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambientedi fatto stabilisce una vera a propria deregulation venatoria.

Nonostante si basi sul pretesto del controllo faunistico non ha nulla a che vedere con una seria gestione del tema, oltre ad essere del tutto estraneo alla natura stessa di una legge di Bilancio e a presentare forti vizi di incostituzionalità. Si tratta di un provvedimento dannoso, inapplicabile e in contrasto con la Direttiva Comunitaria Habitat, con la Strategia UE sulla tutela della biodiversità e con gli orientamenti emersi dalla recente COP 15 di Montreal-Kunming”.

Le criticità

Legambiente elenca tre punti critici che la norma proposta andrà a creare:Il primo riguarda il fatto che, tale provvedimento, vuole consegnare nelle mani di chi ha creato il problema, cioè il mondo venatorio e degli armieri, la risoluzione del problema stesso. A fallire in questi anni è infatti stato proprio il ricorso a pratiche venatorie, utilizzato come unico modello di contenimento della fauna. Inoltre, l’approccio venatorio alla base del provvedimento, il cui fine ultimo è creare aspettative di sicurezza e incolumità pubblica delle persone, in realtà lascia spazio alla più assoluta insicurezza e ad un clima di forte allarme sociale.

Un secondo punto critico è il considerare le aree protette come luoghi di mattanza: la norma, confusa e inapplicabile, apre una pericolosa deregolamentazione – oltre che nelle aree urbane – proprio nei Parchi e nelle aree protette dove è vigente la legge 394 del ‘91. Non si rafforzano i presidi della cultura scientifica del nostro Paese, ma anzi si esclude ISPRA da un percorso autorizzatorio che dovrebbe invece essere improntato sull’evidenza scientifica nella risoluzione dei problemi.

Infine, il fatto che il Piano straordinario previsto come modifica alla legge 157 del 1992 è del tutto irrealizzabile: aprendo la caccia in qualsiasi periodo dell’anno e a qualsiasi specie, esso viola non solo le norme nazionali, ma anche costituzionali (in particolare l’art. 9 della Costituzione, recentemente modificato in chiave di tutela degli ecosistemi e della biodiversità, anche nell’interesse delle future generazioni). A ciò si sommano le violazioni delle Direttive Comunitarie che apriranno la strada a contenziosi e a procedure di infrazione per violazione del diritto comunitario.

Le richieste di Legambiente

Chiediamo al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Pichetto Fratin, di prendere una posizione nei confronti di un provvedimento che attacca tutto il nostro ordinamento sul tema della gestione degli ecosistemi e della salvaguardia del capitale naturale. – conclude Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.

È urgente, a pochi giorni dallo storico accordo della COP15 sui temi della tutela della biodiversità e in un quadro di assoluta confusione, dove pochi interessi di parte di lobby ristrette vengono anteposti a quelli della collettività e del bene comune. Ci appelleremo in tutte le sedi competenti per bloccare un provvedimento ingiusto, irrazionale e del tutto anacronistico”.

Legambiente caccia al cinghiale - un cinghiale scuro
Caccia al cinghiale e altra selvaggina: sarà una mattanza
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”