Il camaleonte: l’affascinante rettile dagli infiniti colori.

Il camaleonte, appartiene alla famiglia dei Chamaeleonidae. E’ un rettile molto affascinante, conosciuto da sempre per la sua capacità di cambiare colore il colore della pelle. Ma come fa?

Perché il camaleonte cambia colore?

“Essere un camaleonte”.

Quando attribuiamo ad una persona questo termine, vogliamo sottolineare la sua capacità di adattarsi a diverse situazioni. Proprio come fa questo affascinante rettile.

Il camaleonte ha la capacità di cambiare il colore della pelle compatibilmente con la luce e i colori presenti nell’ambiente. L’animale possiede, sotto i suoi strati di pelle, numerose cellule pigmentate che possiamo paragonare a dei piccoli cristalli.
Ognuno di questi è specializzato nella “riproduzione” di un colore differente. Per questo, il camaleonte, è capace di creare delle fantasie molto appariscenti oppure fare in modo di passare il più inosservato possibile.

Vi è una cosa molto importante da sapere. Il cambiamento di colore non è solamente un modo per potersi mimetizzare. Il mimetismo è legato anche alla temperatura corporea e alle sue emozioni. Ogni tonalità, infatti, può essere associata alla paura, allo stress, al relax e al corteggiamento.
In relazione all’ultima, il camaleonte maschio diventa un vero e proprio arcobaleno di colori per attirare la sua futura partner.

E’ importante dire, però, che non tutti i camaleonti hanno la capacità di mimetizzarsi. Questo è possibile solamente per alcune specie. Le femmine e i piccoli, ad esempio, non possono cambiare colore perchè non possiedono i cristalli iridofori.

Lo sapevi che?

Il nome camaleonte proviene dal greco e successivamente dal latino chamaleon, cioè leone di terra. Vive prevalentemente sugli alberi, spostandosi da un ramo all’altro. Non hanno orecchi, come i serpenti, e, malgrado non siano totalmente sordi, percepiscono suoni e rumori attraverso le vibrazioni e usano le stesse per comunicare.

Il camaleonte è un rettile diurno originario dell’Africa, caratterizzato da un movimento lento e ondulatorio, e come tale la sua riproduzione è ovipara. Esistono molte specie ma una sola è di origine europea. Sono di piccole dimensioni e solo la specie del Madagascar può raggiungere fino a 70 centimetri di lunghezza.

Grazie alla sua espressione sempre impassibile, può rimanere immobile per ore intere aspettando di catturare la sua preda. Il rettile utilizza la “lingua-proiettile” per procurarsi il cibo necessario. La particolare velocità è causata dai tessuti molto elastici, in cui si accumula l’energia che viene poi liberata nel momento in cui la lingua viene distesa. Un’energia che viene successivamente sommata al lavoro muscolare.

Altro fattore molto importante utilizzato per la caccia sono gli occhi. Si muovono in modo indipendente l’uno dall’altro permettendo al camaleonte di guardare due oggetti contemporaneamente. Questo meccanismo lo aiuta, così, ad aumentare la mira nei confronti della sua preda.

Il camaleonte come animale domestico

Data la stravaganza e il fascino di questo simpatico rettile, molte persone decidono di adottarlo per farlo diventare il loro animale domestico.

E’ molto importante per prima cosa, occuparsi dell’habitat. I camaleonti sono animali che necessitano di illuminazione, umidità e temperatura ben specifiche. Devono, quindi, vivere in una stanza tranquilla, ben illuminata e con un frequente passaggio di aria.
Esistono molteplici specie ed è per questo che ognuna di essa richiede delle accortezze differenti. Ed è proprio per questo che è importante rivolgersi sempre all’allevatore dell’animale.

Per quanto riguarda la vendita, non è raccomandato acquistare il rettile su Internet, in quanto non vi è una sicurezza riguardante la salute dell’animale. E’ preferibile, invece, affidarsi ad allevatori o ad un centro di recupero di animali esotici, dove è possibile vedere di persona le condizioni di salute del camaleonte e scegliere quello che più vi piace.

Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.