Cammino di Don Bosco, da Torino a Colle Don Bosco in tre vie pellegrine

Il Cammino di Don Bosco, sulle tracce di San Giovanni Bosco, si snoda lungo tre vie che collegano il Santuario di Maria Ausiliatrice di Torino a Colle Don Bosco. Un cammino di 165 chilometri dal centro del capoluogo piemontese fino al Colle, tra storia, paesaggi, spiritualità e eccellenze del territorio. Un cammino per gli escursionisti, ma anche per tutti quelli che vogliono accostarsi allo spirito e ai luoghi di Don Bosco.

Il Cammino di Don Bosco è un progetto che nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Nordic Walking Andrate, prima scuola di camminata nordica nata in Italia, e Strade di Colori e Sapori. Oggi, grazie a questa collaborazione, il Cammino conta circa 190 km di percorsi , 2000 segnavia e una Guida del cammino. Il Cammino Don Bosco è segnalato con cartelli bianco-verdi e, normalmente, è sufficiente la cartina per percorrerlo. In caso di nebbia può essere utile l’ausilio del GPS.

segnavia cartelli bianco verdi che segnalano il cammino di don bosco
segnaletica foto da cammino di don bosco

Cammino di Don Bosco le tre vie

Il Cammino di Don Bosco è segnalato sul terreno e si può percorrere secondo tre diverse vie. Il Cammino alto: Lunghezza totale km 56,6 – Dislivello + 1.257 metri. Si snoda passando per la Basilica di Superga e l’Abbazia di Vezzolano, ed è diviso in tre tappe e una variante. Il Cammino Medio , Lunghezza totale km 52,2 – Dislivello + 1.054 metri . Questo itinerario attraversa Baldissero Torinese, Pavarolo, Montaldo e Marentino passando per il lago di Arignano. E’ diviso in tre tappe. Infine il Cammino Basso, Lunghezza totale km 41,6 – Dislivello + 796 metri. Qui si transita per i parchi della collina torinese, l’Eremo dei Camaldolesi, Pecetto e Chieri, diviso in tre tappe e due varianti. E’ un trekking che durerà dai 5 ai 6 giorni a seconda dell’allenamento, ma ne vale la pena.

La cartina delle mappe è scaricabile cliccando qui

colle don bosco licenza cc

La preparazione fisica: non improvvisiamo

Il Cammino di Don Bosco può, ovviamente, essere percorso anche in senso inverso o frazionando le tappe proposte in modo diverso. Deve essere intrapreso a fronte di una discreta preparazione fisica. Occorre, infatti, essere abituati a camminare con lo zaino per alcune ore al giorno. E’ quindi consigliabile praticare uno sport di resistenza per alcune settimane prima della partenza e percorrere alcuni livelli escursionistici con graduali salite per verificare la propria condizione fisica, regolare l’abbigliamento, lo zaino e le calzature.

Basilica di Superga foto da Cammino di Don bosco

Le passeggiate: i premi di Don Bosco

Le festose passeggiate da Torino verso le Colline del Monferrato descritte minuziosamente nelle Memorie dell’Oratorio di Giovanni Bosco sono la base da cui parte il Cammino di Don Bosco. Allora (parliamo degli anni dal 1840 fino al 1865 circa), queste escursioni o passeggiate come le chiamava il Santo, erano un premio per i ragazzi. Dalla passeggiata settimanale, a quella autunnale fino ad arrivare alla passeggiata annuale scolastica. Erano addirittura previste escursioni con passeggiate di due settimane. I ragazzi entravano nei paesi preceduti dalla banda per venire accolti da tutta la popolazione con cibo e sistemazioni di fortuna. Le giornate trascorrevano tra riti religiosi, canti, giochi e spettacoli teatrali.

cmmaino medio lago di Arigano
lago di Arignano foto da cammino di don bosco

Correre e saltare a piacimento, le parole di Don Bosco

Si dia ampia libertà di saltare, correre e schiamazzare a piacimento. Le passeggiate sono mezzi efficacissimi per ottenere disciplina , giovare alla moralità e alla sanità“. Così si pronuncia Don Bosco in merito nelle sue Memorie.

“Siccome poi facevamo frequenti camminate in luoghi anche lontani, così io ne descriverò una fatta a Superga, da cui si conoscerà come si facevano le altre. Raccolti i giovani nel prato e dato loro tempo di giuocare alquanto alle bocce, alle piastrelle, alle stampelle, si suonava un tamburo, quindi una tromba che segnava la radunanza e la partenza. Si procurava che ognuno ascoltasse la messa e poco dopo le 9 partimmo alla volta di Superga. Chi portava canestri di pane, chi cacio o salame o frutta od altre cose necessarie per quella giornata. Si osservava silenzio sin fuori delle abitazioni della città, di poi cominciavano gli schiamazzi, canti e grida, ma sempre in fila e ordinati”.

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Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".