Bartolomeo Bosco, “the magic life” del più grande mago illusionista di tutti i tempi.

Illusionista, mago, mentalista, considerato il più gran prestigiatore di tutti i tempi. A lui si ispira il modo di vestire alla “Bosco”. A lui Conrad Bernitt dedica nel 1892 la sua invenzione: il primo sistema di stampa fotografica automatica. Che chiama “sistema Bosco” proprio perché, per quell’epoca è ai limiti del magico e dell’incredibile. E ancora, Houdini, nel 1903, acquista e ne fa restaurare la tomba. Miti e leggende sul suo nome si sprecano. Stiamo parlando di Bartolomeo Bosco, classe 1793 e…Non poteva nascere che a Torino, città magica per eccellenza.

La sua casa natale, però, a Torino non esiste più, così come non esiste più il Caffè Internazionale, di cui la madre, Cecilia Caterina Cuore era proprietaria. E non esiste più nemmeno Corso Cittadella, poi diventato, durante l’occupazione francese, Boulevard Borghese, in cui sorgeva il caffè (ora zona sant Ottavio). Insomma del più grande illusionista di tutti i tempi si è persa traccia. Soprattutto nella memoria. E non solo a Torino.

Bartolomeo Bosco, illusionista nei campi di prigionia russi

Inizia prestissimo e quasi per sopravvivenza , possiamo dire, la sua carriera di prestigiatore. ” Bartolomeo Bosco, si arruola giovanissimo nell’esercito napoleonico e partecipa alla campagna di Russia – ci racconta Marco Aimone, Presidente del Circolo degli Amici della Magia di Torino -. Rimane ferito nella battaglia di Borodino. Vedendolo a terra e credendolo morto, un soldato cosacco inizia a depredarlo di tutte le sue cose. Ma… il soldato si accorge, ben presto, che in realtà le cose che sta rubando a Bosco sono le sue, quelle che lui aveva, poco prima, in tasca. A quel punto, dato che era evidentemente molto vivo, lo trasporta in un campo di prigionia presso Tobolsk, nella Siberia occidentale.

In quel campo Bosco esprime il suo straordinario talento esibendosi per i propri compagni, cercando così di alleviarne le sofferenze. Notato dagli ufficiali russi, viene chiamato ad esibirsi alla corte dello Zar e da qui prende il volo la sua incredibile e avventurosa carriera”.

Re dei prestigiatori e prestigiatore dei Re

Infatti la sua bravura lo porta, prima a tornare in patria e poi a girare tutto il mondo, dall’America all’Africa alle più prestigiosi corti europee. É talmente bravo da meritarsi l’appellativo  “Re dei prestigiatori e prestigiatore dei re”. Ma il gioco per il quale Bosco è stato ritenuto il migliore in assoluto è quello dei bussolotti, che consiste nel nascondere una pallina sotto una delle tre tazze capovolte disposte sul tavolo, e poi mischiare le tazze così da rendere difficile capire dove si trova. Ancora oggi i prestigiatori studiano i suoi metodi.

Un’altra delle sue illusioni più famose è quella della propria fucilazione. In questo numero Bosco si pone davanti al plotone di esecuzione che fa fuoco. Ne emerge, indenne, in una nuvola di fumo, con ai piedi le pallottole sparate dai fucili, che non lo hanno nemmeno toccato (si dice che le fermasse con le mani).

Un influencer ante litteram

Bartolomeo Bosco ha la capacità di combinare nei suoi spettacoli una razionale conoscenza di mezzi tecnici, fisica, chimica, calcolo e destrezza , oltre, naturalmente ad un enorme influenza psicologica. E’ un gran comunicatore, e porta sul palco, insieme all’illusione, un arguto umorismo e un elegante garbo mondano.

Tutte queste doti lo portano ad esercitare anche una notevole influenza in fatto di moda, come è dimostrato dalla diffusione delle “marsine alla Bosco”. Abbandona il tradizionale abito dei maghi di allora, quello orientale con maniche ampie e si presenta in scena con un giubbetto attillato e maniche corte, per sottolineare, in modo evidente, di non nascondere nulla.

Gli omaggi di Houdini e Charlie Chaplin

Per tutti questi motivi é ammirato da tutti i più grandi prestigiatori dell’epoca, da quelli seguenti e anche da noti personaggi famosi. La sua tomba a Dresda, come abbiamo ricordato, viene acquistata e restaurata, nel 1903, da Harry Houdini , quarant’anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1863. Salvandola così dalla distruzione a cui sarebbe andata incontro e pagandone di tasca sua la monumentalità. Ancora oggi la lapide è curata dal circolo dei prestigiatori di Dresda, che l’hanno nuovamente ricostruita, nel 1997, dopo la parziale distruzione durante i bombardamenti della seconda Guerra.  

Anche Charlie Chaplin omaggia il prestigiatore torinese. Nel suo film Il circo (1928) chiama “Prof. Bosco” il mago a cui Charlot rovina il numero in una esilarante scena del film.

Alex Rusconi, biografo dell'illusionista Bartolomeo Bosco rende omaggio alla sua lapide a Dresda. foro bianco e nero Alex è con il cappello di pagli ain mano
Alex Rusconi, biografo di Bartolomeo Bosco rende omaggio alla sua lapide a Dresda

Bartolomeo Bosco. Vita e meraviglie del mago che conquistò l’Europa

Nonostante tutto ciò, la fama, i tributi, i testi su cui ancora oggi i prestigiatori studiano, Bartolomeo Bosco viene quasi dimenticato dai più. Ci vogliono circa 150 anni dalla sua morte, prima che qualcuno decida di dare alle stampe la sua biografia. A scriverla, dopo 15 anni di ricerche storiche e biografiche, è, nel 2017, il bresciano Alex Rusconi, già conosciuto nel mondo dei prestigiatori per le sue ricerche storiche, i suoi articoli su Magia Moderna e Magia, e i suoi libri, tra cui la biografia di Leopoldo Fregoli.

Rusconi ne traccia la carriera e il percorso umano in un libro illustrato di circa 250 pagine : Bartolomeo Bosco. Vita e meraviglie del mago che conquistò l’Europa. Edito da Florence Art, casa editrice fiorentina attenta alla cultura magica, con un nutrito catalogo di volumi per lo spettacolo.

Alex Rusconi: ho scritto questo libro per rendergli merito

Alla fine di questa lunga ricerca posso tranquillamente affermare che chi dice che Bartolomeo Bosco sia stato il più grande prestigiatore e illusionista di tutti i tempi, non si sbaglia.- dichiara Alex Rusconi, autore del libro-. Ha davvero cambiato il modo di percepire lo spettacolo di magia negli spettatori. Il nome Bosco diventa, a quei tempi, sinonimo di prestigiatore. Tanto che nei libri di epoca anche più tarda dire “non fare il Bosco” era come dire non fare il furbo. E questa espressione è rimasta tale fino quasi a metà del ventesimo secolo.

L’importanza di Bosco è così totale e assoluta che risulta quasi impossibile pensare che gli Italiani o almeno i torinesi non gli abbiano mai intitolato una strada. Oltretutto, a proposito di questo è partita già nel 2017 una petizione a Torino per intitolargli una via. In breve il mio libro nasce proprio per questo. Per rendere merito al più grande prestigiatore illusionista di tutti i tempi. Quindi, dopo un pò, visto che nessuno scriveva su questo grande nome della magia, e io aspettavo fin da bambino di leggere questo libro, ho iniziato le ricerche e dopo 15 anni il libro l’ho scritto io.

Bartolomeo Bosco, the magic life del più grande mago illusionista di tutti i tempi. litografia originale con uno spettacolo di Bosco sul palcoscenico mentre esegue il numero del piccione

Qualche piccola curiosità o scoperta che si può trovare nel tuo libro?

Sicuramente la più grande curiosità riguarda i figli. Si pensava che Bosco avesse avuto un solo figlio, peraltro illegittimo. In realtà questo figlio non è per nulla illegittimo, ma il secondo di quattro figli che Bosco ha avuto da due mogli diverse. Purtroppo ad oggi non ho rintracciato nessun erede vivente. Nel libro si trovano anche molte curiosità proprio sul gioco dei bussolotti di cui lui era maestro indiscusso. Oltre naturalmente al racconto di rocamboleschi infortuni e vicissitudini accadute nelle varie corti.

Parliamo della storia della caccia al tesoro organizzata nel 2018 dal circolo della magia di Torino per recuperare nella Senna i bauli di Bosco inabissati 135 anni prima.

Era stato localizzato il punto esatto dove il barcone, che trasportava bauli, spade, pistole, trucchi dello spettacolo di Bosco, è affondato. Un’ansa del fiume nei pressi del Pont du Pecq, a Saint-Germain. Un tesoro enorme dal punto di vista storico. In realtà poi quella spedizione non è mai partita Un altro mistero …alla Bosco.

Alex, la vita di Bosco è piena di leggende. Quanto c’è di vero e quanto di falso?

Allora Bosco, è stato un grande comunicatore, o, come si direbbe oggi, un grande promoter di sè stesso. Era solito enfatizzare il mito intorno a lui per far sì che le persone accorressero a vedere lo spettacolo. Ma lui non ha mai deluso nessuno. Le persone si aspettavano il mito e il mito arrivava. In cinquant’anni di carriera, nelle mie ricerche ho trovato solo due critiche”.

Pagine che colmano un vuoto durato più di 100 ani

Nella sua prefazione al libro Raul Cremona scrive. “256 pagine che colmano un vuoto durato più di cento anni, un vuoto nel quale Alex ci fa scoprire cose su Bosco che nessuno immaginava: figli, amori, successi, fischi e fiaschi. Un volume ricchissimo.

Grande merito nella riscoperta e nella divulgazione della storia del più grande mago illusionista di tutti i tempi ce l’ha anche Francesco Maria Mugnai, della Florence Art Edizioni che ha pubblicato nella collana libri di magia il libro su Bartolomeo Bosco.

Francesco, parlaci di questa collana : Libri di magia

La collana è nata circa 25 anni fa e ad oggi conta più di 50 titoli. Una produzione nata quasi per gioco. In realtà anche io sono un prestigiatore e appassionato di prestigiazione. quando ho iniziato non c’era nessun libro in italiano sulla magia per cui, essendo editore, mi è sembrato automatico e naturale produrre libri che mi sarebbe piaciuto leggere.

Libri che parlano non solo di tecnica , ma anche di storia, di racconto. Libri che hanno il compito di divulgare il concetto che la prestigiazione può essere un qualcosa di molto elevato a livello artistico se la si fa e la si studia nel giusto modo. Sono felice di aver dato alle stampe questo libro perchè la magia italiana si fonda su quattro giganti: Pinetti, Bosco, Bustelli e Silvan. Mancava una biografia di Bosco. E’ arrivata tramite Alex Rusconi.

“La magia sta nel buonumore”

epitaffio sulla tomba di Bartolomeo Bosco
copertina del libro su Bartolomeo Bosco

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Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".