Cartelle esattoriali: stop all’aggio. Cos’è e cosa cambia

Con l’ultimo Decreto Legge del 18 gennaio 2022, sparisce l’aggio dalle cartelle esattoriali. Un provvedimento importante che dovrebbe alleggerire il carico fiscale dei contribuenti.

Cos’è l’aggio?

L’aggio è un pagamento previsto dall’articolo 17, comma 1 del decreto legislativo n. 112 del 1999 che prevede un compenso per il servizio di riscossione dell’erario preposto dallo Stato. In poche parole, la percentuale spettante ad Equitalia per le riscossioni delle cartelle esattoriali.

Serve a coprire eventuali spese di procedure in caso di inadempienza del contribuente. In pratica, quando il soggetto non paga, si innesca un processo che va dai bolli alle ipoteche, passando per il sequestro dei beni o il pignoramento verso terzi. Spese e compensi per burocrazia, mezzi e funzionari che ha un costo, per cui l’agenzia di riscossione, fino ad oggi, ha percepito una percentuale dell’importo della cartella.

Al fine di assicurare il funzionamento del servizio nazionale della riscossione, per il presidio della funzione di deterrenza e contrasto dell’evasione e per il progressivo innalzamento del tasso di adesione spontanea agli obblighi tributari, agli agenti della riscossione sono riconosciuti gli oneri di riscossione e di esecuzione commisurati ai costi per il funzionamento del servizio.

articolo 17, comma 1 del decreto legislativo n. 112 del 1999

Cosa cambia?

In pratica, non verranno più addebitate in cartella esattoriale gli oneri di riscossione “delle somme iscritte a ruolo per pagamenti rispettivamente entro o oltre i sessanta giorni”.

Quest’ultime incidevano dal 3% al 6%.

Inoltre, è abolita anche la quota dell’1% delle somme “iscritte a ruolo per le ipotesi di riscossione spontanea”.

A partire dal 18 gennaio queste sommo sono a carico dello Stato.

Il soggetto contribuente destinatario delle cartelle esattoriali continuerà a sostenere gli oneri relativi alle spese di notifica. Saranno sempre a carico del contribuente anche le spese di procedure esecutive e quelle cautelari.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”