Film da tutto il mondo – Storie da 12 paesi diversi

Quanto poco la grande distribuzione porta nei cinema film da tutto il mondo, concentrandosi quasi esclusivamente sui nomi già conosciuti che garantiscono gli incassi.

Proprio per questo motivo oggi voglio esplorare con voi questo immenso universo del quale la maggior parte di voi non ha assolutamente nessuna conoscenza.

Guardiamo perciò 12 film da 12 differenti nazioni, praticamente uno al mese per questo 2022 di cui ormai siamo agli sgoccioli finali.

Un ampio catalogo in cui ho cercato di inserire ogni genere cinematografico dalla commedia all’horror, il dramma sociale e la ricostruzione storica, oppure ancora l’action frenetico e la fantascienza introspettiva.

Perciò bando alle ciance, perchè oggi abbiamo veramente tanto da parlare e spero che almeno uno tra i titoli di questo particolare calendario dell’avvento sia di vostro gradimento.

The Manager (2022)

Argentina

The Manager 2022 film da tutto il mondo

Cominciamo con un film perfetto unire tutto il mondo, specialmente ora che si stanno per concludere i mondiali di calcio nel Qatar.

Infatti la storia parla del capo marketing di un azienda che produce televisori in Argentina, durante le qualificazioni ai mondiali che si sarebbero svolti in Russia nel 2018.

Il pover’uomo se la passa molto male visto che sta per essere licenziato assieme a tutto il suo team, i soldi per la ex-moglie e suo figlio non bastano mai e inoltre inizia ad avere dei gravi problemi cardiaci.

Messo all’angolo da una spietata donna dell’amministrazione, il manager trova una idea con cui giocarsi il tutto per tutto, potendo solo vincere alla grande oppure rassegnarsi a tornare a casa in mutande.

La sua nuova campagna pubblicitaria si concentra appunto sulle partite dell’Argentina, offrendo un rimborso totale a tutti quelli che acquisteranno un televisore se la amata squadra nazionale non dovesse qualificarsi.

Ovviamente i proprietari sono inizialmente entusiasti all’idea, visto che gli avversari del girone sono la Croazia, Nigeria e Islanda e perciò sembrano un ostacolo estremamente abbordabile da superare.

La campagna ha un immenso successo e nel giro di poche settimane l’azienda vende oltre 50.000 schermi a 50 pollici, ma purtroppo l’Argentina di Lionel Messi parte malissimo nelle prime partite.

Di fronte a un potenziale rimborso multimilionario ai loro clienti, i proprietari vorrebbero tirarsi indietro; ma il coraggioso manager decide di rilanciare mettendo sul mercato altri 200.000 televisori che vanno subito a ruba.

The Manager è un divertente scontro culturale (ispirato a una storia vera) tra i vecchi boomers contro la nuova generazione dei social, come ad esempio il figlio del protagonista.

Ma come nella realtà, non è mai veramente uno scontro ma piuttosto una lenta inclusione, sopportando i nostri reciproci difetti ammettendo che, in fondo, siamo soltanto esseri umani.

Control (2022)

Canada

Control 2022 film da tutto il mondo

Da una storia di cronaca passiamo ora alla finzione di un piccolo film di fantascienza riguardo il piccolo mondo di una piccola famiglia.

La protagonista è una donna che si sveglia in una stanza sconosciuta, senza memoria di chi sia o come sia arrivata in quello strano posto.

Davanti a lei c’è solo un tavolo spoglio con una penna, mentre una voce da un altoparlante le dice di muoverla nonostante lei sia legata a una sedia.

Inoltre, la voce la avverte che, se non obbedisce immediatamente, la sua piccola bambina ne pagherà le conseguenze.

Lei cerca di svolgere i numerosi compiti uno dopo l’altro, finendo ogni volta stordita da una scarica elettrica che la lascia priva di sensi.

Ma quando queste prove si rivelano impossibili allora scopre di avere la capacità di poter muovere gli oggetti col pensiero.

Allora capisce che questi test sono un addestramento per imparare a usare questa abilità, svegliandosi nuovamente davanti un uomo che afferma di essere suo marito.

Lentamente inizia a ricordare la loro vita insieme, dall’iniziale idillio romantico fino alle crisi e i problemi di alcool di lui.

Ma nel profondo della memoria cela l’episodio chiave della sua vita che l’ha portata fino a quello strano posto in quel preciso momento.

Control è un piccolo film canadese passato totalmente inosservato alla grande distribuzione nei cinema e quella più allargata dello streaming.

Ciononostante il regista James Mark sfrutta la sua abilità nella realizzazione degli effetti speciali portando avanti alcune spettacolari sequenze di telecinesi e combattimento.

Un risultato notevole considerando il budget magrissimo e i soli attori Sara Mitich e George Tchortov in una manciata di stanze dagli interni quasi spogli.

Se riuscite a trovarlo online potreste trovare una storia di superpoteri diversa dal solito, di cui chissà se vedremo mai un seguito.

Manhunt (2017)

Cina

Manhunt  2017 film da tutto il mondo

Uno dei registi che la grande distribuzione sembra aver cancellato dai propri taccuini è John Woo, indiscusso maestro di film action/thriller tra i più famosi di tutto il mondo.

Conclusa la sua fase Hollywoodiana con il divertente Paycheck nel 2003, il regista è tornato alla sua amata Hong Kong ma non ha affatto smesso di fare cinema.

Dopo alcuni ottimi film storici/avventurosi come La battaglia dei tre regni e La congiura della Pietra Nera fino a Manhunt del 2017, un action/thriller sulla falsariga di Il fuggitivo.

Ovviamente, rispetto al film con Harrison Ford ci sono molti più combattimenti, sparatorie e inseguimenti nel celebre e apprezzato stile rocambolesco del regista cinese.

L’uomo in fuga in questo caso è Zhang Hanyu, avvocato rampante che trascorre la notte con una bella sconosciuta che ha appena incontrato in un albergo.

Purtroppo, la mattina dopo si sveglia accanto al suo cadavere, mentre i poliziotti buttano giù la porta e lo arrestano già sicuri della sua colpevolezza.

Quando capisce che alcuni di questi sbirri sono stati pagati per ammazzarlo, l’uomo si libera e inizia una lunga partita a nascondino tra le affollate strade di Osaka.

Ma oltre agli agenti corrotti ci sono anche due affascinanti assassine sulle sue tracce, pagate da una multinazionale farmaceutica per metterlo a tacere per sempre.

Infatti, l’azienda è preoccupata che l’uomo riveli la verità su un farmaco sperimentale che stanno producendo, usando dei senzatetto senza nome come cavie.

Come spesso accade con John Woo, in ogni scena il regista sfida le leggi della fisica e della probabilità, ma sfido chiunque a non divertirsi follemente con la sua giostra di sequenze action ad alta adrenalina.

Speriamo dunque che la fortuna ce lo mantenga sempre in salute e che torni presto nei COMING SOON dei nostri cartelloni cinematografici.

The Gangster, the Cop, the Devil (2019)

Corea del Sud

The Gangster, the Cop, the Devil  2019 film da tutto il mondo

Contrariamente a quanto detto prima, non sempre l’occidente se ne frega dei film orientali o dei grandi talenti ignorati in tutto il mondo.

Infatti alla produzione di questo divertentissimo action sud coreano c’è Sylvester Stallone, finanziando la regia e sceneggiatura di Lee Won-tae.

La storia comincia per le buie strade sporche di Seul, dove di notte si aggira il serial killer interpretato da Kim Sung-kyu che attira le sue vittime tamponandole con l’auto.

Tra la polizia nessuno collega questi omicidi, ritenendoli semplici aggressioni casuali, ma il poliziotto Kim Mu-yeol ha subito il sospetto che dietro possa esserci sempre la stessa mano.

Questo pazzo potrebbe quindi farla franca, se non commettesse il grave errore di cercare di uccidere il personaggio di Ma Dong-seok, uno dei boss criminali più pericolosi della città.

Ovviamente incazzato per l’aggressione, il boss sguinzaglia i suoi mastini per rovistare ogni angolo della città e trovare il serial killer a qualsiasi costo.

Nè il poliziotto nè questi criminali riescono a ottenere grandi risultati; perciò decidono di unire le forze nonostante si disprezzino profondamente l’un l’altro.

Per quanto possa sembrare assurdo, pare che anche questo film sia ispirato a un episodio realmente accaduto a Seul nel 2005, lasciando la giusta libertà creativa a Lee Won-tae di romanzare i fatti in un thriller action.

Eccezionale è la dinamica del rapporto tra il boss e lo sbirro, passando dall’odio alla collaborazione forzata fino alla amicizia e rispetto nel coraggioso atto finale in tribunale contro il terribile pazzo omicida.

Inutile sottolineare come il livello delle scene action sia sempre anni avanti rispetto all’occidente, a parte poche eccezioni come ad esempio la famosa saga di John Wick.

Chi lo sa, forse è per questo che in occidente non vogliono distribuirli, altrimenti molti registi dovrebbero alzare il culo e imparare davvero il loro mestiere.

Oxygène (2021)

Francia

Oxygène 2021 film da tutto il mondo

Altro film, altro angolo di mondo in cui una donna si risveglia in un luogo sconosciuto senza memoria di cosa le sia successo.

Questa volta la protagonista è la bellissima Mélanie Laurent, ascesa alla popolarità nel ruolo della ebrea vendicatrice in Bastardi Senza Gloria di Quentin Tarantino.

Inoltre, l’attrice francese ha dimostrato la sua bravura anche alla regia con il drammatico romanzo criminale Galveston.

In questo caso interpreta invece una donna che si risveglia mummificata dentro delle bende in una capsula chiusa ermeticamente dall’esterno.

Come detto, lei non ricorda chi sia o come sia arrivata in quel posto, ma una voce elettronica l’avverte che l’ossigeno si sta rapidamente esaurendo.

Inutilmente cerca di forzare il coperchio di quella bara ad alta tecnologia, mentre il computer cerca di sedarla per rimetterla a dormire.

Dopo molti sforzi, riesce finalmente a forzare il sistema e chiamare la polizia, i quali affermano di non poterla aiutare se non sanno dove si trova.

Questi poliziotti però non la convincono per niente, credendo che per qualche motivo tutti loro le stiano mentendo.

Infatti, quello che non può sapere è che il mondo è quasi completamente decimato da una malattia mortale e queste capsule sono l’unica salvezza che rimane alla umanità.

Alexandre Aja torna finalmente a dirigere un buon film dopo l’interessante esordio con Alta Tensione, che non a caso avevo consigliato tra gli horror più traumatizzanti da guardare.

Tutta la storia si svolge nello spazio angusto di questa capsula, a parte pochi flashback della protagonista, dove il regista gestisce bene i pochi movimenti di camera che la location gli permette.

Eppure la performance convincente di Mélanie Laurent e la intrigante storia svelata un poco alla volta funzionano perfettamente per un thriller fanta-claustrofobico che ha la solita eleganza del cinema francese.

Il discorso del re (2010)

England

the king speech 2010 movie

Cambiamo completamente genere e nazione con un film che ci riporta ai lontani giorni dove la minaccia nazista iniziava a seminare terrore in giro per il mondo.

Il protagonista di questa storia è il principe Albert di Inghilterra, padre della recentemente scomparsa regina Elizabetta II, a quei tempi in procinto di sostituire al trono il gravemente malato re George V.

Tuttavia, a causa della terribile balbuzia nervosa che gli impediva di parlare in pubblico, viene invece nominato come successore suo fratello, re Edward VIII.

Così, dietro consiglio della sua amata moglie Elizabetta, il principe si rivolge a un esperto di problemi di linguaggio, abituato ad aiutare i veterani che tornavano traumatizzati dalla guerra.

Dopo l’iniziale diffidenza, tra i due uomini si crea un grande rapporto di fiducia e amicizia, mentre l’Europa scivola sempre più sotto l’ombra malvagia della svastica.

Suo fratello intende poi sposare una tedesca, qualcosa che il parlamento non può accettare, decidendo così di detronizzarlo e incoronare finalmente lui come re George VI.

Il suo insediamento come sovrano coincide purtroppo con l’invasione della Polonia da parte dei nazisti, così diventa indispensabile che il nuovo Re parli con ferma sicurezza alla nazione impaurita.

A quel punto George VI dovrà affrontare la sua balbettante paura della parola, cominciando dal primo dei molti discorsi per radio che scandiranno gli anni tetri della Seconda Guerra Mondiale.

Colin Firth e Geoffrey Rush sono i grandi protagonisti di questo film in costume, rispettivamente re e fedele aiutante che devono vincere la diffidenza dell’intero regno.

Altrettanto bravi sono la bellissima Helena Bonham Carter come sua moglie fedele e incrollabile e Guy Pearce nel ruolo del fratello spavaldo e sicuro di sè.

Di solito non amo molto le storie di ricchezza e nobiltà, ma in questo caso l’umanità e simpatia dei personaggi fa la differenza.

Sea Fever (2019)

Irlanda

Con il prossimo film ci spostiamo non lontano dall’Inghilterra, navigando su un peschereccio lungo la misteriosa e affascinante costa dell’Irlanda.

A bordo ci sono ovviamente alcuni abili veterani del mare, in attesa di fare il colpo dell’anno visto che la stagione è quella dove la pesca è più ricca.

Assieme a loro si imbarca una giovane studentessa, desiderosa di completare le sue ricerche sulla strana fauna sottomarina di quei luoghi millenari.

Fiduciosi più di quanto dovrebbero essere, l’equipaggio va contro gli ordini del suo capitano inoltrandosi in una zona che la guardia costiera aveva consigliato di evitare.

Infatti, appena entrano in quell’area di mare desolato, la nave si incaglia contro alcuni viscidi tentacoli e loro rimangono bloccati.

Purtroppo questi tentacoli sono una piccola parte di un essere molto più grande, una gigastesca piovra mai vista prima che bombarda lo scafo con le sue piccole uova.

Oltre a causare gravi danni, queste uova infettano anche parte dell’equipaggio con una malattia del sangue che cresce inevitabilmente fino alla follia totale.

Nonostante la sua giovane età, solo la conoscenza scientifica della studentessa potrà salvarli da morte certa, come avvenuto ad altri pescatori prima di loro che non sono mai tornati indietro per raccontarlo.

E’ facile fare un paragone tra Sea Fever e Ventimila leghe sotto i mari, sia per l’ambientazione marina (e sottomarina) che ovviamente per l’incredibile piovra gigante in comune con il classico di Jules Verne.

Cinematograficamente tutto funziona molto bene nella parte horror e mystery, inceppandosi forse in qualche spiegazione zoppicante sul lato scientifico, ma di questo in fondo a noi interessa poco.

Che sia credibile o no, questo film è un eccitante favola attorno ai mari di un mondo dimenticato dal tempo, con la scienziata Cenerentola che combatte a mani nude (letteralmente) questo mostro senza volto.

Dogman (2018)

Italia

Dopo questa lunga serie di tappe cinematografiche attorno al mondo, finalmente torniamo nella nostra amata Italia con un eccezionale film criminale che purtroppo non ha avuto molto successo.

Il protagonista è proprio quello che dice il titolo, ovvero un uomo che si occupa della pulizia e il taglio del pelo dei cani in uno di quartieri più poveri e diseredati di Roma.

Come molti di quelli che vivono in questa realtà, per fare qualche soldo extra ogni tanto ricorre a qualche bassezza, come aiutare alcuni spacciatori consegnando droga.

Finchè uno dei più violenti criminali del quartiere gli propone di rapinare il negozio del vicino, sfondando una parete della sua bottega per arrivare alla cassaforte.

Il furto riesce ma purtroppo è il povero ragazzo a beccarsi la colpa, finendo in carcere per quasi un anno mentre il suo supposto socio si rifiuta di dividere il bottino.

A quel punto il mite spazzola-cani decide che ne ha abbastanza, così prepara un semplice ma efficace piano per attirare in trappola e vendicarsi del violento teppista che gli ha rovinato la vita.

Matteo Garrone è uno dei migliori talenti attuali del cinema italiano, il quale ha avuto il suo momento di notorietà soltanto dopo il celebre Gomorra.

Eppure il regista continua a dimostrare la sua bravura anche oltre al crime/thriller, ad esempio con lo splendido fantasy a episodi Il racconto dei racconti.

Ancora più recente è il remake di Pinocchio, di nuovo con Roberto Benigni anche se stavolta nel ruolo di Geppetto.

In questo caso abbiamo invece un anti-eroe debole e vigliacco, quasi patetico, che ha la sua rivalsa e vendetta che però non gli porta felicità o ricchezza.

Ma la forza della storia è proprio nel realismo romantico e decadente che racconta quella parte difficile dell’Italia che nessuno vuole ricordare mai.

Salt and fire (2016)

Germania

Da uno dei migliori italiani sulla scena cinematografica attuale, passiamo a un regista tedesco che ha cominciato la sua carriera nel lontano e agitato 1968.

Nel corso di tutti questi anni Werner Herzog ha diretto innumerevoli film e documentari estremamente apprezzati in tutto il mondo.

Salt and Fire è uno dei suoi ultimi lavori che unisce con intelligenza e stile la passione per la narrativa con la ricerca delle realtà più scomode della nostra società.

Tutto comincia con la costruzione di una grande diga in Bolivia, la quale ufficialmente dovrebbe aiutare i contadini nella irrigazione dei campi, ma in realtà è ad uso esclusivo di una potente consorzio di aziende multinazionali.

Anni dopo, alcuni scienziati si recano sul posto per valutare i danni ambientali, ma vengono immediatamente rapiti e segregati nel immenso deserto di sale al centro del paese.

Tra di loro c’è una donna che viene separata dal resto del gruppo e rinchiusa in una capanna assieme a due bambini completamente ciechi.

Senza possibilità di fuggire, lei inizia a prendersi cura di queste sfortunate creature, contando i viveri e l’acqua sempre più scarsi che restano loro prima della fine.

Ma quando finalmente compare alla porta il loro rapitore, tutto diventa chiaro come l’abbagliante distesa bianca e morta di quella terra arida, uccisa dal cosidetto mondo civile in nome del progresso industriale.

Non nego di prendere un rischio consigliandovi questo film, odiato e svilito praticamente alla unanimità dal pubblico e la critica di tutto il mondo.

Invece Werner Herzog realizza una gemma senza scenografie, costumi o una vera sceneggiatura nel mezzo di un ecosistema morente.

Tutto si regge sulle spalle larghe di due star come Veronica Ferres e Michael Shannon, assieme a una regia che vi costringe senza esitazioni a pensare a come è ridotto il nostro pianeta.

Dead Snow (2009)

Norvegia

Dal bianco deserto salino della Bolivia ripericorriamo il mondo immaginario dei film fino alle bianche nevi immacolate della Norvegia.

Tutto comincia in allegria con una macchina di amici in viaggio verso un lontano chalet di montagna, dove passare un weekend di alcool, droga e tanto sesso con alcune ragazze.

Purtroppo, come ben sappiamo, in questo tipo di horror slasher gli adolescenti arrapati fanno sempre una brutta fine.

Infatti, questo gruppetto festaiolo non conosce l’oscuro passato di quella montagna, che durante la guerra era stato assediato da un plotone di spietati nazisti.

Dopo aver sottoposto alle loro angherie i cittadini locali per molti giorni, questi si erano alla fine ribellati respingendo gli invasori e costringendoli a fuggire nella foresta.

Ma prima di scappare i nazisti li avevano derubati di tutto l’oro, non sapendo però che sul tesoro gravava una antica e terribile maledizione.

Nonostante siano passati decenni dalla fine della guerra questi soldati si aggirano ancora sulla montagna, ormai ridotti a zombie cannibali nelle loro tumefatte uniformi.

Perciò l’allegra gita di piacere diventa presto una lotta per sopravvivere contro un nemico invincibile perchè già morto e quindi impossibile da uccidere.

Certamente Tommy Wirkola non reinventa la ruota dell’horror, copiando spudoratamente la base dei Pirati dei Caraibi con il famoso Johnny Depp, ma miscela i trucchi e gli stereotipi del genere in una esilarante giostra di massacro.

I personaggi fanno sempre le scelte più stupide che li condurranno a morte certa, sempre però con una divertente ironia a stemperare i litri di sangue che scorrono sullo schermo.

Ovviamente parliamo di un film low-budget, ma gli effetti speciali artigianali rendono meglio della computer grafica spesso dannosa in questi casi.

Perciò non pretendiamo la qualità visiva della saga degli Avengers, ma soltanto il divertimento sfrenato del caro vecchio Evil Dead in versione Norvegese.

Superdeep (2020)

Russia

Restiamo sempre in clima freddo, ma invece della neve abbiamo i ghiacci millenari nell’estremo nord-ovest della Russia, a Murmansk.

In un laboratorio segreto ben al di sotto della superficie è occorso un incidente e alcuni degli operai e ricercatori sono spariti nel piani più bassi della struttura.

Così l’esercito invia un plotone di soldati, aiutati da una dottoressa esperta in epidemiologia, per indagare su quella che sembra una anomala infezione batterica.

Appena atterrati trovano ad accoglierli un folle che gli corre incontro minacciandoli con una bomba a mano, facendosi poi esplodere e danneggiando gravemente il loro elicottero.

Il capo delle ricerche afferma che putroppo questo non è l’unico caso d follia tra i suoi uomini e dopo la lunga discesa con l’ascensore li porta nei remoti abissi del laboratorio.

Ma poco dopo lo stesso scienziato stordisce tutti i soldati e la dottoressa con il gas, bloccando ogni uscita dietro di loro.

Il gruppo scopre così che durante gli scavi gli operai hanno scoperto una specie sconosciuta di muffa, le cui spore fanno impazzire e mutare la gente in pericolose creature innaturalmente aggressive e resistenti.

Inizia quindi una corsa contro il tempo per impedire che questa muffa esca all’aperto e si diffonda senza controllo anche nel resto del mondo.

Dobbiamo dire che negli ultimi anni ci sono stati molti film di intrattenimento russi finalmente al livello della concorrenza nel resto del mondo.

Anche se poco pubblicizzati, sono usciti diverse piccole perle come Sputnik, The Blackout o il divertente Guardians, praticamente la versione sovietica dei già citati Avengers.

Arseny Syuhin e Sergey Torchilin passano a pieni voti la loro prima esperienza alla regia, creando un horror fantascientifico intrigante e claustrofobico.

Speriamo quindi che l’attuale condizione politica non comprometta lo sviluppo del cinema russo che finalmente sembrava essere tornato nella direzione giusta.

The Last Days (2013)

Spagna

the last days 2013 movie

Concludiamo con un altro horror incentrato su una terribile malattia, questa volta psicologica, ambientato nel cuore della Spagna a Barcellona.

Il protagonista è un giovane programmatore costretto a estenuanti turni di lavoro sulla sicurezza di una nuova applicazione, il cui lancio sul mercato è ormai imminente.

Nonostante non sia d’accordo con molte scelte dei suoi capi, l’uomo decide di starsene buono quando apprende che una serie di licenziamenti sono in arrivo all’orizzonte.

Ma presto tutto ciò non ha più importanza, perche una misteriosa agorafobia si sta diffondendo in tutto il mondo.

La gente improvvisamente ha paura di uscire all’aperto, come alcuni suoi colleghi che non vogliono più uscire dall’ufficio.

Quando la sicurezza li butta fuori con la forza, questi muoiono orribilmente contorcendosi dal panico in mezzo alla strada.

Presto anche lui si rende conto di soffrire di questa fobia, restando bloccato nel palazzo insieme ai suoi colleghi per tre mesi.

Iniziano quindi a scavare un tunnel per arrivare nella metropolitana, potendo così finalmente tornare alle loro case senza dover uscire all’aperto.

Purtroppo è costretto a stare proprio con uno dei capi che voleva licenziarlo, avendo bisogno uno dell’altro per poter finalmente riunirsi ai loro cari.

Ma in tutto quel tempo la città è sprofondata nella più assoluta anarchia, con i cittadini che si uccidono l’un l’altro per un boccone da mangiare o un rifugio sicuro dove nascondersi.

David e Àlex Pastor scrivono e dirigono una storia post-apocalittica personale e convincente, tenendo alta la tensione fino al finale sorprendentemente ottimista.

Dimenticate quindi di vedere una Barcellona in versione turistica, perchè ogni angolo della città nasconde una minaccia o un pericolo da superare.

Anzi questo strano film del 2013 sembrava quasi profetizzare il futuro lockdown per il COVID che ci avrebbe rinchiuso tutti in casa per mesi in giro per il mondo.

Spero vi siate divertiti a scorrazzare alle più disparate latitudini e longitudini cinematografiche di oggi, oltre che ovviamente spero anche che apprezzerete almeno uno di questi film che ho consigliato. Nel frattempo, vi invito come al solito sul mio sito per tanti altri succosi articoli quotidiani:

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Fabio Emme
Fabio Emme
Amante del buon cinema, grande arte che ha sempre fatto parte della mia vita, plasmando il mio modo di essere e vedere il mondo negli anni e aiutandomi a formare la mia cultura. Da quando ho memoria ho sempre letto, scritto e parlato di film e spero vivamente con i miei articoli di aiutare altri a fare altrettanto. Hobby? ...Il cinema, naturalmente!