Cosa resterà degli anni 80: the Power Rock

Gli anni 80 e il rock made in USA, meglio conosciuto come “Power Rock”.

La musica “anni ’80” sviluppatasi oltre oceano, può, secondo me, essere riassunta in cinque step, che servono per capire ed approfondire un fenomeno, non solo musicale, completamente diverso e molto più complesso rispetto a quello europeo e italiano.

1980: il brano “Rapper’s delight” della Sugarhill Gang conquista un posto nella Top 40 Chart del settimanale Billboard

Per la prima volta un brano “Hip Hop” o “Rap” se preferite, entra nella classifica dei dischi più venduti.

Si tratta di una svolta davvero epocale. Il nuovo linguaggio musicale, la nuova forma di espressione, fino a quel momento riservata. Apprezzata ed interpretata dalle minoranze “nere”, riscontra il gradimento del grande pubblico, indipendentemente dal colore della pelle, e diventa, in tutto il mondo, il nuovo metodo di espressione, il nuovo modo di fare musica. Ma soprattutto diventa il modo per esporre le problematiche sociali. Le generazioni a venire faranno dell’hip hop il  “loro” linguaggio musicale.

Artisti come Ice-T, Snoop Dog, Vanilla Ice, ma in primis Tupac, diventeranno paladini di questo genere, contaminando anche altri generi musicali. Tipico esempio i Linkin’ Park, band metallara all’ennesima potenza, che annovera nella formazione anche un M.C. (Master of Ceremonies) per dei break rappati. Anche il nostro paese non resta immune al fenomeno e negli ultimi anni artisti come Articolo 31, Mondo Marcio, Marrakash, Caparezza diventano abituali frequentatori delle zone alte delle classifiche di vendita.

la copertina di "Rappers delight" della Sugarill Gang gialla su uno sfondo di mattoni rossi e neri

1981: nasce negli Stati Uniti la rete televisiva via cavo MTV, una vera e propria rivoluzione nello show business musicale

Scoppia di conseguenza la moda dei videoclip: ogni artista che si rispetti propone almeno l’hit single di un nuovo lavoro in video.

Video che col passare degli anni si trasforma, da semplice performance filmata su un palco, ad un vero e proprio mini film, con tanto di sceneggiatura ed attori. Una vera e propria rivoluzione. Un modo completamente nuovo di “ascoltare” musica che farà proseliti in tutto il mondo, Italia compresa, dove viene creata dal nulla Videomusic.

il logo in bianco e nero di MTV music television

1982: esce “Thriller“, sesto album in studio di Michael Jackson.

È l’album più venduto di tutti i tempi, avendo superato (unico nella storia) le 100 milioni di copie. MJ diventa una star interplanetaria e, a  modo suo, come già David Bowie in Europa, riscrive le regole della musica. Unico nel suo genere, riesce a fondere il rock, se non addirittura l’hard rock, con la musica “nera” senza distinzioni di sorta. “Thriller” come anche il seguente “Bad”, sono capolavori assoluti di un artista assoluto ed inimitabile.

Le speculazioni future sul suo personaggio, sui suoi gusti sessuali, sulle accuse di plagio (Al Bano? Ma per favore, siamo seri!) e non ultime, sulla sua morte, sinceramente non mi interessano. Per chi scrive, MJ è stato l’artista più originale ed innovativo della storia della musica contemporanea, e così voglio ricordarlo, con l’appellativo che si merita: “King of Pop”.

Power Rock: la copertina dell'album "Thriller" di Michael Jackson

1983: Madonna pubblica il primo album, omonimo, della sua carriera, con la produzione di Jimmy “Jellybean” Benitez.

Stiamo parlando dell’artista femminile più venduta del decennio, diva capace di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica con i suoi comportamenti e i suoi videoclip. Madonna si è guadagnata il soprannome di “Queen of Pop” per aver incarnato lo spirito degli anni ottanta, con le sue provocazioni sessuali e post femministe. Madonna ha venduto oltre 300 milioni di copie in tutto il mondo ed è riconosciuta come l’artista femminile di maggior successo della storia della musica, secondo il Guinness World Records. Numerose saranno le imitatrici di Maria Luisa Veronica, ma nessuna, arriverà mai al suo livello.

powre rock: la copertina del primo album di Madonna

1984: Bruce Springsteen pubblica il suo settimo album in studio “Born in the Usa

L’album riscuote un successo strepitoso ed impone il musicista del New Jersey, ma di lontane origini italiane, all’attenzione del grande pubblico, facendolo uscire da quella “nicchia” in cui vivacchiava da quasi un decennio, tanto da fargli meritare, da allora in poi l’appellativo di “The Boss”. Piaccia o meno Springsteen è così l’icona del Power Rock americano.

Power Rock: la copertina di "Born in the USA" di Bruce springsteen

Il disco apre la strada della popolarità ad una serie di musicisti fino ad allora conosciuti solo dentro i confini degli Stati Uniti. Artisti come Bob Seger, Huey Lewis & the News, Jon Bon Jovi (anche lui di lontane origini italiane), nonché gruppi come i Toto, Foreigner e Guns’n’Roses, diventano popolarissimi in tutto il mondo. Cosa più importante, ottengono l’apprezzamento da chi (come me, lo ammetto), non era troppo entusiasta della new wave e della musica elettronica in genere. W il Power Rock.

Come detto in apertura, gli U.S.A. sono un “fenomeno” complesso sotto tutti i punti di vista. Parlando solo ed esclusivamente di musica, riassumendo, gli anni ’80, oltreoceano, sono stati molto particolari e con caratteristiche uniche rispetto al resto del mondo. Infatti gli step che vi ho proposto non sono altro che punti di inizio per successivi sviluppi nei decenni a seguire, ma questa è un’altra storia.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.