Covid-19: numeri inattendibili e competenze inadeguate

I numeri non sono attendibili poiché i tamponi non sono stati fatti a tutti. Di fatto non conosciamo il numero preciso dei contagiati“. Prof. Giulio Tarro docet. Inoltre, pur non essendo il tempo delle polemiche, si cominciano a evidenziare situazioni che potrebbero essere generate da competenze inadeguate.

Chi è Giulio Tarro? Cominciamo con il dire che nel 2018 è stato premiato come il miglior virologo dell’anno.

Covid-19 competenze. Nella foto il prof. Giulio Tarro  con occhiali da vosta, camicia bianca giacca scura
Covid-19: numeri inattendibili e competenze inadeguate – Prof. Giulio Tarro

Nessuno pensa che ogni giorno siamo immersi in un ambiente saturo di innumerevoli virus, germi e altri agenti potenzialmente patogeni. E in questi giorni, nessuno ci dice che se non ci ammaliamo è grazie al nostro sistema immunitario il quale può essere compromesso, oltre che da una inadeguata alimentazione e da uno sbagliato stile di vita, dallo stress, che può nascere anche dallo stare in spasmodica attenzione di ogni “notizia” sul Coronavirus regalataci dai social, dal web e dalla TV“.

Il collega Alessandro Pedrini ha realizzato un’intervista con il prof. Tarro, pubblicata su su Affaritaliani.it. Vi proponiamo alcuni stralci che sono di particolare interesse. I numeri sono inattendibili e soprattutto, cerchiamo di individuare le inadeguate competenze e come hanno inciso sulla gravità della situazione e, in parallelo, sull’emergenza da Covid-19.

Il bollettino della Protezione Civile: i conti non tornano

In Italia il virus circolava probabilmente già da moltissimo tempo. L’alta mortalità rispetto agli altri Paesi è dovuta non certo ad un virus più cattivo, ma alla sottostima del numero dei contagiati“. Dichiara il prof. Tarro.

Qualche giorno fa, l’Avv. Luciano Zagarrigo scriveva un articolo dell’11 aprile, dal titolo Mortalità Coronavirus: numeri e contraddizioni. Qualcosa mi sfugge, assolutamente da leggere (cliccando qui). Sollevava appunto la questione dell’incongruenza dei dati ufficiali comunicati ogni sera alle 18.

Covid-19 competenze inadeguate - l'avv. Luciano Zagarrigo con vestito blu e cravatta a pois
Covid-19: numeri inattendibili e competenze inadeguate – Avv. Luciano Zagarrigo

In merito a ciò, il prof. Tarro afferma: “Ogni giorno ci troviamo di fronte a un bollettino di guerra. Il problema è che i numeri non sono attendibili poiché i tamponi non sono stati fatti a tutti. Di fatto non conosciamo il numero preciso dei contagiati. E così ci ritroviamo di fronte a un tasso di mortalità altissimo. Se andiamo a vedere alcuni studi inglesi, però, scopriamo che i contagiati sarebbero molti di più.

Il Covid-19 non è un virus killer

I numeri che vengono dati dalla Protezione Civile alle 18 tutti i giorni non sono per nulla significativi, sono surreali. Si basano sui risultati di tamponi eseguiti in maniera scoordinata dalle Regioni e su soggetti considerati a rischio. C’è quindi una gigantesca sottostima degli infettati che rapportata con il numero di non meglio precisati “deceduti” e finisce per dare al Covid-19 in Italia un tasso di letalità 28 volte superiore a quello che si registra in Germania“.

Sempre nel suo articolo, l’Avv. Zagarrigo evidenziava statistiche di mortalità di anni precedenti e incrociava i dati con i numeri attuali.

A tal proposito, il prof. Tarro spiega al collega Pedrini: “Questa esperienza sui virus mi porta a dire che il rischio rappresentato dal Covid-19 è sostanzialmente uguale a quello delle numerose epidemie influenzali che si registrano tutti gli anni senza per questo provocare scalpore. Ogni anno muoiono in Italia circa diecimila persone, per lo più anziane o affette da qualche patologia, per il virus influenzale. Questo non fa notizia perché questi decessi sono diffusi su tutto il territorio nazionale”.

Il vaccino non è la soluzione

Proprio ieri nell’articolo Coronavirus e vaccino: Quello che il Deep State cerca di nascondere, si trattava il tema delle vaccinazioni. Secondo il prof. Ayyadurai, il contesto che ruota intorno al Covid-19 è la più grande frode per manipolare le economie mondiale e favorire le industrie farmaceutiche. Lo stesso asserisce che il vaccino non è una soluzione. La vera soluzione sta nel rinforzare il sistema immunitario.

Secondo il prof. Tarro, il Covid-19 è meno pericoloso della SARS e della MERS. “Fortunatamente il Covid 19 non ha la stessa mortalità della SARS del 2003 e neppure della MERS del 2012 che registrava una mortalità del 36%. (…) Il nostro nemico è una malattia con una mortalità intorno all’1%. Più che del vaccino abbiamo bisogno di una terapia antivirale efficace. Né per SARS, né per la MERS sono stati preparati vaccini, si è fatto ricorso agli anticorpi monoclonali e agli anticorpi dei soggetti guariti. Una cura che penso arriverà probabilmente entro l’estate“.

Non si muore per coronavirus

Decessi con e per Covid-19. La mortalità dichiarata dai dati ufficiali è causata da fattori collaterali che non sono presi in considerazione. “Il Covid-19 più che indebolirsi sta semplicemente facendo il suo decorso. Un virus che è meno aggressivo sui giovani e sui bambini. I casi di polmoniti interstiziali e trombo-embolici polmonari sono soprattutto su soggetti anziani e con patologie pregresse”, risponde il prof. Tarro alla domanda del collega.Allora Vittorio Sgarbi non aveva poi tutti i torti, pur non essendo un virologo…

Infatti, dalle prime autopsie effettuate su pazienti positivi deceduti, parrebbe che la causa della morte non sia la crisi respiratoria ma una trombosi massiva.

A tal proposito, è interessante quanto dichiarato dal prof. Alessandro Mascitelli, responsabile del centro flebologico di Villa Tirrena di Livorno: “L’eparina, se utilizzata fin da subito su prescrizione medica, ovvero durante la comparsa dei primi sintomi, può aiutare. Ma esclusivamente sotto controllo medico. Adesso anche l’Oms ne è convinta, perché il professor Pietro Muretto dell’università di Pesaro mi ha confermato che la terapia eparinica è stata posizionata come farmaco di base nella lotta al Covid”.

Altro fattore che ha inciso sull’alto numero di decessi Covid-19 è lo stato del nostro Sistema Sanitario Nazionale. I numeri parlano da soli.

In 25 anni, si registra una riduzione del 51% dei posti letto nelle terapie intensive. Mentre negli altri paesi, come ad esempio in Francia, a gennaio è stata raddoppiata la capacità di prepararsi adeguatamente a coprire l’emergenza, da noi il sistema è collassato. Sono mancate mascherine, camici e tamponi. Ma non erano state poste in essere tutte le azioni e stanziati 5 milioni di euro, dando priorità al potenziamento del sistema sanitario? (Dpcm del 31 gennaio 2020)

Parola d’ordine: Competenza

Giunti a questo punto, è quasi ovvio, parlando di competenze, porsi la domanda, niente affatto retorica, se coloro i quali sono deputati a gestire l’emergenza Covid-19 abbiano le qualifiche e soprattutto l’esperienza per poterlo fare.

Certo, questo è un momento di emergenza straordinaria, mai visto prima. Il lavoro fatto e quello da fare è imponente. Il Governo sta affrontando una pandemia, e non è proprio cosa da poco. Per carità, come dice il Premier, non è tempo di polemiche, non ancora. Purtroppo è ancora il tempo del dolore, delle cure e del sostegno economico, ma queste tre impellenti necessità impongono d’altra parte un’azione urgente e non permettono margine d’errore. Va anche detto che il disastro della sanità oggi non si cura con un miracolo e che è certamente il risultato di altrettante trascorse incompetenze. Ma proprio per questo, c’è più che mai bisogno di personale specializzato, risorse con la dovuta esperienza o per lo meno con le dovute competenze tecnico scientifiche.

Poichè l’Italia è una Repubblica e la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione, i componenti della classe politica sono nostri dipendenti a tutti gli effetti. Spulciamo insieme, come farebbe un buon datore di lavoro, i curriculum delle rappresentanze ufficiali e portavoce delle notizie che ci bombardano quotidianamente.

Giuseppe Conte – Presidente del Consiglio

Giuseppe Conte, 56 anni: diplomato al Liceo Classico e laureato con lode nel 1988 in Giurisprudenza. Dopo gli studi intraprende la carriera di avvocato civilista. Il suo curriculum (scaricabile dal sito del Governo) è impressionante. Insegnante di diritto privato e diritto civile in autorevoli università italiane. Numerose pubblicazioni. Sicuramente grande esperto di giurisprudenza e diritto d’impresa. Membro del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa su designazione della Camera dei Deputati. Un curriculum impeccabile.

giuseppe conte sorridente con giacca scura e cravatta granata
Covid-19: numeri inattendibili e competenze inadeguate – Presidente Giuseppe Conte

I romani a questo punto esploderebbero con un intercalare tipico che non ripeteremo, ma che da lo spunto all’ultima riflessione.

Sulla base di quale criterio sono stati affidati i ministeri?

Dottor Angelo Borrelli – Capo Protezione Civile

Dottor Angelo Borrelli, anni 56: laureato in Economia e Commercio all’Università degli Studi di Cassino, diventa revisore dei conti e commercialista.

Angelo Borrelli, nella foto mentre tiene una conferenza stampa per il covid-19 . Indossa una Maglia della protezione civile
Covid-19: numeri inattendibili e competenze inadeguate – Dott. Angelo Borrelli

Dal 2000 è all’Ufficio Nazionale per il servizio civile della presidenza del consiglio. Già dirigente del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio, diventa coordinatore dell’ufficio amministrazione e bilancio. Dal 2017 è capo dipartimento della Protezione Civile, seguito all’abbandono (per motivi personali) di Fabio Curcio, di cui era il vice. Una curiosità: nel 2009 è stato indagato dalla Corte dei conti, con Guido Bertolaso, riguardo a contratti legati al trasferimento del summit del G8 a L’Aquila, con accusa di aver cagionato un danno erariale di vari milioni di euro (fonte Repubblica.it). Nel 2014, per un errore procedurale, l’accusa è decaduta. Quindi il Capo della Protezione Civile è dottore si, ma in Economia e Commercio. Malgrado ciò, il professor Tarro, miglior virologo al mondo, sostiene che i conti sono sbagliati e i numeri non sono attendibili.

Luigi Di Maio – Ministro degli Esteri

Luigi Di Maio, anni 34: liceo Classico e iscrizione alla facoltà di ingegneria informatica, ed in seguito a giurisprudenza. Non completerà mai gli studi universitari per abbracciare, a suo dire, la carriera politica.

Giornalista pubblicista, ha lavorato come webmaster per un quotidiano online, e, in qualità di giornalista sportivo, per il periodico Il Punto. Ha lavorato come tecnico informatico, assistente alla regia, agente di commercio, cameriere, steward allo stadio San Paolo e manovale per l’azienda di famiglia. Quindi il Ministro degli Esteri è un ex giornalista sportivo, con competenze tecniche informatiche.

Roberto Speranza – Ministro della Sanità

Dottor Roberto Speranza, 41 anni: Maturità scientifica al Galileo Galilei di Potenza, laurea in scienze politiche al LUISS di Roma.

Roberto Speranza con vestito scuro e barba incolta
Covid-19: numeri inattendibili e competenze inadeguate – Dott. Roberto Speranza

Una carriera dedicata alla politica. Prima consigliere comunale a Potenza, poi assessore all’Urbanistica, sempre nel capoluogo lucano. Nel frattempo, entra nelle grazie di Walter Veltroni e fonda un’organizzazione giovanile. Dopo la rottura con il suo partito, esce dal Parlamento dalla porta e rientra dalla finestra nel 2018 sotto un’altra bandiera. Oggi ministro della Sanità, senza un background di competenze mediche. Un dottore, ma in scienze politiche. Ma tanto…c’è il comitato scientifico che ci pensa.

Rocco Casalino – Capo uffico stampa del Premier

Rocco Casalino, 48 anni: In Germania frequenta una scuola superiore di indirizzo classico, poi si trasferisce in Italia e consegue un diploma tecnico commerciale in Puglia. Una curiosità: Nel 2000, anno in cui partecipò al Grande Fratello, nel suo curriculum inserisce un titolo di Master in business administration (MBA) alla Shenandoah University a Winchester, in Virginia (USA), ma la stessa università smentisce categoricamente (fonte Repubblica.it). Dopo la sua partecipazione al GF1, Rocco entra a far parte della scuderia di Lele Mora, partecipa diversi programmi Mediaset e anima i salotti televisivi con talk show, dibattiti e litigi, dove si confronta con personaggi come Platinette e Tina Cipollari.

Covid-19 e competenze - rocco casalino, sorrdiente con capelli cortissimi , giacca nera e cravatta azzurra
Covid-19: numeri inattendibili e competenze inadeguate – Rocco Casalino

La sua carriera in politica si base su attività di comunicazione. In pratica diventa il PR del suo partito, poi diventa responsabile della comunicazione del gruppo parlamentare al Senato. In breve, diventa responsabile per la comunicazione con i media al Senato della Repubblica per il gruppo parlamentare del partito, nonché “portavoce e capocomunicazione“. Un personaggio noto anche per essere stato al centro di diverse polemiche per video e audio che testimoniano “parole, opere ed omissioni” piuttosto forti e imbarazzanti. Famosa la sua dichiarazione sui disabili. Gaffe imbarazzanti, per un capo comunicazione di Stato.

Nonostante ciò, dal giugno del 2018 è portavoce e capo dell’ufficio stampa del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte.

Va beh…considerato che paghiamo un vitalizio a Cicciolina, uno più uno meno…

La vita non è un film

Concludendo, cascano a pennello le parole di Claudio Amendola, dette con una straordinaria spontaneità, durante un’intervista con Massimo Giletti a Non è l’Arena: “Una parola deve tornare di moda: competenza. La competenza, non dico che ci potra salvare, ma è l’unica arma che avremo da qui in poi, ma senza bandiere. Una competenza al di la di qualunque forza politica. Io mi auguro veramente che questo insegni al mondo che la politica deve essere fatta dai politici, ma con la cognizione di causa“. Amen

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”