“Lo spettacolo dal vivo deve ripartire!”: nasce in Sardegna il CUSS

Le luci si devono riaccendere su tutti i palchi italiani. Comincia ad essere ormai insostenibile la situazione di fermo del mondo dello spettacolo e dell’arte. La cultura in genere subisce ormai da troppi mesi uno stop che a livello economico sta uccendo l’intero settore. Lo spettacolo dal vivo deve ripartire. Abbiamo scritti tantissimi articoli e abbiamo raccolto l’appello di tutti. Abbiamo dato visibilità ad ogni iniziativa messa in campo, per sensibilizzare non solo il pubblico nel voler sostenere l’indotto, ma anche le istituzioni.

La paralisi delle attività ha portato ad una crisi economica del settore, pari, se non addirittura superiore, solo a quello turistico. Al di là dell’enorme danno culturale, si è creato una situazione di indigenza per tutti i lavoratori dello spettacolo.

I fondi statali stanziati sono una goccia in un mare di lacrime versate per i mancati introiti. Di conseguenza, ogni regione ha risorse limitate per coprire o sostenere chi di arte e spettacolo ci vive.

Lo stanziamento previsto dall’art. 56 della legge finanziaria che la Giunta Regionale della Sardegna ha messo a disposizione degli operatori del settore dello spettacolo è di 7 milioni. Uno in meno rispetto al’anno 2019, anno in cui la pandemia non era ancora comparsa. Una cifra messa a disposizione delle perdite di fatturato, che non copre minimamente la voragine economica creata dal blocco delle attività.

Non ci stanno i lavoratori sardi del settore e fondano il Cuss, Coordinamento Unitario Spettacolo Sardegna al grido di “Lo spettacolo dal vivo deve ripartire“.

Cuss: Coordinamento Unitario Spettacolo Sardegna

Sono novanta imprese e associazioni dello spettacolo dal vivo che comprendono operatori del teatro, della musica e della danza che inseime formano un unico soggetto di rappresentanza. Obiettivo: far ripartire tutte le attvità artistiche e culturali.

Tre organi di riferimento: il Consiglio, con 21 soggetti rappresentanti dei settori del territorio, un Consiglio Direttivo, formato da sette rappresentanti e l’Assemblea Planetaria.

Lo scopo è quello di evidenziare la necessità di sostenere e promuovere, con urgenza e solerzia, il riavvio delle rappresentazioni dal vivo, delle manifestazioni culturali e degli spettacoli di ogni genere, nel pieno rispetto di quanto stabilito dalle norme e dalle misure vigenti per la prevenzione al contagio da Covid.

Per una regione come la Sardegna, le manifestazioni dal vivo sono un introito importante per l’economia dell’isola e occupa una fetta importante della popolazione. Si rende quindi non solo necessario, ma indispensabile, tenere conto della grave crisi economica che pesa sull’economia regionale e sul reddito delle realtà imprenditoriali, nonchè su quello dei singoli nuclei famigliari.

L’associazione pone un focus importante anche sull’importanza del ruolo che tutto il settore dell’arte e dello spettacolo ha, non solo sul piano economico, ma anche sull’impatto culturale e sociale della Regione.

Hanno aderito al Cuss Tazenda, Cada Die Teatro, Carovana Smi, Teatro e/o Musica, Piero Marras Project e Elena Ledda Vox.

Membri del Consiglio Direttivo: Barbara Vargiu (Le Ragazze Terribili), Stefano Chessa (La Botte e il Cilindro), Marco Benoni (Federcultura Sardegna), Vincenzo Derosa (Teatro del Sottosuolo), Maria Virginia Siriu (Theandric), Giulio Landis (Antas Teatro) e Monica Pistidda (Compagnie del Cocomero).

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”