Daniel P: “25 gennaio” è il titolo del singolo d’esordio

25 gennaio” è il titolo del singolo d’esordio, assoluto, nel panorama musicale italiano, del giovane cantautore Daniel P.

25 gennaio

“Mi ricordo il regalo, dato al compleanno. Gli occhi sempre lucidi, 25 gennaio. Adesso vorrei solo una carezza ed un abbraccio. Guardare insieme Jessica Fletcher su rete 4”.

La data del compleanno che diventa un modo per ricordare chi non c’è più e che manca terribilmente.

Un brano elettro pop, dal testo interessante, moderno nei suoni e negli arrangiamenti, interpretato secondo i canoni che piacciono ai teenagers del nuovo millennio.

Non particolarmente originale, ma essendo l’opera prima, ci sarà tempo e modo per migliorare e trovare una dimensione artistica più personale e riconoscibile. Ad maiora.

Intervista

Zetatielle Magaine, in collaborazione con gli amici di Samigo Press, vi offrono questa intervista con il cantautore.

Come nasce “Daniel P”?

Nasce dalla necessità di comunicare. Tutto quello che vivo, che osservo, che ascolto, lascia un segno indelebile che sento l’esigenza di far straripare fuori. E cantando da una vita quale modo migliore che metterlo nelle canzoni.

Quale situazione ha stimolato la nascita del nuovo singolo “25 gennaio”?

25 gennaio è frutto di un lavoro introspettivo lungo. Crescendo mi sono reso conto che non sempre le situazioni che viviamo sono alla nostra portata. Quando si è più piccoli si pensa di dover a tutti i costi essere all’altezza; crescendo e maturando mi sono reso conto che crollare, chiedere aiuto, è la più grande espressione di forza. E’ la dedica ad un persona che da molti anni non c’è più, per dimostrarle che si può essere forti anche e soprattutto quando si è più fragili.

daniel p - la copertina del singolo 25 gennaio
Prevedi l’uscita di un album?

Per quanto riguarda l’album ho tanti brani pronti in cantiere, che spero di far ascoltare quanto prima, quindi sicuramente si, ma per il momento mi godo queste piccole conquiste. Step by step.

Se dovessi fare una collaborazione importante/featuring qual è l’artista con cui vorresti confrontarti e perché?

Allora, domanda difficile. Mi piacerebbe una collaborazione con Dotan o Mahmood per il connubio fra sound ed espressione vocale. Mi piace molto anche Diodato; ha un mondo bellissimo da raccontare inoltre è in grado di spiegare con parole semplici, voragini di emozioni.

Beatles o Rolling Stones? Perché?

Beatles per i testi. Rolling stones per il sound. Credo che entrambi abbiano fatto da apripista alla musica moderna.

La pandemia ha cambiato le regole. Come vedi il futuro della musica?

Sicuramente la musica sta diventato sempre più “digitale”. Contano tantissimo le piattaforme più che altro per la possibilità di arrivare al grande pubblico. Anche se la bellezza e l’emozione che regala la musica dal vivo, non te la regalano streaming e visualizzazioni.

E come vedi il tuo di futuro?

Ho sempre progettato tutto. Spero di arrivare sempre più in alto, ma per il momento mi godo il panorama.

Daniel P

Vero nome Daniel Palmacci nasce a Priverno, in provincia di Latina.

Nel 2019, dopo un lungo periodo da autodidatta nel 2019 entra a far parte del Lab Music Factory di Franco Iannizzi.

Partecipa ad eventi come il Festival Show, Summer day Contest, Area Sanremo, prendendo maggior confidenza con il palco e con il pubblico.

Contemporaneamente manda avanti un percorso fortemente introspettivo sulla scrittura e sulla sua concezione di musica in generale. Il 2021 è stato l’anno in cui il ragazzo si è maggiormente dedicato alla scrittura ed alla ricerca di un’identità artistica definita.

25 Gennaio” è disponibile in tutti i digital store dal 28 maggio.

Potete seguire Daniel P su Facebook, Instagram e sul canale YouTube.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.