Daniele Scalise firma uno sconvolgente romanzo sulla vita di Edgardo Mortara, il bambino ebreo rapito nel 1858 da Papa Pio IX. Un posto sotto questo cielo, edizioni Longanesi è un romanzo-saggio intenso e toccante che getta nuova luce su una storia in parte dimenticata che ha ispirato anche il nuovo film di Marco Bellocchio, Rapito, (uscito nelle sale il 25 maggio 2023). il regista Marco lo ha liberamente tratto dal primo libro scritto da Scalise su questa oscura vicenda: “Il caso Mortara”, uscito nel 1997.
In Un posto sotto questo cielo, Scalise prova a esplorare per la prima volta uno spazio che va al di là della fredda ricostruzione storica. Lo spazio del dolore di un bambino di sei anni, figlio di un modesto mercante ebreo di passamanerie, che i gendarmi dello Stato pontificio strappano alla famiglia, la sera del 23 giugno 1858 a Bologna con l’ ordine del Tribunale della Santa Inquisizione, per il suo trasferimento a Roma.


La ricerca storica di Daniele Scalise dai diari di Edgardo Mortara
L’ incredibile vicenda è stata scoperta proprio da Scalise, giornalista e autore di saggi e di inchieste sull’antisemitismo. Incuriosito da una piccola nota scovata ne La storia degli ebrei in Italia di Attilio Milano. “Decisi di prendermi un anno sabatico e di partire per andare a cercare documenti su questa vicenda – racconta Daniele Scalise in un’intervista Ansa-. Aiutato dalle fonti raccolte nel mondo, negli archivi del Vaticano, nelle biblioteche ebraiche negli Stati Uniti e a Roma, ho ricostruito la storia ed il contesto che era quello del precipitare del potere temporale della Chiesa.
C’è una stretta connessione tra la storia di Edgardo e il contesto. Pio IX aveva utilizzato questa vicenda non solo perché era abituato a gesti prepotenti e arroganti nei confronti delle comunità ebraiche, ma perché sentiva che la terra gli crollava sotto i pedi e voleva dare un segno della sua potenza. Lui ha vinto una battaglia, ma perso una guerra”
Con il romanzo Un posto sotto questo cielo “ho mantenuto il racconto storico e introdotto personaggi di invenzione. Mi interessava molto esplorare l’animo e la psiche di questo povero bambino, ragazzo ed uomo, la cui esistenza è stata maciullata da questa storia. Ho trovato i piccoli diari che Edgardo aveva scritto nel convento in cui è cresciuto“. Il romanzo narra, come dichiara lo stesso Daniele Scalise, una “storia tragica, infame di questo sopruso, di questa violenza, non c’è altro aggettivo per definire l’orrore di questa vicenda”.


La vicenda tocca tutto il mondo
Sulla vicenda, all’epoca, si interessano le cancellerie di mezza Europa e i giornali di tutto il mondo. È un fatto terribile, che segna il corso della storia, fa traballare l’immagine dello Stato Pontificio e suscita l’indignazione internazionale. Intellettuali e politici di tutta Europa ne chiedono il rilascio, persino Napoleone III scrive una lettera direttamente a Papa Pio IX, e come lui il Presidente degli Stati Uniti e l’Imperatore d’Austria. Ma il Papa si rifiuta di tornare sui suoi passi. Quel bambino nato in una famiglia ebrea era ormai affidato alle cure della Chiesa cattolica, visto che una giovane fantesca aveva raccontato di averlo miracolosamente salvato mentre stava per morire per colpa della febbre, battezzandolo in gran segreto.


La storia di un bambino e poi un uomo tormentato
È così che inizia la storia di un bambino diventato simbolo di fazioni opposte e di un’epoca fragile, la storia di un ragazzo solitario, di un uomo tormentato da una profonda nevrosi maniaco-depressiva. E fin quasi all’ultimo giorno la vita di Edgardo sarà quella di una pedina innocente sacrificata sulla scacchiera dei potenti. Una vicenda che ha segnato gli ultimissimi e tumultuosi anni di agonia del potere temporale del Papa e ha allungato la propria ombra fino alle polemiche sulla beatificazione di Pio IX voluta da Giovanni Paolo II.
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Daniele Scalise
(Roma, 1952) è un giornalista e scrittore italiano. Ha collaborato con la Rai ed è stato corrispondente in zone di guerra. Ha lavorato con “Panorama” e “Il Foglio” ed è stato redattore di “Prima Comunicazione”. È autore di saggi di carattere sociale e di inchieste sull’antisemitismo..
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