Donne si nasce: neurobiologia del cervello femminile

DONNE SI NASCE

Secondo Simone de Beauvoir “donne non si nasce, lo si diventa”. Ed aggiunge: “Nessun destino biologico, psichico, economico definisce l’aspetto che riveste in seno alla società la femmina dell’uomo; è l’insieme della storia e della civiltà a elaborare quel prodotto intermedio tra il maschio e il castrato che chiamiamo donna.”

IL CERVELLO FEMMINILE

Non sempre è così, le influenze ormonali modificano anche il cervello, tanto che potremo parlare senza temere di essere smentiti di cervello femminile, in quanto durante i nove mesi di gestazione non viene influenzato marcatamente da alti livelli di testosterone come avviene nel maschio e questo determina uno sviluppo più armonico di tutte quelle aree che riguarderanno la parola, le sensazioni viscerali, le emozioni, l’inibizione dell’aggressività. Ma non solo.

I GIOCHI DELL’INFANZIA

Ci sono alcuni comportamenti innati nell’Anima della femmina, anche quando prendiamo in considerazione i primati. Una decina di anni fa Kim Wallen e Janice Hassett studiarono i comportamenti di bambini nei confronti dei giocattoli, dimostrando che i maschi preferiscono i soldatini o, le automobili e i camion mentre le femmine bambole e pelouche.

MACCHININE O BAMBOLE?

Ma se questo esperimento in qualche modo può essere falsato dalle informazioni, spesso subliminari, che i nostri figli subiscono da parte dei media, non si può dire lo stesso dei primati. Infatti i ricercatori presentarono a varie scimmie dei giocattoli e notarono come il 73% dei maschi preferiva giocattoli con le ruote, mentre le femmine decisamente venivano attratte da pelouche e bambole.

LO SCIMPANZE’ CHE GIOCAVA A FARE LA MAMMA

Ancora più suggestivo è lo studio fatto dai ricercatori di Harvard, che avevano scoperto in Uganda un gruppo di scimpanzè, le cui femmine raccoglievano dei bastoncini e li cullavano, li cullavano e giocavano come avrebbe fatto una vera madre. I giovani maschi, invece, non avevano mai comportamenti simili.

I GIOCHI DELLE BAMBINE

E veniamo alle donne. Attraverso scansioni effettuate con una risonanza magnetica funzionale si è scoperto che i centri cerebrali del linguaggio e dell’ascolto presentano l’11% di neuroni in più. E anche l’ippocampo, sede di formazione dei ricordi, è maggiormente sviluppato e le aree del linguaggio e dell’osservazioni delle emozioni provenienti dall’esterno.

Tutto questo determinerà nella bambina uno stile di gioco differente, in quanto si contornerà di amiche dello stesso sesso con cui riprodurre situazioni di cura e protezione, in quanto lo scopo ultimo è quello di strutturare una sorta di rete e relazioni sociali attraverso la simulazione, a differenza dell’altro sesso più interessato al gioco in se stesso.

IL CORTISOLO

Con la crescita i livelli di cortisolo differenti determineranno comportamenti diversi. I maschietti attraverso la sfida reciproca tenderanno ad affermare la propria autorità, le bambine, invece, risponderanno allo stress, emarginandosi se non apprezzate nell’ambito di una ampia rete di rapporti sociali.  Inoltre la curva degli estrogeni le porteranno ad una rilassata ricerca di condivisione, ecco perché a quest’età si struttura l’abitudine di andare in bagno in gruppo.

L’OSSITOCINA & LA DOPAMINA

L’intima convivialità che si crea in quei momenti è ossigeno per l’Anima, e determinerà un comportamento che il più delle volte resterà nel tempo. Tutto questo grazie anche ad un’aumentata secrezione di dopamina ed ossitocina che andranno a stimolare i circuiti cerebrali della ricompensa, della motivazione e del piacere. Più aumenta la convivialità, più cresce l’intimità. E questa determina l’aumento degli ormoni che porteranno verso un senso di appagamento, che ancorerà questa consapevolezza, creando un circolo virtuoso.

PROGESTERONE & PAROLE

Con il crollo degli estrogeni dopo i primi quattordici giorni del ciclo e l’innalzamento del progesterone è possibile che comparirà una certa irrequietezza ed irritabilità. Il cervello dell’adolescente sotto l’input ormonale ha bisogno di tessere connessioni attraverso le parole, che le donne pronunceranno in maniera doppia o tripla rispetto ai maschi con ritmo decisamente più veloce.

COSI’ GLI UMANI, COSI’ I PRIMATI

Ma questa non è una caratteristica esclusivamente umana, tra i primati succede lo stesso. Basti pensare che le femmine di Rhesus imparano a vocalizzare prima dei maschi ed utilizzano ogni giorno tutti e diciassette toni che la loro faringe consente loro, a differenze dei propri partner che si fermano a meno di un terzo. Questo è dovuto all’effluvio di testosterone che inonda il cervello maschile, che sposta l’attenzione dalla comunicazione e dalla socializzazione alla sessualità.

LE MATRIOSKE DELL’ANIMA

In questa fase nel genere umano si comincia a strutturare un’importante matrioska che nel tempo potrà essere alla base di fenomeni di dipendenza affettiva, in quanto le ragazze quando sentono venir meno un rapporto hanno un crollo della produzione di serotonina, ossitocina e dopamina ed un aumento di cortisolo.

Questo genera stress, ansia, paura di restare sola e perdere quello stato di benessere acquisito. Tale consapevolezza potrà generare comportamenti di sottomissione e graverà sicuramente sulla propria autostima. Autostima che crescerà invece nel maschio che in grado di restare indipendente a livello emozionale in qualsiasi evenienza.

TEND AND BEFRIEND

Queste considerazioni hanno portato quindi la dott.ssa Shelley E. Taylor e il suo gruppo di ricerca presso l’ Università della California di Los Angeles, a descrivere per la prima volta in un articolo di Psychological Review pubblicato nel 2000 il comportamento tend-and-befriend. Nella psicologia evolutiva, questo comportamento è la tipica risposta femminile allo stress, in quanto fa riferimento alla protezione della prole (tend) e alla ricerca di un gruppo sociale per la difesa reciproca (befriend).

DETERMINISMO DI GENERE

La dottoressa Taylor, ha ipotizzato quindi una connotazione di genere, nettamente differente dall’attacco e fuga, esclusivamente maschile. Questa impostazione ha suscitato notevoli critiche, in quanto promuoverebbe il “determinismo di genere”, ma è sostenuta dalla visione che le nostre progenitrici erano sicuramente meno abili nella lotta e non avrebbero mai abbandonato i figli in caso di pericolo.

Tutto ciò è in linea con quello che succede in Natura. Le femmine creando reti sociali, assicurano ai propri cuccioli maggiore probabilità di vita. E’ questa matrioska antropologica seppellita nel sistema limbico che tiene le ragazze ore ed ore nei bagni a raccontarsi grandi sogni e piccole intimità?

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Dr. Rocco Berloco
Dr. Rocco Berloco
Rocco Berloco, medico chirurgo, specializzato in Medicina Generale, esperto in Omeopatia con iscrizione presso l’Albo dell’Ordine dei Medici di Bari. In quanto omeopata tratto i disturbi pediatrici, le allergie, le problematiche ginecologiche, tutte le patologie funzionali dell'intestino, ma in special modo mi occupo di ansia, di depressione, di attacchi di panico, ma anche di supportare il soggetto oncologico con medicinali omeopatici, per antagonizzare gli effetti collaterali della chemio e radioterapia. Da sempre mi piace pensare che basta poco per trasformare la sofferenza in un sorriso, che la Medicina sia Una e comprenda varie sfaccettature e che la sua Mission sia quella di aiutare le persone a Cambiare, a diventare migliori, a lasciarsi alle spalle sofferenze e traumi, perchè non si deve curare la Malattia, ma guarire l'Uomo. Cerco di avvicinarmi alle emozioni, di riuscire a parlare loro e farle fluire in modo da rendere le persone libere da quegli schemi e da quelle convinzioni limitanti che ne bloccano i comportamenti. Lavorare per il cambiamento significa scrollarsi di dosso pattern negativi ed abitudine non ecologiche. E tutto questo si può fare attraverso i medicinali omeopatici, attraverso i fiori di Bach (ma anche altre essenze floreali) e i fitoterapici. Ma non solo. A volte non basta, bisogna scendere in profondità, scrostare la rabbia, vivere diversamente il Tempo, il passato di cui non ci si riesce a liberare ed il futuro che è sempre un passo davanti. Bisogna imparare a restare nell'attimo, nel qui ed ora, nel hic et nunc, bisogna fermarsi semplicemente nel Presente. A volte è fondamentale il lavoro profondo con la pnl (programmazione neurolinguistica) per prendere finalmente consapevolezza dei propri Talenti, per far riaffiorare la propria autostima. Ma a volte c'è bisogno anche creare un percorso, trovare la strada, fissare gli obiettivi, identificare la propria Mission, attraverso una Vision personalizzata. Ecco perchè diventa fondamentale il coaching! Ma spesso il tassello decisivo è nel nostro intestino, perchè l'asse intestino-cervello muove tanti neurotrasmettitori, tante citochine, tante endorfine, e perchè andando a ritroso la stragrande maggioranza delle patologie si struttura su quella che gli anglosassoni chiamano "leaky gut syndrom" in Italia meglio conosciuta come permeabilità intestinale. E allora prendiamo coscienza del ruolo fondamentale del microbiota, e che i probiotici non sono tutti uguali, e che un intestino sano fa persone sane.