Fondi PNRR per le ricariche auto: l’Italia rischia di perderli

L’Italia rischia di non poter sfruttare i fondi PNRR destinati alla rete di ricarica per le auto elettriche.

Fino a poco tempo fa il problema era la mancanza di bandi pubblici per l’installazione di colonnine elettriche in autostrada. “I concessionari autostradali che non hanno iniziato a installare i punti di ricarica per conto proprio sono obbligati per legge a pubblicare i bandi per l’installazione delle colonnine, ma ci risulta che nessuno finora abbia bandito delle gare per l’assegnazione della subconcessione per la ricarica dei veicoli elettrici”. Auspichiamo che dopo anni di rinvii finalmente questo Governo riesca a fare chiarezza sulla questione, garantendo così che anche l’Italia possa avere una capillare e indispensabile rete di ricarica sulle autostrade”. Coosì parlava, solo a marzo 2023, Francesco Naso, segretario generale di Motus-E.

Ora i bandi ci sono ma presentano una serie di criticità tecniche, che allo stato attuale rendono impossibile la messa a terra delle risorse a disposizione

Ma andiamo con ordine.

Quanti punti di ricarica dispone l’Italia?

Nei primi tre mesi dell’anno in corso, sono 4.401 i nuovi punti di ricarica installati, per un totale nazionale che vola oltre quota 41.000 punti.

Per dare un’idea del tasso di crescita messo a segno, nel periodo gennaio-marzo 2023 sono stati posati in media circa 340 nuovi punti di ricarica a settimana. Un valore mai toccato prima, che ha contribuito a far raggiungere i 13.316 punti di ricarica installati negli ultimi 12 mesi (+47,8%). Nell’arco di due anni esatti i punti di ricarica presenti in Italia sono praticamente raddoppiati: da 20.757 a 41.173.

Negli ultimi due anni i punti di ricarica in Italia sono raddoppiati.

La Lombardia si conferma la Regione con più punti di ricarica (6.661), davanti al terzetto costituito da Piemonte (4.215), Veneto (4.169) e Lazio (4.032). Chiude la top 5 l’Emilia Romagna (3.732), con la Campania che dal canto suo si guadagna una menzione speciale per il balzo in avanti più marcato: da inizio anno i punti di ricarica nella Regione sono passati da 1.184 a 2.145 (+81%).

Il nuovo record di crescita dei punti di ricarica è un segnale molto importante e i dati di mercato evidenziano una crescente propensione degli automobilisti verso l’elettrico”, osserva il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, “purtroppo siamo ancora lontani dai livelli di market share di Paesi come Francia e Germania, già nell’ordine del 14-15%, ma i numeri dimostrano che le immatricolazioni di BEV potrebbero crescere ancora molto con una razionalizzazione delle risorse già stanziate per stimolare la domanda. Penso agli incentivi ai privati, ma anche alle flotte”.

Perhè l’Italia rischia di non sfruttare i fondi del PNRR?

I bandi appena pubblicati dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, finanzierebbero con oltre 270 milioni di euro l’installazione di 6.500 infrastrutture, ma “purtroppo”, spiega Francesco Naso, “nonostante i numerosi appelli dell’ultimo anno, siamo arrivati alla prima scadenza dei termini con un impianto normativo che conferma le problematiche già sollevate a più riprese e in parte ereditate dal precedente esecutivo, che riguardano in primis le tempispiche, la poca chiarezza delle definizioni usate nei decreti e l’ampiezza degli ambiti di gara”.

Un problema che senza un intervento tempestivo metterà a rischio non solo la prima tornata di gare, con soli 28 giorni a disposizione per presentare le proposte, ma l’intero progetto del PNRR di installare 21.000 infrastrutture di ricarica in tutta la Penisola. In ballo ci sono 713 milioni di euro – in grado di mettere in moto investimenti superiori ai 2 miliardi di euro. Fondi del PNRR che l’Italia rischia di perdere per sempre.

Le dichiarazioni di Motus-E

Apprezziamo molto l’impegno di questo Governo per conseguire le milestone del PNRR per la mobilità elettrica e condividiamo appieno l’esigenza di uno sforzo comune evocata dal ministro Pichetto Fratin”, aggiunge Naso. “Proprio per questo – conclude il segretario generale di Motus-E – ribadiamo la nostra massima disponibilità per individuare insieme alle istituzioni una soluzione che scongiuri la dispersione delle ingenti risorse disponibili. Il completo impiego dei fondi avrebbe riflessi economici positivi sull’intero sistema Paese, alimentando lo sviluppo di nuove filiere industriali in cui il nostro Paese recita già oggi un ruolo di primo piano”.

Analizzando la distribuzione delle infrastrutture si osserva un leggero recupero al Sud e nelle Isole, ora al 21% del totale, che guadagnano un punto percentuale di quota rispetto al Nord (57% del totale) e si avvicinano al livello del Centro (22%). 

Sviluppare l’elettrificazione in questo canale di mercato, con un’incentivazione più incisiva o una politica fiscale mirata, può fare la differenza”, conclude Naso, “lavorare con attenzione su questo fronte consentirebbe all’Italia di assottigliare la distanza dagli altri big Ue e di raggiungere una quota di mercato per le auto elettriche intorno al 6,5%. Senza dimenticare che le flotte aziendali di oggi sono il cuore del mercato dell’usato elettrico di domani”.

Criticità: le colonnine per le auto elettriche ci sono ma non funzionano

Ai grandi passi avanti compiuti in termini di capillarità dovranno seguire naturalmente ulteriori sforzi per la diffusione delle infrastrutture, specie nel Mezzogiorno, che si auspica possano essere coadiuvati da un miglioramento dei processi autorizzativi, ancora troppo lunghi e articolati. Oggi circa il 19% delle infrastrutture installate risulta infatti inutilizzabile dagli utenti finali, o perché non è stato finora possibile realizzare il collegamento alla rete da parte dei distributori di energia, o per altre ragioni di natura autorizzativa.

Per questo motivo è più che mai indispensabile che tutti gli interventi normativi di semplificazione degli iter vengano pienamente attuati dalle amministrazioni locali.

colonnine per auto elettriche - il cartello che indica il punto di ricarica con una macchina blu e una presa elettrica blu attaccata ad una colonnina blu con la lettera "E" verde
Fondi PNRR per le colonnine di ricariche auto elettriche: l’Italia rischia di perderli

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”