Giuseppe Augusto Levis, il dinamismo pittorico di cromie , paesaggi alpini e luci d’Africa

Una figura eclettica quella del pittore Giuseppe Augusto Levis. Definito come esponente della pittura romantica paesaggista, ma in grado anche di evocare le immagini esotiche delle terre Libiche o di proiettare nei luoghi cupi e angoscianti dei teatri bellici della Prima Guerra. La sua vita attraversa poco più di cinquanta anni dal 1873 (Chiomonte) al 1926 (Racconigi) , ma è una vita intensa, ricca di viaggi e incontri. Suggestioni, scenari, ricordi e paesaggi che ritroviamo nella sua pittura.

Cromie intimiste, luci d'Africa e paesaggi:il dinamismo pittorico di Giuseppe Augusto Levis
Giuseppe Augusto Levis – Courtesy Archivio Levis

Frequentatore di corti reali, partendo da quella Savoia al castello di Racconigi, (abitava nella vicina tenuta del “Cajre”) per finire alla corte dello Zar Nicola II, che conosce proprio a Racconigi e ritrova in Russia nel 1913, per invito dello stesso sovrano. Ma anche allievo di Delleani. E proprio a lui si ispira per il tratto colorista, per l’ istinto della luce, del movimento e della massa.

Allievo di Delleani

Ritroviamo quindi, nelle opere di Levis, la scuola di Delleani. Quella del rendere l’autenticità di un paesaggio tipicamente subalpino con l’ espressività modellatrice del colore denso e ricco. E così riproduce i suoi luoghi : quelli della Val Susa e di Chiomonte. Paesaggi ritratti tramite le cromie intimistiche di campi e rivi, cieli e solchi, stradine e ciottoli con tinte dense e smaglianti che catturano la luce. Come troviamo in Processione a Chiomonte e Legnaiuole sulla neve. E proprio con il variare della luce , gioca per ritrarre il mutare delle stagioni del paesaggio piemontese.

Processione a Chiomonte (senza data) olio su tela – Courtesy of Pinacoteca Levis

Come Delleani aveva fatto nel 1883, anche Levis, nel 1909, anno di morte del suo Maestro, attraversa l’Olanda, probabilmente alla ricerca, come lui, del colore e della luce di Rembrandt. Di quel viaggio tra fredde spiagge e distese brumose ci lascia suggestive vedute dei porti di Amsterdam e Rotterdam, espressioni della maturità e possesso dei suoi mezzi tecnici.

Legnaiuole sulla neve 1911
Legnaiuole sulla neve 1911 olio su tavola – Courtesy of Pinacoteca Levis

La Libia

C’è un altra sfaccettatura di Giuseppe Augusto Levis pittore che appare nei periodi trascorsi sui fronti di guerra: prima in quello di Libia, nel 1912, e poi come volontario durante la Grande Guerra. Le tele Libiche parlano di esotismo e di una scoperta ancora maggiore della luce. Ed ecco il rosso, l”oro, pennellate insaziabili di luce che diventano rifrazioni luminose.

Nuovi paesaggi e ricchezze tonali, una luce che nel suo rimbalzare continuo determina un movimento, un grande senso energetico che emerge prepotente dalla visione pittorica come ne La Carovana nel Deserto.

La Carovana nel Deserto 1912 olio su tavola – Courtesy Pinacoteca Levis

La Grande Guerra

L’ esperienza angosciante e lacerante della guerra del 1915-18 si ritrova in un ‘intonazione cupa come quella di Monte Mucrone, del 1915. L’ atmosfera profonda del Monte produce un silenzio solenne, un senso di tragedia incombente.. È l’angoscia dell’anima di fronte all’evento bellico.

Monte Mucrone olio su tavola 1915 – Courtesy of Pinacoteca Levis

C’è una luce diversa invece Sull’altopiano di Asiago del 1917, una quiete malinconica. Un sentimento che si esprime, come nella maggioranza dei suoi dipinti senza espressioni di volti. Solo con la magia dei toni e della luce. Un cielo quasi terso, come di speranza sopra tralci di viti aride e cupe testimoni della tragedia della Guerra.

Sull’altopiano di Asiago 1917 olio su tavola – Courtesy Pinacoteca Levis

L’ultima stagione vedrà Levis invece ripercorrere i paesaggi alpini con nuove sapienze cromatiche e intimo respiro poetico. Un ritorno come scrutatore di una natura tutta in funzione della luce. Resta quindi di lui u n’opera piena di energia coloristica, di dinamismo pittorico che però ha il sapore consistente della poetica.

La Pinacoteca Levis di Chiomonte

La Pinacoteca del pittore Giuseppe Augusto Levis è ospitata a Chiomonte, all’interno di Palazzo Levis, e ospita circa 470 dipinti. Il museo nasce a seguito del lascito testamentario del pittore di un’ampia selezione delle sue opere al comune di Chiomonte. Dal 1974 quattro sale dello storico Palazzo di famiglia Levis, sono adibite a sede espositiva.

Levis è la nostra memoria storica

Le opere della Pinacoteca Levis sono molto interessanti e ritraggono uno spaccato di vera vita montana – spiega Monica Massimi, Assessore alla cultura del comune di Chiomonte -. Giuseppe Augusto Levis si può definire come una nostra importante memoria storica. Levis è l’espressione pittorica del nostro territorio. Un territorio montano che non va dimenticato, ma valorizzato.

Il museo è piccolo, ma molto ben tenuto, simbolo della nostra tradizione e memoria. Si può unire la sua visita a un percorso molto interessante anche dal punto di vista culturale perché Chiomonte rientra nella via Francigena.

Una veste fruibile anche ai giovani

La Pinacoteca ha riaperto dal 3 luglio in una nuova veste – continua l’assessore -, visibile sui canali Instagram e Facebook, per rendersi fruibile anche a un pubblico giovane. L’ingresso è gratuito ed è inserita anche nei percorsi museali del Piemonte.

Il periodo di post lockdown inoltre favorisce molto l’accostarsi da parte del pubblico ai musei più piccoli. C’è la possibilità ora, con l’attenzione maggiore che viene rivolta verso il territorio circostante, di scoprire piccoli tesori nascosti come questa Pinacoteca. Per chi si appassiona a questo pittore da non dimenticare che altre opere di Levis sono visibili anche a Racconigi nella pinacoteca ospitata nel convento di S. Chiara “.

Ingresso a colonne di Palazzo Levis
Ingresso Palazzo Levis

Il Comune di Chiomonte quindi riapre al pubblico, con accesso gratuito, dal 3 luglio al 30 agosto la Pinacoteca . Con la collaborazione delle associazioni ARTECO e L’Eigo y Cuento, intende dare una visibilità nuova a questo patrimonio di grande valore. La curatela della Pinacoteca è affidata a Ersilia Rossini e Beatrice Zanelli di ARTECO.

La Pinacoteca come strumento di valorizzazione del territorio

Con la riapertura estiva della Pinacoteca Giuseppe Augusto Levis di Chiomonte e la progettualità che si vuole mettere in campo nei mesi a seguire, – dichiarano le curatrici Rossini e Zanelli -, si intende valorizzare la figura dell’artista chiomontino, contestualizzando il suo operato in una dimensione di più ampio respiro legata alla pittura di paesaggio montano di fine Ottocento inizio Novecento, al fine di evidenziare il ruolo della sua pittura quale testimonianza della memoria delle Valli alpine. Altresì, le reti che si intendono attivare con differenti realtà culturali piemontesi sono volte a rendere la Pinacoteca Levis strumento per la valorizzazione del territorio di appartenenza, oltre che del prezioso patrimonio artistico in esso conservato“.

Cromie intimiste, luci d'Africa e paesaggi:il dinamismo pittorico di Giuseppe Augusto Levis
Nebbie ottobrine in montagna Courtesy Pinacoteca Levis

Scegliete un solo maestro. La Natura. Diceva Rembrandt. Giuseppe Augusto Levis è stato sicuramente uno dei suoi migliori allievi.

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".