Freedom day dal 24 in Inghilterra: “living with Covid”

Stop alle restrizioni e Covid declassato a semplice influenza: il 24 febbraio per l’Inghilterra sarà il Freedom day. La decisione non riguarda però l’intero UK. Infatti, Galles, Scozia e Irlanda del Nord continueranno, ancora per un pò, ad osservare regole di contenimento da contagio.

La decisione ha delle riperscussioni positive sull’economia del Paese, in quanto prevede che, in caso di positività, l’autoisolamento non sarà più obbligatorio per legge e, quindi, il seek period (periodo di malattia) non sarà più retribuito dalle casse sociali.

Inoltre, i tamponi non saranno più gratuiti. Chi vorrà sottoporsi al test covid dovrà pagarlo di tasca propria.

Decade anche l’obbligo di mascherine al chiuso.

Insomma, malgrado la Betty Nazionale sia positiva, L’Inghilterra decide per una politica di liberalizzazione da restrizioni, affidandosi alla responsabilità personale di ogni individuo.

Ma come la pensa il resto dell’Europa?

Europa verso allentamenti delle restrizioni

Anche l’Europa sta considerando una politica di “distensione” da obblighi.

In Francia e Belgio, ad esempio, dalla settimana prossima gli studenti delle scuole elementari potranno assistere alle lezioni senza mascherina.

Da metà marzo, la Bulgaria abolirà il green pass per accedere a bar, ristoranti, cinema e teatri e altri locali in genere.

L’Austria, invece, ha già introdotto l’abolizione del green pass. Dal 19 febbraio non servirà più esibire prova di vaccinazioni per entrare nei locali. E così ha fatto la Svizzera. A ruota stanno arrivando Finlandia e Danimarca.

In buona sostanza, il green pass, in giro per l’Europa, ha i giorni contati. Tranne che in Italia.

Living with Covid in Italy

E’ notizia di stamattina che la mozione riguardante l’abolizione del green pass, contestualmente alla fine dello stato di emergenza, è stata bocciata. No Italian Freedom Day.

Ma è comprensibile.

Non è una questione politica, ma affettiva.

Noi italiani siamo dei sentimentali. Noi ci affezioniamo alle cose e alle situazioni. Un pò come gli amori estivi che non riusciamo a lasciar andare perchè ci rimaniamo male.

L’Italia è il paese dell’amore e del romanticismo e quando ama è “finchè morte non ci separi“. Per cui, come pensare di separarsi definitivamente da quel QRcode cosi caro ormai?

Togliere il green pass equivarrebbe a togliere il campionato di calcio. Di cosa si parlerebbe al bar?

I faziosi pro e contro green pass non potrebbero più litigare sui social e bloccarsi a vicenda e questo potrebbe mandare in crisi colossi come Facebook e Tik Tok.

E poi, a mmiocuggino, neo cinquantenne, che, dopo mesi di onorata resistenza, ha ceduto le armi e si è sparato tre dosi in cinque mesi, e che ora va in giro con il green pass al collo come fosse la medaglia d’oro delle Olimpiadi, chi glielo dice che adesso non servirebbe più?

E infine, con un trauma del genere, chi pagherebbe l’analista a Brunetta, Sileri, Burioni e Galli?

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”