Il critico d’arte e il rigattiere: storia di un sodalizio contemporaneo

C’era una volta… così iniziano le storie. Ma la storia che raccontiamo oggi, anche se la prassi pare antica, inizia con “c’era oggi“. E come ogni storia che si rispetti è frutto di fantasia e ogni riferimento a persone e fatti reali è del tutto casuale. E quindi, c’era oggi il critico d’arte e il rigattiere che avevano fatto entrare nel duo del gatto e della volpe anche un altro paio di compari grafici restauratori. Perché si sa, le cose evolvono e occorre stare al passo.

Il critico d’arte vive nel Regno di Molto Molto lontano, un paese ricco d’arte, di storia, di grandi opere e di grandi nomi. Una vera fortuna per lui che si fa subito notare per le sue dotte conoscenze ed è richiesto per le sue opinioni in lungo e in largo in tutto il Regno. Le sue valutazioni valgono oro e quindi tutti coloro che vogliono vivere d’arte si rivolgono a lui per una critica. E il nostro critico d’arte, infatti, le vende a peso d’oro. Peccato per chi vale e non ha i denari: le sue opere resteranno per sempre relegate nell’ombra, fosse anche il novello Caravaggio.

Il critico d’arte e il rigattiere, tutto bene finché dura

Ma veniamo alla nostra storia. Il critico d’arte, il rigattiere e i grafici restauratori si associano per espandere la cultura nel Regno di Molto Molto Lontano. C’è lavoro per tutti.

Il critico critica e per criticare le opere si introduce in bellissime dimore, castelli, musei e ville. E poi le espone nelle mostre più belle del Regno. Il rigattiere riceve le informazioni dal critico, a volte qualche opera da vendere, a volte qualche opera da far restaurare che passa ai grafici restauratori, a volte qualche visita strana con persone che arrivano in autostrada con un quadro arrotolato come un tappeto sotto il braccio. A volte qualche tentativo di esportare opere fuori da Molto Molto Lontano. Non si stupisce, fa parte del pacchetto.

Tutto scorre liscio, ma ahimè, il critico, inizia a non pagare più i suoi compari.

La vita del critico si sa, è dura: alta società, bel mondo. Ama circondarsi di cose e persone belle, ama le opere, ama i quadri, ama le interviste che gli fanno sui canali televisivi dentro il Regno di Molto Molto Lontano. Ama forse troppo le cose belle, per lavoro per carità, ma i denari, con l’avanzare dell’età iniziano a scarseggiare.

Tutti ( meno uno) vuotano il sacco

E allora succede il patatrac, il rigattiere e i restauratori si arrabbiano. E quindi decidono, per farla pagare al critico d’arte se non con i denari almeno con l’onta, di andare a raccontare tutto qua e là. Per cui, guarda a volte la memoria, si ricordano di quell’appuntamento strano di dieci anni prima, a un casello dell’autostrada del Regno di Molto Molto lontano. Un appuntamento dove arriva, portato da un amico del critico a cavallo di una Vespa, un quadro arrotolato, dai margini che sembrano appena tagliati. Un bel quadro, sembra proprio antico, forse del Seicento, ma è rovinato e con un bel buco in alto da far restaurare.

Si ricordano tutto: di quando al posto del buco compare poi un bel lampione, di quando il grafico l’ha riprodotto e di quando poi viene esposto, spacciandolo per vero. E poi ancora di quando l’hanno visto in casa del critico (d’altronde non si dice “impara l’arte e mettila da parte”?), e di quando una contessa, proprio dieci anni prima, aveva denunciato un furto di un quadro guarda caso identico a quello, ma senza il lampione.

Che disastro.

Il critico d’arte e il rigattiere non sono più amici, il grafico restauratore continua a vuotare il sacco e insinua dubbi. La polizia di Molto Molto Lontano indaga… La gente parla, il Regno di Molto Molto Lontano è alla ribalta in tutto il mondo perché il critico fa parte anche del Gran Consiglio. Che scandalo, che disastro!

E no, la storia non finisce con “e vissero tutti felici e contenti“. È una storia contemporanea, il lieto fine non è scontato. Ve lo racconteremo, forse, nelle prossime puntate. Appena arriveranno notizie dal Regno di Molto Molto Lontano.

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Immagine di copertina creata con AI CANVA

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".