I Pinguini rischiano l’estinzione? Strage in Nuova Zelanda

Tempi duri per i pinguini, gli animali tanto carini da essere tra i personaggi più amati dai bambini. Arrivano brutte notizie dai paesi dove questo piccolo uccello acquatico dovrebbe trovare le condizioni ideali per la sua sopravvivenza. E’ di pochi giorni fa la notizia del ritrovamento di un massiccio numero di pinguini morti in Nuova Zelanda.

Cosa sta succedendo?

Andiamo con ordine e conosciamo meglio il meraviglioso mondo dei pinguini.

Carini e coccolosi, ragazzi…carini e coccolosi!

Con il film “I pinguini del Madagascar” la figura del pinguino è entrata definitivamente nei cuori di tutti, semmai ce ne fosse stato bisogno. Sono davvero carini e coccolosi, simpatici e buffi.

Il pinguino è un uccello acquatico, l’unica famiglia dell’ ordine Sphenisciformes. Sono uccelli ma non volano. Le loro ali si trasformano in pinne e sono dei nuotatori provetti. Quando sono sulla terra ferma hanno una camminata buffa e ciondolante e adorano lasciarsi scivolare sulle superficie ghiacciate. Si nutrono di pesci, calamari e crostacei e amano giocare.

Ne esistono di diverse specie. La più conosciuta è quella del pinguino imperatore. E’ il più grande tra i pinguini e raggiunge dimensione tra i 35 e i 115 centimetri, poco più di un metro di altezza. Pesa oltre 15 chili ed è il classico pinguino “con il frac”.

nuova zelanda pinguino - nella foto dei pinguini in antartide che camminano sul ghiaccio dondolandosi. hanno il manto bianco e nero

Vive solo nel continente antartico ed è l’unico animale che in questa parte del pianeta nidifica in inverno. Vivono in colonie e quando si riproducono la femmina depone un solo uovo, ma è il maschio che lo cova, proteggendolo per tutta la gestazione grazie ad una piega cutanea che nasconde sotto il ventre. Nel frattempo, la femmina torna in mare per nutrirsi e recuperare i circa dieci chili di peso che perde durante la gravidanza. La sua presenza sarà fondamentale per la crescita del pulcino, ma se tardasse, è sempre il padre che si occupa di nutrire il piccolo con una secrezione di “latte di pinguino”.

Il più piccolo pinguino è invece il pinguino blu minore che non cresce oltre i 35 centimetri e non arriva a pesare più di un paio di chili. È l’unica specie vivente del genere Eudyptula e vive in Australia, Nuova Zelanda e Cile. Il suo manto è bianco con la schiena e il capo blu. Vivono in tane e, una volta scelto il partner, staranno insieme per tutta la vita. Proprio per le loro dimensioni ridotte, sono più soggetti a essere preda di animali più grandi. Inoltre non sopravvivono oltre i sei anni.

Ma negli ultimi giorni le cronache raccontano di un misterioso episodio successo in Nuova Zelanda: una morìa di pinguini blu minori. Come mai?

La strage della Nuova Zelanda

Le specie di pinguini sono a rischio di estinzione a causa dei cambiamenti climatici. Nessuna specie esclusa. I loro habitat sono seriamente alterati dal riscaldamento globale e dell’inquinamento, prodotti dalle attività di quell’altro animale chiamato uomo.

Se per il pinguino imperiale il grosso problema è lo scioglimento dei ghiacciai e il surriscaldamento delle acque terrestri, per i pinguini blu minore il problema è ancora più grave.

I pinguini trovati morti sulle coste della Nuova Zelanda presentano un sorprendente dato: i pinguini sono magrissimi, praticamente pelle e ossa e non presentano strati di grasso. Il che significa che sono letteralmente morti di stress e di fame.

La trasformazione dei fondali marini, il riscaldamento dei mari modificano profondamente le risorse di cibo. Queste si trovano sui fondali e i pinguini blu non riescono a raggiungerle poichè non sono in grado di nuotare oltre i 30 metri di profondità. Inoltre, senza grasso sul corpo, non riescono a proteggersi dal freddo dell’acqua e così muoiono di fame.

Un’altra possibilità è la pesca intensiva praticata dalla popolazione del luogo, che inevitabilmente sottrae nutrimento agli altri animali. (fonte Il Guardian).

Le alte temperature fanno il resto.

#savetheplanet

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”