Istanbul raccolta in un museo: 8500 anni di storie.

Sono 8500 anni di storie, di arte e di storia quelli che saranno raccolti nel nuovo museo civico a Istanbul. Un’iniziativa che vede la sua nascita nel 2016, anno dell’inizio della costruzione, e che procede sfidando prima la crisi finanziaria del 2018, e ora anche la pandemia.

Il museo è completato per l’ottanta per cento circa e vanta una prestigiosa collaborazione italiana. Quella dell’architetto e docente universitario Luca Molinari a cui è stato affidato il progetto curatoriale. Ma reperire fondi non è così semplice, specie di questi tempi e il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, sta facendo l’impossibile per far sì che il tutto si concluda entro la fine di quest’anno.

Il museo davanti le mura di Costantinopoli

Il museo civico, IKM – İstanbul Kent Müzesi (Museo della città di Istanbul) trova il suo spazio proprio davanti le mura romane di Costantinopoli. Ed stato disegnato dall’architetto turco Alper Derinbogaz che fa un appello per “preservare quanto è già stato costruito. La struttura – continua Derinbogaz -, richiama sia la conformazione geologica del Bosforo e delle sue due sponde abitate, sia lo stato di precaria conservazione di tratti delle mura”.

Istanbul raccolta in un museo: 8500 anni di storie. Progetto del museo
Il progetto del museo

Un monolite con una fessura al centro, che fa del museo di Istanbul “un museo di nuova generazione, un museo di musei” come racconta Luca Molinari. Due piani di esposizione, un cortile interno per accogliere eventi e installazioni, una terrazza panoramica e, nel sottosuolo, laboratori di restauro e depositi.

Sette sezioni

Sette le sezioni previste nel museo: la prima prevede una vista di Istanbul dal mare tramite le descrizioni di viaggiatori e a ruota un inquadramento geografico e geologico dei luoghi. Seguono miti, grandi personaggi e conquiste a cui fa da controcanto la vita vissuta nel corso dei secoli da comunità religiose, etniche e linguistiche.

Una sezione tutta per gli edifici più importanti e rappresentativi con le trasformazioni attuate o anche solo in ipotesi nel XX secolo. Chiude uno spaccato moderno del XXI secolo della nuova megalopoli di Istanbul con le caratteriche urbane e demografiche in costante aggiornamento.Sono importanti i pezzi che saranno esposti nel museo. Dai cristalli di Yildiz ai cimeli di Ataturk, dalle incisioni di Melling al ritratto di Maometto II acquistato da poco dal governo turco.

Il ritratto di Maometto II del Bellini

Istanbul raccolta in un museo: 8500 anni di storie. Il ritratto di Maometto II del Bellini.

A fine giugno infatti il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu si è aggiudicato uno dei tre ritratti di Maometto II dipinti, verso il 1480, dal veneziano Gentile Bellini. Messo all’asta da Christie’s Imamoglu l’ha portato via per l’equivalente in sterline di poco più di un milione di euro, la base d’asta era circa la metà.

Il quadro era stato contrabbandato fuori dalla Turchia nel 1922. Ritrae Mehmet II, detto Fatih, il Conquistatore. Fu lui , nel 1453, a 21 anni d’età, a prendere Costantinopoli e a farne la capitale dello stato ottomano, e a trasformare in moschea la basilica bizantina di Santa Sofia. Insolita la presenza di un secondo personaggio a fianco del sultano. Varie interpretazioni lo identificano in suo figlio Cem, in un dignitario europeo o anche nel committente dell’opera. Dei tre dipinti era l’unico ancora in mani private.

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".