L’ Hip Hop romano celebra Primo Brown e Crash Kid

Rewind – Epicentro Romano 4“, la compilation dedicata a Primo Brown, uscita il 18 ottobre assieme al libro e alla mostra su Crash Kid

Quando l’hip hop era…Hip Hop

Un giusto riconoscimento dal mondo dell’ hip hop, al rapper capitolino che purtroppo non viene ricordato come merita dal mondo della musica. Era Il rap old school, quello che arrivava come un uppercut dritto al mento, quello che batteva il tempo delle notti romane, quello che oggi pochi ancora sanno portare avanti.

All’anagrafe Davide, per tutti Primo Brown, ha scritto, insieme ai Cor Veleno, la storia del rap italiano, partendo da Roma. Una storia, quella di Primo Brown, che si è amaramente conclusa un capodanno di tre anni fa.

E non c’era rap senza street dance e non c’era street dance senza Crash Kid. Un’altra fottuta maledetta tragedia che ha lasciato tutti senza parole.

Chi ha vissuto quegli anni, gli anni ’90 lo sa bene.

Quello che è triste e che tutto è scomparso e nessuno ne parla più. Game over.

Ma c’è chi, invece, vuole ricordare, perchè quegli anni sono stati importanti. Sono “le basi” e non ci sta a lasciare tutto sotto un metro e mezzo di terra. Nascono così le idee, dalla passione, dai ricordi, dall’insegnamento della storia. Nasce così, con questo hardcore il progetto Epicentro Romano e siamo a quota quattro edizioni.

Epicentro Romano 4

Rewind – Epicentro Romano 4 è il titolo della quarta edizione della storica compilation di brani inediti dedicata all’Hip-Hop romano.

Il disco è stato presentato a Roma venerdì 18 ottobre a Palazzo Velli. E’ in doppio vinile ed è  in preoreder qui, pubblicato da Antibemusic e dedicato a Primo Brown.

Un disco con la produzione esecutiva di Claudio Donato. Si pone come la spontanea celebrazione degli Anni ’90, il decennio tanto in voga e che ha sancito l’avvento e lo sviluppo della cultura Hip-Hop in Italia. Partendo dal boombap fino alle sonorità più digitali della south, in Rewind veterani e artisti emergenti esprimono contenuti di spessore, ciascuno attraverso il proprio sound caratteristico.

La copertina del disco hip hop, "Rewind - epicentor romano 4", un bianco nero di un particolare di strada fatto di sanpietrini con un microfono, delle cassette e una penna bic

Rap Old school

Il disco è un omaggio alla vecchia scuola, i campioni sono sequenziati alla vecchia maniera e i due produttori, Wiskbeatz e JP Balboa. In questo disco hanno voluto fare un metaforico e suggestivo salto nel tempo, senza lasciare spazio alle concessioni. Nomi storici come Danno (dei Colle Der Fomento), EsaChef Ragoo e lo stesso Primo Brown e tantissimi altri rappresentanti della scena Hip-Hop romana e nazionale appartenenti a varie generazioni.

Nella tracklist, infatti, compaiono  WilliamPascalDelgadoGastMisticoSaceWhiteboySupremo 73. E ancora: Suarez, Ube, Rack, AmirIssaa, Diamante, Kento, Whiteboy, Chicoria (ex membro del Truceklan), il Turco, Gast, Lucci, Hube, DealPacino e molti altri.

Alcuni skit di Piotta, Squarta, Noyz Narcos, Masito e G-Max, ossia interventi vocali che riportano l’ascoltatore a un tuffo negli anni ’90, hanno arricchito la serata, sottolineando così l’atmosfera che pervade tutto Rewind.

Crash Kid, a hip hop Legacy” , l’eroe della Street Dance

Assieme al disco, è stato presentato con i suoi autori, Napal e Ben Matundu, anche il nuovo libro edito dalla casa editrice DRAGOCrash Kid – A Hip Hop Legacy. Più di 320 pagine e 400 immagini, con diversi contributi originali di chi quegli anni li ha vissuti sulla propria pelle.

Crash Kid – A Hip Hop Legacy raccoglie fotografie e testi che documentano la nascita della cultura street in Italia, dai primi concerti Hip-Hop degli Anni ’80 alla nascita degli “Zulu Party” veri e propri punti d’incontro dei pionieri di questo movimento nascente.

Crash Kid – A Hip Hop Legacy documenta attraverso immagini inedite provenienti dall’archivio fotografico dell’artista e attraverso contributi di altre figure di spicco della scena street sia italiana e internazionale, la carriera di breaker e writer di Crash Kid, rivelando la dedizione e l’influenza che l’artista ha donato a tutta la scena Hip-Hop e confermandolo come punto di riferimento leggendario per tutti.

Gli eventi sono stati accompagnati da una mostra realizzata con una selezione di scatti originali e diverse immagini inedite raccolte nel volume. Non poteva mancare una sezione video con reperti originali, mai mostrati al pubblico fino a oggi, e un DJ Set con Ale Playswith e open mic.

La copertina del libro "Crash Kid a hip hop legacy" un bianco nero con un ragazzo che balla la street dance a testa in giu in una galleria urbana

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”