Le Crucifere, famiglia di piante con la croce nel fiore

Alle Crucifere spetta l’onore di prendere il testimone dalle Rosacee e di proseguire la nostra carrellata di articoli sulle famiglie botaniche. Fra queste, è la quarta che vi proponiamo, dopo le Labiate, le Cariofillacee e le già citate Rosacee. È abbastanza nota al pubblico perché ne fanno parte saporite verdure come il cavolo, la rapa e il rapanello e condimenti quali la senape. Ma vi appartengono anche diverse specie medicinali assai preziose per il nostro benessere e per la nostra salute.

A livello sistematico, fanno parte della superdivisione delle Antofite o Fanerogame (piante con fiori visibili), della divisione delle Angiosperme (fiore con ovario)  e della classe delle Dicotiledoni. Sono state inserite nella sottoclasse delle Dialipetale e nell’ordine Readali. Come potete notare, si distinguono dalle Rosacee solo a partire dall’ordine. Il Readali comprende 3 famiglie botaniche, perché oltre alle Crucifere ci sono pure le Papaveracee e le Capparidacee. Sono per lo più piante erbacee, con foglie senza stipole e disposte su rami e fusto in modo sparso.

Pianta di cavolo verza con foglie imperlate di rugiada.
Foto di Amitkumar Patel da Pixabay

Caratteristica principale: i petali sono disposti a croce

Le Crucifere sono chiamate anche Brassicacee, in riferimento a uno dei generi più rappresentativi, quello della senape o Brassica. Ma è proprio nel nome Crucifere che noi individuiamo la caratteristica principale della famiglia, ossia il fiore a 4 petali disposti a croce greca. Essi hanno un’unghia lunga e 6 stami, di cui 4 a filamento più esteso. Il colore è sovente giallo (crescione ed erisimo, ad esempio) ma ci sono anche specie a fiore bianco o rosato (borsa pastore e cardamine).

Altro elemento ricorrente è la tipologia di frutto, che di solito è una siliqua. I semi che essa contiene sono in genere ricchi di glucosidi e di olio. Tra i principi attivi troviamo spesso lo zolfo, che conferisce ai membri di questa famiglia un odore spiccato.

Fiore giallo di senape, con 4 petali disposti a croce.
Foto di TOXICAL Nature da Pixabay

Tipi diversi di Crucifere

Si tratta di piante comunque interessanti, sebbene vengano usate per impieghi diversi. Molte di esse sono prettamente alimentari, come tutte le varietà di cavolo, il rafano, la rapa, il crescione e la senape. Altre vengono coltivate per ricavarne olio, come la camelina, la colza e il ravizzone. Ci sono poi le specie ornamentali, che abbelliscono i giardini, come la violaciocca. Infine, comprendono anche un buon numero di erbe medicinali utilizzate in fitoterapia, come l’alliaria, la coclearia e l’erisimo.

Sulle pagine di Zetatielle Magazine, vi abbiamo già proposto articoli monografici sulla borsa pastore, sul cavolo, sull’erisimo e sulla rapa. Potete cercarli senza difficoltà nel nostro archivio. Nelle settimane a venire, vi proporremo le altre piante, a iniziare proprio dalla coclearia, che vi illustreremo domenica prossima. E, come sempre, vi promettiamo tante, insolite curiosità.

La crucifera alliaria, con foglie verdi e fiori bianchi.
Foto di Dieter da Pixabay

Foto di copertina di phuong vu da Pixabay

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Maura Maffei
Maura Maffei
Maura Maffei è da trent’anni autrice di romanzi storici ambientati in Irlanda, con 17 pubblicazioni all’attivo, in Italia e all’estero: è tra i pochi autori italiani a essere tradotti in gaelico d’Irlanda (“An Fealltóir”, Coisceim, Dublino, 1999). Ha vinto numerosi premi a livello nazionale e internazionale, tra i quali ci tiene a ricordare il primo premio assoluto al 56° Concorso Letterario Internazionale San Domenichino – Città di Massa, con il romanzo “La Sinfonia del Vento” (Parallelo45 Edizioni, Piacenza, 2017) e il primo premio Sezione Romanzo Storico al Rotary Bormio Contea2019, con il romanzo “Quel che abisso tace” (Parallelo45 Edizioni, Piacenza, 2019). È a sua volta attualmente membro della Giuria del Premio Letterario “Lorenzo Alessandri”. Il suo romanzo più recente è “Quel che onda divide” (Parallelo45 Edizioni, Piacenza 2022) che, come il precedente “Quel che abisso tace”, narra ai lettori il dramma degli emigrati italiani nel Regno Unito, dopo la dichiarazione di Mussolini alla Gran Bretagna, e in particolare l’affondamento dell’Arandora Star, avvenuto il 2 luglio 1940, al largo delle coste irlandesi. In questa tragedia morirono da innocenti 446 nostri connazionali internati civili che, purtroppo, a distanza di più di ottant’anni, non sono ancora menzionati sui libri di storia. Ha frequentato il corso di Erboristeria presso la Facoltà di Farmacia di Urbino, conseguendo la massima votazione e la lode. È anche soprano lirico, con un diploma di compimento in Conservatorio. Ama dipingere, ha una vasta collezione di giochi di società e un’altrettanto vasta cineteca. È appassionata di vecchi film di Hollywood, quelli che si giravano tra gli Anni Trenta e gli Anni Sessanta del secolo scorso. Tra i registi di allora, adora Hawks, Leisen e Capra. Mette sempre la famiglia al primo posto, moglie di Paolo dal 1994 e madre di Maria Eloisa.
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