Le mascherine diventano arte: la mostra a Genova

Le mascherine diventano arte, anzi diventano “Il respiro dell’arte”, questa la mostra visibile fino al 13 settembre al palazzo Ducale di Genova.

Quaranta artisti da tutto il mondo, per interpretare, ognuno secondo la propria visione, il simbolo ormai per antonomasia della lotta al virus: la mascherina. Un progetto artistico internazionale, ideato e curato da Virginia Monteverde, che parte da Genova per poi arrivare in Germania, Paesi Bassi e Svizzera.

Materiali naturali e artificiali

La mostra è un vero e proprio viaggio nella creatività e nello spirito di adattamento. Le mascherine diventano arte tramite libri, installazioni, disegni e drappeggi. Ma troviamo anche dorate foglie d’alloro, impalpabili tarassaschi, pesanti mattoni, inquietanti maschere antigas e vezzosi pezzi di pellicce di visone.

Tutto all’insegna del faccio con quello che ho in casa. Tutte le opere in mostra ora a Genova, infatti, sono state realizzate dagli artisti durante il lockdown. Ognuno in quel duro e faticoso momento, in cui il Covid -19 si è impossessato delle nostre vite, si è reso creativo con quello che aveva. Sono tante le suggestioni che accompagnano ogni mascherina, troppe e troppo intense per essere elencate tutte. Ne lasciamo qualcuna, direttamente dalla voce degli autori.

Periferia

Le mascherine diventano arte: la mostra a Genova. materiali  vari recuperati durante lockdown


Periferias” è un’ installazione, vetroresina, acciaio, 210×159 cm, del 2020 di Nano Valdes. “Nasce dalla difficoltà che abbiamo come animali sociali a mantenere la distanza imposta dalla crisi sanitaria – spiega l’autore -.
Spesso quando cerchiamo di mantenere la distanza consigliata di 2 metri dagli altri, senza rendercene conto, si crea una sorta di danza nel limite (periferia) dello spazio dell’altro.
Vedo questa difficoltà come una commedia, o se si vuole, una tragicommedia dove le nostre paure si mescolano con i ruoli appresi nella società.
Ho deciso di lavorare con questo spazio vuoto, creato dalla paura del contagio, e di come questa distanza ci allontani dagli altri, ma anche dall’essere noi stessi
“.


Immaginario senza immagini

Le mascherine diventano arte: la mostra a Genova, installazione

Sono autentiche maschere di ossigeno utilizzate durante la seconda guerra mondiale quelle dell’installazione di Mauro Ghiglione, con le lenti ricoperte da sapone. ” Poiché– afferma l’autore -, oltre che dal GAS è opportuno difendersi anche dall’immagine …” L’intallazione prevede un numero variabile di maschere e fili a piombo.


Mascherina libro

Le mascherine diventano arte: la mostra a Genova artista con libro usato come mmascherina


L’opera di Silvano Repetto prende forma il 13 marzo 2020. Data in cui viene decretato il primo giorno di lockdown in Svizzera, Cantone Ticino, dopo i fatti di Codogno. Repetto, video artista residente a Lugano, colto alla sprovvista e, come tutti, sguarnito di mascherine anti Coronavirus decide di utilizzare quello che trova nella sua casa.

Più di 4000 tra: libri, DVD, VHS e stampati diventano per lui una soluzione temporanea per poter accedere nei locali pubblici e privati in Svizzera. Munito di scotch, forbici ed elastici crea, con questi oggetti, mascherine improvvisate per poter uscire di casa

In una notte abbiamo inventato il lockdown

Ancora non sapevamo cos’era, ma qui in una notte abbiamo inventato il lockdown. Rallentare il contagio ha permesso di evitare migliaia di morti in Italia e nel resto d’Europa, ma ha anche spaventato per durezza di misure personali e impatto economico.

Per questo altrove non si sono create le condizioni per replicarlo tempestivamente. Tornassi indietro insisterei per chiudere ancora di più e in modo selettivo“.
(Marcello Cardona, prefetto di Lodi, a proposito del primo lockdown in Italia nel febbraio 2020)

Genova Palazzo Ducale Artisti in mostra

 Emiliano Alfonsi (Italia), Maria Rebecca Ballestra (Italia), Connie Bellantonio (Italia), Mariella Bettineschi (Italia), Stefano Bigazzi (Italia), Andreas Burger (Germania), Tiziana Cera Rosco (Italia), Marcela Cernadas (Spagna e Argentina), Isabel Consigliere (Itali). Carla Crosio (Italia), Pier Giorgio De Pinto (Svizzera), Loredana Galante (Italia), Armida Gandini (Italia), Mauro Ghiglione (Italia), Gianluca Groppi (Italia), Sophie Hjerl (Danimarca), Carla Iacono (Italia), Fukushi Ito (Giappone e Italia), Leslie Johnson (Svezia), Friederike Just (Germania), Federica Marangoni (Italia), Florencia Martinez (Argentina e Italia).

Luisa Mazza (Italia), Viviana Milan (Italia), Maurizio Nazzaretto (Italia), Giuseppe Negro (Italia), Nikos Moschos (Grecia), Anna Oberto (Italia). Angelo Pretolani (Italia), Paola Rando (Italia), Silvano Repetto (Svizzera), Fried Rosenstock (Germania), Roberto Rossini (Italia), Marco Rotelli (Italia), Alexander Schabracq (Paesi Bassi), Nina Staehli (Germania e Svizzera), Tadzia e Jean Sadao (Italia e Giappone), Nano Valdes (Spagna), Anne-Claire van del Elshout (Paesi Bassi).

in copertina opera di ISABEL CONSIGLIERE: Per la Sopravvivenza realizzata con stoffa, pappi di tarassaco, colla, cm. 24 x 11 circa

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".