Le pagelle della prima serata #Sanremo2020

Le pagelle della prima serata #Sanremo2020: bocciati, rimandati e promossi.

Le insufficienze

Irene Grandi: 4,5 Voce pazzesca ma dichiara che quando canta si sente lei. Non sembra: un po’ impacciata nei movimenti, a tratti poco convinta con lo sguardo. Forse ha spinto troppo sull’acceleratore come la canzone: all’inizio la musica surclassava le parole che dovevano rincorrerla. Insomma #VadoAlMassimo solo se sei Vasco.

Alberto Urso: 5,5 La quota lirica non manca mai. Il suo problema: è più giovane persino del Volo. Forse Albano come ospite bastava e avanzava, perché il vocione nei panni di un Dawson Creek moro stona un po’. #IlSoleÈTramontato 

Raphael Gualazzi: 5,5 Un po’ forzato il tentativo di avvicinarsi alla musica latina. Gualazzi sguazza nel suo jazz e le Z sono troppe pure per noi di Zetatielle. Ormai sa di Aristogatti. #NessunoVuoleFareGualazzi …

Sufficiente

Marco Masini: 6 Non è arrivato per sbaglio, anche se sembra urlare un po’ troppo. Ma lui si sa, è sempre a tratti Disperato. La missione per la serata è stata portata a casa: il confronto col passato c’è, la barba è cresciuta. #LUomoVolantePlana

Discreto

Rita Pavone: 7 La strofa è più bomba del ritornello. Il piccolo Giamburrasca comunque spacca la serata: canna da paura ed energia da vendere. #IlPalloneFaGol 

Riki: 7 La tradizionale ballad sanremese diventa 4.0. Tra un “e tu ti addormenti davanti alla tv” e “ti scrivo e dopo cancello” la descrizione di una love story da teenager sicuramente convince le fan del bel faccino che dimostra anche di aver talento. #AmicoDiSanremo

Bugo e Morgan: 7,5 Sembra di stare in disco, i Blue Vertigo sono risorti. Non cantano in inglese e ci piacciono. A essere sinceri, sarà meglio che capiamo la lezione e ci allontaniamo dai luoghi comuni. #BuganoLoSchermo 

Buono

Achille Lauro: 8 Il tormentone 2020 è servito. Non è un tallone d’Achille, ma una corona di Lauro. Spogliato e un po’ timido se n’è fregato e per questo ci piace. #RollsRoyceTuonaAncora 

Diodato: 8,5 Il silenzio tra lui e noi lo sopportiamo eccome, perché il rumore del suo timbro è sublime. Voce da Dio(dato). #RendeLaVitaMeravigliosa 

Elodie: 8,5 Andromeda mostrava resistenza all’uomo che la voleva liberare, ma alla fine cedeva. “Non sarò la tua Andromeda” è la risposta al “passo indietro” che cercavamo. La firma di Mahmood si sente: sembra quasi che ci sia di nuovo lui su quel palco. Chissà se le porterà fortuna. #BrindisiConMargarita

OTTIMO

Le Vibrazioni:8 Meritano 10 e lode per la Lis alle spalle di Sarcina. Un applauso anche perché rispecchiano il mood della vita: da “mai una gioia” a “la gioia dov’è”. Forse ascoltandoli un po’ torna. #DedicatoATutti 

Anastasio: 9 Era Rosso Malpelo, ora è rosso di rabbia. Se non si ascolta davvero, il testo non lo si capisce, lo dice anche lui forte e chiaro. Un piccolo aiuto: descrive la paralisi del mondo, le emozioni vuote e il panico devastante. Tanti applausi per #LaFineDell’Ariston 

Giulia Di Leo
Giulia Di Leo
Laureata in Lettere moderne, ha frequentato la scuola di giornalismo all’Università Cattolica di Milano e oggi scrive per La Stampa e Zetatielle. Dice di sé: “ Sono una ragazza di provincia nata col sogno di scrivere, amo la mia città, Casale Monferrato, che mi ha insegnato a vivere di semplicità e bellezza, portandomi, poi, ad apprezzare la metropoli milanese che nella maturità mi ha conquistata. Non riesco a vivere senza musica: nata nel ’95, ho vissuto di riflesso gli anni delle musicassette degli 883. Mi nutro di cantautorato, pop, indie e trap per aprirmi al vecchio e al nuovo. Senza mai averne capito il perché, il giornalismo è sempre stato il sogno della vita, amo scrivere e la mia attitudine è raccontare e raccontarmi, con stile razionale e schietto. Il mio più grande desiderio è fare della mia passione un lavoro, avvicinandomi a tutti i mondi che fanno parte di me”.