Maltrattamenti su animali: condannate 5 persone per mutilazioni estetiche

In cinque a processo per aver perpetrato maltrattamenti su animali, attraverso mutilazioni estetiche: condanne per 40 mila euro e sei mesi di reclusione. Condannato anche un allevatore, interdetto dall’attività.

Condannati dal Tribunale di Roma, su denuncia delle guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), cinque proprietari di cani, tra cui un allevatore, per aver fatto tagliare orecchie ai molossoidi che partecipavano a un’esposizione canina. In quattro dovranno pagare ciascuno una multa di 10 mila euro, mentre un uno di loro è stato condannato a sei mesi di reclusione. L’allevatore è stato condannato inoltre a tre mesi di sospensione dell’attività. Il giudice ha anche disposto la confisca degli animali.

La pratica di tagliare coda e orecchie ai cani, tanto usata in passato, è stata abbandonata da tempo, ma oggi viene ancora utilizzata per puri scopi estetici. Il trattamento di mutilare la coda o le orecchie del cane è un capriccio del proprietario, non certo un vezzo dell’animale, ed è vietato dalla legge.

Oipa: «Le mutilazioni di coda (caudotomia) e orecchie (conchectomia) configurano il reato di maltrattamento punito dall’art. 544 ter del Codice penale»

Precisamente, cosa dice la legge?

Art. 544 del Codice Penale

Chiunque, per crudelta’ o senza necessita’, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche e’ punito con la reclusione ((da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro). La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena e’ aumentata della meta’ se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale.

art. 544 Codice Penale

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) sottolinea che le mutilazioni di coda (caudotomia) e orecchie (conchectomia) configurano il reato di maltrattamento punito dall’art. 544 ter del Codice penale, che prevede fino a 18 mesi di reclusione o una multa fino a 30 mila euro. Chi fa tagliare coda e orecchie al suo cane e il veterinario che ha operato possono dunque essere denunciati e condannati. Il medico veterinario può essere responsabile anche solo in caso di emissione di certificati falsi.

Per la Convenzione Europea di Strasburgo del 13 novembre 1987, recepita in Italia la legge n. 201/2010, è vietato sottoporre i cani a interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale o per altri scopi che non siano curativi. In caso di trasgressione scatta la responsabilità penale.

taglaire coda e orecchie al cane è reato. Nella foto in bianco e nero un pastore tedesco triste accucciato, con una ingombrante fasciatura alle orecchie

Dirty Beauty

La denuncia è partita a seguito di controlli svolti durante una manifestazione canina chesi svolse nel 2016 nella Capitale, in via di Casal Boccone. Nell’ambito dell’operazione Dirty Beauty (Bellezza sporca) a cura degli agenti dell’Oipa, sono cinque gli American Bulldog, un America Bully e un meticcio molossoide trovati con le orecchie tagliate, una pratica ancora diffusa tra gli estimatori di queste razze ma vietata in Italia dal 2010.

Nei sei anni d’indagini, le guardie zoofile Oipa hanno portato a processo per maltrattamento di animali, falso ideologico, utilizzo di atto falso e concorso in reato circa settanta proprietari di cani e alcuni veterinari, questi ultimi indagati per avere rilasciato false documentazioni per consentire la partecipazione a concorsi che altro non sono che un tassellodel mercato delle compravendite di cani.

Gli animali che partecipano a raduni ed esposizioni, vincendo, guadagnano prestigio e in conseguenza i loro cuccioli avranno un valore di mercato elevato, anche decine di migliaia di euro, così come le loro “monte”.“Le Federazioni nazionali ed internazionali per la cinofilia dovrebbero assumere posizioni più severe ed escludere dalle manifestazioni cani mutilati e gli Ordini dei medici veterinari dovrebbero essere meno indulgenti nei confronti dei propri iscritti“, aggiunge ClaudioLocuratolo. “Auspichiamo che la prevenzione e la repressione pongano fine a questa pratica incivile e fuorilegge“.

mutilazioni estetiche - una guardia zoofila dell'Oipa, con giubbotto blu sta soccorrendo in una gabbia un cane

Carabinieri nei canili

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) plaude all’operazione dei carabinieri dei Nas che hanno ispezionato in tutt’Italia 876 canili pubblici e privati in un’operazione condotta in collaborazione con il Ministero della Salute. Le strutture risultate irregolari sono 244, pari al 27%.

Ben vengano questi controlli, gli stessi che eseguono anche le nostre guardie zoofile su tutto il territorio nazionale, sempre in collaborazione con le forze dell’ordine“, commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. “Queste operazioni ci fanno sentire meno soli nella lotta ai reati e agli illeciti anche solo amministrativi“.

I reati contestati dai Nas riguardano principalmente il maltrattamento e l’abbandono di animali causato da mantenimento di cani in condizioni incompatibili con la loro natura, il mancato rispetto del benessere, l’effettuazione di interventi chirurgici (taglio delle orecchie e della coda) per motivi estetici e non motivati da ragioni patologiche, nonché l’utilizzo di farmaci scaduti. I Nas di Torino e di Perugia hanno anche accertato due casi di traffico illecito di animali di compagnia.

L’Oipa ricorda che la tutela degli animali è contemplata dal nuovo articolo 9 della Costituzione entrato in vigore lo scorso anno e garantisce che, da parte sua, continuerà a intervenire in tutte le sedi per garantire il benessere degli animali.

L’Oipa invita a contattare le proprie guardie zoofile per segnalazioni su situazioni sospette e per denunciare casi di maltrattamento tramite il sito ufficiale delle guardie zoofile

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”