Nazzareno Nazziconi & Il “Rumore BIM Festival” dedicato a Raffaella Carrà

Nazzareno Nazziconi è una figura di spicco nel mondo della musica italiana. Producer, organizzatore di eventi, fondatore e direttore artistico dell’Anteros produzioni. La sua visione artistica ed esperienza nel mondo dei concorsi e dei concerti – maturata sui palchi di Sanremo, Area Sanremo, Castrocaro, Festivalbar, e al seguito di artisti come Sting, Vasco Rossi, Renato Zero, Antonello Venditti, Eros Ramazzotti, Ligabue,Tiziano Ferro, Litfiba – sono riassunti oggi nella sua ultima creazione: il “Rumore BIM Festival”. Dedicato all’indimenticabile Raffaella Carrà.

Nazzareno Nazziconi  al centro della foto, insieme al cast di sanremo 2018 insieme a Claudio Baglioni

Il Pensiero di Gae Capitano. I concorsi sono Il “Cammino di Santiago” degli artisti

Non amo collezionare ricordi legati alla mia storia di autore. Nello studio in cui lavoro conservo solo poche cose a cui sono particolarmente legato.

La dedica del maestro Maurizio Fabrizio e quella di Giulio Rapetti, Mogol. Il bellissimo libro di poesie di Pino Mango, donatomi da Laura Valente. Le targhe del Premio Lunezia, del Premio De Andrè e del Premio Panchina. Il testo autografato e scarabocchiato de “Il Dio delle piccole cose“, su cui lavorarono in studio Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Max Gazzè. Delle copertine di riviste famose, musicali, che mi riguardano. Qualche vinile, tra cui il disco di platino “Il padrone della Festa”. Nascosta tra oggetti, libri, e le luci delle macchine da studio, fa capolino qualche fotografia adolescenziale. Lasciata lì per ricordarmi quei sorrisi ingenui e quella luce negli occhi che hanno tutti i sognatori. E che avevo anche io.

In questo bazar di istantanee del passato, una parete è occupata dai pass dei concorsi a cui ho partecipato nella mia vita.

Sono tutti lì. Appesi a un enorme quadro che incornicia degli spartiti antichi. Completamente oscurato, di cui ormai non ricordo perfettamente il contenuto. Cartoncini colorati con il mio nome scritto a pennarello e una marea di nastri di raso di colore diverso.

Per qualche misterioso motivo non mi sono mai deciso a buttarli. Sopravvivono al tempo e al cestino della carta perché a ognuno di essi è legata una storia.

Una storia fatta di aspettative, incontri meravigliosi con altri artisti, lunghi viaggi in macchina e paesaggi dietro i finestrini dei treni. Hotel di lusso e giacigli di fortuna negli alberghi a ore. Nottate di dopo concerti a chiacchierare intorno a delle birre. Scritte indimenticabili nei bagni delle autostrade e panini immangiabili, cari come una cena da Antonino Cannavacciuolo. Consumati tra i riflessi delle luci sempiterne e bianche sui tavolini metallici degli autogrill.

Storie di sogni e delusioni, soprattutto. Viaggi di ritorno cantando a squarciagola con le canzoni alla radio, sicuri che da quel momento in poi le cose sarebbero cambiate, perché avevi vinto un premio Importante e famoso. E altri, più silenziosi. Quando si tornava a casa senza premi e senza gli abbracci e i sorrisi riservati ai vincitori. Cercando di nascondere la tristezza con discorsi banali. Mentre pensavi a come riorganizzare il tuo futuro.

I concorsi sono il Cammino di Santiago degli artisti.

Un pensiero che istintivamente può sembrare superficiale, inadatto. In qualche modo blasfemo.

Ma chi ha provato entrambi, sa che dal punto di vista delle emozioni hanno in comune le stesse radici. La ricerca della connessione con se stessi e con qualcosa di più grande. La forza di dover affrontare un percorso lungo e impegnativo, che richiede resistenza fisica e mentale. La capacità di saper testare i propri limiti, superare ostacoli, proseguire e crescere attraverso la tenacia e l’esperienza.

Su entrambi l’ombra della tentazione di mollare. La stessa che provi quando sei stanco sul cammino che porta alla Cattedrale De Compostela o devi gestire le delusioni del tuo universo di artista. Le porte chiuse in faccia, le email senza risposta, le promesse mancate.

La vita degli artisti è così. Sempre sospesi in equilibrio tra il fuoco che alimenta le passioni e la voglia di arrendersi e lasciar andare via i sogni, come palloncini colorati.

E indifferentemente il palcoscenico sia quello del Teatro Ariston o quello della parrocchia del paese, i concorsi sono una delle poche opportunità per farsi conoscere. Quindi spesso un passaggio obbligato per ogni artista.

X Factor, Italia’s Got Talent, The Voice, Amici di Maria De Filippi, Genova per voi, Castrocaro, Area Sanremo, Musicultura, Dj On Stage, Sanremo Rock, Premio Lunezia, Premio De Andrè, Festival di San Marino, Coca Cola Summer Festival, Premio Bianca d’Aponte, Premio Bindi, Premio Lucio Dalla, Reset Festival, Duel, Premio Mia Martini, Premio Pigro, Festival di Rimini.

E tanti altri.

I concorsi a cui ho partecipato meritavano? Non tutti. Ci sono stati concorsi in cui mi sono sentito come in famiglia e di cui ho ammirato la professionalità, lo spirito artistico, la passione degli organizzatori. Come il Lunezia o il De Andrè. E altri dove si percepiva dietro le quinte che gli artisti erano solo povere prede di meccanismi maliziosi e commerciali. Concorsi che non cito mai e di cui ho cancellato i nomi, anche solo dalle mie biografie. Anche di quelli in cui sono arrivato primo.

Consiglio di partecipare ai concorsi? Sempre. Tutti, anche i più modesti, offrono la possibilità di far conoscere la propria arte. Non sai mai chi ti ascolterà seduto in sala. E la cosa più bella è sempre l’incontrarsi. Conoscere le anime simili alle tue. Stringere amicizie e collaborazioni.

Servono i concorsi, in pratica? Sì. A volte. Dipende. Ci sono quelli che si concludono con la consegna di una targa, utile solo a catturare polvere. Alcuni crollano come castelli di carta al momento di mantenere fede agli impegni pubblicizzati. E altri, pochi in realtà, sono per fortuna davvero trampolini di partenza per dei percorsi professionali.

Molti dei concorsi che ho vinto sono rimasti medagliette colorate da appuntare al vestito della festa o semplici righe di curriculum. Hanno un valore solo simbolico. Bellissimo, sicuramente, ma inutile ai fini pratici. Quindi personalmente quando giudico un concorso, oggi, il mio giudizio – più’ che dai nomi famosi che ne fanno parte, dalle location prestigiose e dalle promesse ufficiali – è influenzato dalle possibilità concrete che offre ai vincitori. Risultati che devono essere verificati qualche tempo dopo.

E andiamo al cuore di questa puntata di Masterclass, che parte da lontano per arrivare a parlare del nostro prestigioso ospite.

maria grazia cucinotta al centro della foto
Nazzareno Nazziconi con Maria Grazia Cucinotta

Lui è uno dei manager italiani con più esperienza nel campo delle manifestazioni live e dei concorsi. Il suo ultimo progetto è un Festival che, in sole tre edizioni dalla nascita, ha raggiunto numeri imponenti. 5700 iscritti al contest, 1280 semifinalisti, 800 finalisti.

Dati dell’ultima edizione. Quest’anno, sull’onda del successo, si prevedono cifre in crescita. Di tappe, eventi e iscritti. Questi alcuni dei traguardi raggiunti da chi ha partecipato al concorso.

Salvatore Flamini, Valentina Maria Basile e Michael Perris, vincitori nella categoria Canto Baby della prima edizione, hanno avuto l’opportunità di partecipare alla Finale televisiva dello Zecchino d’Oro trasmessa da Rai1. Uno di essi, Salvatore, è risultato vincitore dell’edizione 2023, con un brano scritto per lui da Max Gazzè.

I gemelli Alborghetti, in arte “The Twins”, vincitori del Premio Anteros 2022, sono stati ospiti del Concerto di Natale per il Papa trasmesso su Rai1. Maria D’Amato, vincitrice per la categoria Canto Junior dell’edizione 2022, ha partecipato a “Io canto generation” su Canale5. Valentina Roso, Giulia e Anna Celebre, delle categorie Canto Baby e Canto Junior, hanno preso parte a The Voice Kids su Rai1. Giulia Vestri, vincitrice del Premio Miglior interpretazione 2022, è risultata vincitrice assoluta e ha ricevuto il Premio della Critica 2023 al Premio Pigro, il Festival dedicato a Ivan Graziani. La vincitrice per la categoria Canto Senior dell’edizione 2023, Marida Semiglia, ha partecipato a The Voice Senior. Elena Onofrio, 19 anni, si è aggiudicata il Premio Fini Dance New York.

Su Masterclass, la rubrica di Zetatielle Magazine dedicata alle eccellenze della musica italiana, abbiamo il piacere di ospitare il direttore della Anteros produzioni. Nazzareno Nazziconi.

Discograficamente un grande produttore. Umanamente un grande uomo.

E la sua ultima lungimirante visione rivolta al mondo degli artisti: Il Rumore BIM Festival. Il Festival Dedicato alla nostra soubrette italiana più famosa nel mondo: Raffaella Carrà.

Nazzareno Nazziconi

Fondatore e Presidente Onorario di Anteros Produzioni, associata ad A.F.I. (Associazione Fonografici Italiani), è stato fra i fondatori di Assomusica, ultimamente confluito in Assoconcerti,presente da circa trentacinque anni nel mondo dello spettacolo che lo vede impegnato, nel tempo, in diversi ambiti.

Produttore e Direttore Artistico dell’Anteros, organizzatore di concorsi artistici nazionali, riconosciuto nell’ambito dell’arte come scopritore di tantissimi talenti.

Nel management ha curato artisti del calibro di Ivan Graziani, Pierangelo Bertoli, Camaleonti, Ivan Cattaneo e tanti altri.  

Come promoter ha organizzato eventi con i più grossi nomi della musica italiana ed internazionali come Sting, Vasco Rossi, Renato Zero, Biagio Antonacci, Ligabue, Tiziano Ferro, Litfiba, Antonello Venditti, Eros Ramazzotti, Gianni Morandi solo per citarne alcuni.

In ambito discografico ha portato più volte artisti a Sanremo, Castrocaro, Festivalbar e a tante altre manifestazioni come Vota la Voce, Disco per l’estate, Disco Ring, Super Classifica Show, CD Live, Top of the Pop e su reti come MTV, Mach Music, Video Italia ecc.

Particolare attenzione ha sempre rivolto agli emergenti.

Negli ultimi anni si è occupato di selezioni per il Festival di Castrocaro -a cui ha preso parte in varie vesti fin dall’organizzazione di Gianni Ravera e dal 2016 al 2018 ha ideato e curato, per la Fondazione dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo, il concorso “Area Sanremo Tour” per la ricerca di nuovi talenti che hanno poi avuto accesso ad Area Sanremo.

Dal 2016/17 ha creato e gestisce «Italian Stage Tour», un format che ha permesso, nei diversi contest in cui è stato applicato, come Area Sanremo Tour, Fiuggi Sound e Rumore BIM Festival da ultimo, alle centinaia di artisti che hanno partecipato, di mettersi in luce, fare stage di formazione, esibirsi, entrare in contatto diretto con operatori del settore, partecipare agli eventi dei calendari ed avere una reale opportunità di farsi notare e di emergere.

Come storico associato e membro del Collegio dei Probiviri dell’Afi, in occasione del cerimoniale in onore del 75esimo anniversario della fondazione, grazie al suo presidente pro tempore Sergio Cerruti, Nazzareno Nazziconi è stato recentemente ricevuto dal Presidente Mattarella in Quirinale, con alcuni noti personaggi del mondo dello spettacolo tra cui il M° Beppe Vessicchio e Stefano Di Battista.

Nazzareno Nazziconi è il patron del Rumore BIM Festival.

Nazzareno Nazziconi - la locandina del rumore bim festival
Nazzareno Nazziconi – Il manifesto del Rumore Bim Festival

Rumore BIM Festival

Rumore BIM Festival, giunto alla sua terza edizione,è un contest innovativo, dedicato e ispirato alla figura di Raffaella Carrà, una delle nostre eccellenze italiane nel mondo. Un’icona che ha saputo conquistare il cuore del pubblico grazie ai suoi molteplici talenti di soubrette, ballerina, attrice, conduttrice radiofonica, autrice televisiva, showgirl.

Il Rumore BIM Festival vuole valorizzare e promuovere artisti che esprimono il loro talento in diverse discipline dello spettacolo, riconoscendo lo spirito innovativo della musa ispiratrice della manifestazione. Il contest prevede diverse fasi che contemplano selezioni, formazione e spettacoli e che, nel periodo di durata di circa 10 mesi, toccano le principali città della penisola, da nord a sud, ed alcune località del resto d’Europa.

La formazione – il vero grande valore aggiunto di questa iniziativa – è affidata a coach d’eccellenza: cantanti, musicisti, attori, arrangiatori, discografici, produttori, ballerini e coreografi, direttori d’orchestra, registi, autori, giornalisti, speaker radiofonici. Ed è volta a preparare in modo completo gli artisti, insegnando anche le dinamiche di approccio alle nuove opportunità professionali dello show business, oggi in continua evoluzione.

Citando le parole di Nazzareno Nazziconi, «Il Rumore BIM Festival non è solo un concorso, ma un vero e proprio percorso»

Il team di collaboratori che ruotano intorno al Rumore BIM Festival è una passerella di importanti professionisti italiani.

Insieme al Patron della manifestazione Nazzareno Nazziconi,il Festival si avvaledella direzione artistica di un professionista che si è distinto nella sua carriera di autore, regista televisivo e giornalista, firmando da oltre 25 anni centinaia di puntate di programmi di varietà, informazione, cultura, musica e intrattenimento per le reti Rai e Mediaset: Roberto Vecchi.

Nel team Paolo Borghesi, Presidente di Fondazione Verdeblu, in collaborazione con il Comune di Bellaria Igea Marina. Alessia Barni, responsabile internazionale per le discipline Ballo e Danza. Samuel Peron e Enzo Paolo Turchi, chedalla prima edizione hanno sposato il progetto, presenti in veste di coach, per il ballo il primo e per la danza il secondo. Direttori esecutivi Stephany Falasconi, Giuseppe Sturiano, e per una sola edizione la collaborazione di Debora Vannini.

Negli anni hanno partecipato: Maria Grazia Cucinotta, Lighea, Marco Masini, Niccolò Agliardi, Barbara Capponi, Massimo Cotto, Cheope, Federica Abbate, Giuseppe Anastasi, Giancarlo Tarabella, Tiziano Ianni, Arturo Sepe, Max Savatteri, Carla Finelli, Pietro Adragna, Marcello Algeri, Antonio Tortolano, Fabrizio Palaferri, Bedy Moratti, in veste di madrina della manifestazione, Pierpaolo Guerrini, Maurizio

Martellini, Edilio Pagano, Carlo Bernini.

Una delle partecipanti, Alessia Fabrizio – scoperta nella prima edizione- è diventata anch’essa protagonista dello stesso Rumore BIM Festival, come presentatrice dell’ultima edizione.

Per i vincitori sono previsti premi importanti e differenziati a seconda delle categorie: tra questi, per la disciplina “canto” produzioni discografiche, attività promozionali in ambito nazionale, borse di studio, masterclass. I baby della categoria, nelle edizioni 2022-2023, hanno avuto la possibilità di accedere direttamente alla Finale pre-televisiva dello Zecchino D’Oro.

Per la disciplina “ballo e danza” alcuni dei vincitori delle passate edizioni sono stati ospitati per le premiazioni in sedi prestigiose come New York e Parigi, presso la sede Unesco del Cid Accademy, ed altri hanno avuto la possibilità di frequentare masterclass a Londra. Per le “arti varie” c’è stata la possibilità di partecipare a produzioni cinematografiche e di assistere a masterclass presso prestigiose accademie, per tutti altri premi di categoria, oltre all’opportunità di aggiudicarsi una crociera offerta dal main sponsor MSC Crociere.

Fiore all’occhiello delle iniziative del Rumore BIM Festival è poter offrire ai più meritevoli la possibilità di proseguire i loro percorsi artistici con veri e propri incarichi di lavoro, nei diversi campi dello spettacolo.

Per trasformare la loro passione in un vero e proprio lavoro, oggi uno dei premi più belli a cui un artista può ambire.

Media partner di questa edizione Radio Lattemiele.

Intervista a Nazzareno Nazziconi

Ho avuto il piacere di conoscere Nazzareno Nazziconi molti anni fa, in una delle tappe di un importante concorso nazionale da lui diretto. Sono subito stato colpito dai suoi modi di fare gentili e alla mano.

Nazzareno è di quelle persone che ti accoglie con la sua simpatia e poi ti affascina per la sua grande competenza.

La sua passione per la musica e la sua grandezza si riflettono nel suo lavoro. Un uomo capace di fermarsi a parlare con un gruppo di ragazzini iscritti al concorso, concedendogli senza fretta tutta la sua attenzione e il suo tempo, e subito dopo smuovere macchine organizzative di decine e decine di persone con una telefonata.

La sua ultima creazione, il Rumore BIM Festival, ha da poco messo in moto l’edizione 2024 e Il lavoro dietro le quinte negli uffici della Anteros è frenetico e imponente. Ma Nazzareno mi accoglie tranquillissimo, sempre con il solito sorriso e affetto, con l’atteggiamento di chi ha tutto sotto controllo.

nazzareno nazziconi in un collage di immagini
Nazzareno Nazziconi in un collage di immagini

Hai collaborato ai più importanti concorsi nazionali. Con la tua esperienza sul campo – che ti fa uno dei massimi esponenti del settore – cosa cambieresti se ti affidassero la direzione artistica del Festival di Sanremo?

“Proseguirei il lavoro di Amadeus, che ha dato uno spazio importante ai giovani. Ma istituirei delle sezioni diverse per i partecipanti in gara”.

“Dovrebbe esistere una categoria speciale per quegli artisti – cito come esempio Fiorella Mannoia, Loredana Bertè, Negramaro, Renga, Nek, parlando dell’ultimo Sanremo – che hanno già dimostrato il loro valore artistico con la loro carriera, la loro storia. E che non dovrebbero gareggiare sullo stesso piano di altri”.

“Una forma di rispetto che ritengo dovuta”.

“Eliminerei inoltre il meccanismo antipatico della classifica totale. Segnalando solo il primo, secondo e terzo posto. Anche questa una forma di rispetto verso gli artisti in gara. Perché abbiamo bisogno di valorizzare la musica e chi la crea e non di inutili posizioni in una scaletta. Puntualmente smentite nei mesi successivi dal gradimento reale del pubblico, dalle classifiche di ascolto e vendita”.

Tu sei uno di quei rari professionisti che conosco che ha sempre contatti diretti con i partecipanti ai concorsi. Li ascolti, li conosci durante i concerti, dai loro consigli. Senti mai il peso dei sogni dei ragazzi che si affidano a te, e al team che guidi, per esempio con questo grande progetto del Rumore BIM Festival?

“Ascoltare i sogni dei ragazzi è sempre una esperienza emozionante e una grande responsabilità. La mia unica risposta alla loro fiducia è lavorare con passione e onestà intellettuale”.

“È mio dovere, il dovere di ogni persona che lavora con me, ricordare loro che affermarsi in campo artistico è un risultato difficile. Servono molto lavoro e una grande dose di fortuna”.

“Ti racconto un aneddoto: quando mi presentavo alle selezioni di Area Sanremo, i ragazzi presenti in sala ad ogni tappa erano centinaia. Come prima domanda chiedevo loro: “Chi di voi vuole arrivare sul palco di Sanremo?” e quasi tutti alzavano la mano. E poi esordivo con un: “Chi ha alzato la mano è pregato di uscire”.

Finiti i primi attimi di stupore e i sorrisi, spiegavo con calma ai ragazzi che soltanto due di loro, intesi come due artisti su tutte le selezioni nazionali, sarebbero saliti sul palco di Sanremo. E che quello non era l’obiettivo principale. Ma solo una conseguenza, ambita, sognata -e naturalmente augurata – di tutta l’esperienza umana e professionale che sarebbe stata acquisita lungo il percorso del contest”.

“Questa è la filosofia con cui lavoro. E il pensiero che voglio trasmettere”.

Nella prefazione sono partito proprio dai bellissimi risultati che i partecipanti al Rumore BIM Festival hanno ottenuto nelle passate edizioni. Non targhe da appendere al muro ma vere e proprie possibilità di crescita professionale.

” Parigi, New York, Londra, Barcellona. I vincitori che partecipano a trasmissioni televisive famose. I ragazzi che vanno a ricoprire ruoli in Musical affermati, trasformando la loro passione in un vero e proprio lavoro”.

“Ne vado fiero e mi fa naturalmente piacere. Ma come ti dicevo sono solo belle conseguenze. Non le promettiamo, non le possiamo assicurare. Anche perché il motore di tutto è sempre il talento dell’artista”.

“Da parte nostra scegliamo i collaboratori migliori, creiamo dinamiche, coinvolgiamo istituzioni e lavoriamo tutti affinché queste cose possano accadere”.

Perché hai pensato a questo Festival. E perché Raffaella Carrà?

“Dopo tanti anni alla conduzione dei più importanti festival italiani ho voluto, abbiamo voluto, fare una cosa diversa. Dare vita a una iniziativa che mettesse in primo piano le persone”.

“Non siamo talent, non siamo piccoli festival, ma un contest dedicato ai ragazzi, che qualunque scelta faranno, saranno famosi a prescindere”.

“Raffaella Carrà perché rappresenta tutte le arti. Come lo spirito del Festival. Una delle più grandi artiste italiane di sempre. Una ribelle, che ha sempre fatto quello che voleva. Professionalmente impeccabile e umanamente una bella persona, sempre gentile, sorridente”.

“Quale esempio migliore per i ragazzi che sognano il mondo dello spettacolo? “

Pur essendo presenti nel cast eccellenze autorali come Cheope, Federica Abbate, Giuseppe Anastasi, Lighea, non c’è nell’ultima edizione del Rumore BIM Festival una sezione dedicata alle canzoni inedite.

“Tu, come autore, critico musicale e giudice di concorsi, sai perfettamente le difficoltà tecniche legate all’esame di un brano inedito.”

“Mentre, con la giusta professionalità, valutare in pochi minuti un interprete o un ballerino è possibile, decidere se un brano inedito è potenziale comporta visioni più complesse”.

“Occorre dare la possibilità – a chi mette nelle nostre mani la sua arte – di poter brillare nella giusta luce. Con una orchestrazione live del giusto livello, per esempio. O una serie di passaggi tecnici come arrangiamenti, interpretazioni, confronti con i coach”.

“È una sezione importante, che porta via molta energia organizzativa. A cui vorremmo dedicare lo stesso spazio professionale, e se possibile gli stessi risultati, che siamo riusciti a ottenere e offrire in altre sezioni”.

“Quindi, ci stiamo lavorando“.

Come si gestisce una macchina organizzativa articolata e complessa come il Rumore BIM Festival?

“Tanti collaboratori preziosi. E molto lavoro. Ma i contatti principali sono sempre gestiti da me in prima persona. Per l’esperienza acquisita in questo lavoro, in primis, che mi permette di velocizzare alcuni passaggi che per altri potrebbero sembrare insormontabili. Ma anche come forma di rispetto verso le persone, le istituzioni e i professionisti con cui mi interfaccio. Che nel caso di questa manifestazione sono molti, prestigiosi e operano a volte in settori diversi. Non solo legati al mondo della musica”.

nazzareno nazziconi insieme alla famiglia
Nazzareno Nzzinoni insieme a Federica Abbate, Cheope e Giuseppe Anastasi

Una curiosità strettamente personale. Nella prefazione all’articolo accennavo alla mia esperienza diretta, credo condivisa da molti, di non aver incontrato sempre professionisti seri dietro le quinte dei concorsi. Come è possibile seguire nel dettaglio l’operato dei tuoi collaboratori, in una macchina così complessa come il tuo Festival?

“Come primo fattore, i professionisti li paghiamo. Ponendo le condizioni e i doveri, di un rapporto lavorativo”.

“In secondo luogo, chiamiamo esperti rinomati. Le eccellenze di ogni settore. Professionisti con una storia alle spalle”.

“Naturalmente Karl Max, il filosofo e economista tedesco, diceva che “Il pavimento dell’inferno è lastricato di buone intenzioni”. Quindi continuiamo a vigilare costantemente tutto si svolga sempre secondo i principi professionali e morali dell’organizzazione”.

Come ti “muovi” se incontri un artista che ritieni davvero speciale?

“Per rispetto di tutti i partecipanti, durante le fasi del concorso lascio fluire il normale corso delle audizioni. In seguito, durante la formazione, monitoriamo con particolare attenzione i risultati della nuova proposta, consultandoci con i vari coach, esaminatori e formatori”.

“Quando decido che l’artista è pronto per crescere, prendo in mano direttamente la situazione. Sono una persona pratica: faccio contattare i genitori se giovane, organizzo una riunione nel mio ufficio con produttori, discografici e autori famosi. E tutti insieme valutiamo le potenzialità dell’artista e la possibilità di un progetto”.

Il sogno perfetto di ogni aspirante artista. Sei amato dalle persone che hai scoperto e aiutato nella tua carriera?

“Sfiori un argomento delicato. Ci sono artisti che accogli alle prime armi per il loro talento, perché credi in loro. Per cui ti spendi, investi, elabori strategie. Scomodi le tue conoscenze sul campo per organizzare il meglio per la loro carriera. Per un periodo vivono praticamente con te. Si cena, si lavora, si sogna insieme. Alcuni quando diventano famosi li perdi per strada. Perché abbagliati da promesse, altre luci, come le falene. O perché si illudono di essere arrivati e di poter fare da soli. Di poter ignorare i consigli di chi li ha portati sino a lì. Sono scenari ingenui o umanamente tristi – soprattutto per chi, come me, ci mette il cuore e conosce le insidie della notorietà – ma non rari, nel mestiere del produttore”.

La tua figura professionale è stata recentemente oggetto di lodi al Quirinale, nelle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Sono stato invitato al Quirinale, insieme ad altri colleghi come il Maestro Vessicchio, Stefano di Battista, i Matia Bazar, in occasione del cerimoniale in onore del 75esimo anniversario della fondazione AFI, di cui sono uno storico iscritto”

“Credo nel valore dell’Afi da tanti anni. Ascoltare le parole di riconoscimento per artisti e operatori di settore da parte del Capo dello Stato, è stato come provare un senso di riscatto”.

“Sono anagraficamente e professionalmente cresciuto con l’opinione pubblica fondata sul concetto che ‘L’arte non dà da mangiare”. Quindi sentire il Presidente Mattarella sottolineare il ruolo decisivo dell’arte per la vita del nostro paese, è stata una grande emozione”. 

“Amplificata dalla tenerezza provata per il ricordo di mia madre, che ha sempre creduto in me”.

Con i tuoi festival scopri continuamente nuove promesse. Come bilanci la necessità di promozione mediatica che oggi occorre ad un progetto vincente?

“La celebre frase “Se non ci sei, non esisti”, di William Bernback, uno dei padri fondatori della pubblicità moderna, riassume un problema che oggi interessa in ugual modo sia gli artisti affermati sia una giovane promessa che vuole trovare il suo spazio”.

“In ambito discografico, per esempio, vengono inseriti nel mercato oltre 20 milioni di nuovi brani all’anno. 60 mila canzoni al giorno. Per creare sinergie tra tutti i mezzi necessari e disponibili per fare arrivare al pubblico l’artista e la sua arte occorre un gruppo di lavoro con le giuste competenze. Che abbia canali preferenziali nella trama della comunicazione, e sia al passo con le mode e le tecnologie”.

“Nella mia società, Anteros, abbiamo investito da tempo su queste figure fondamentali. Persone che creano le connessioni giuste tra i nostri artisti e il mondo là fuori. I risultati che otteniamo oggi, reali, documentabili, sono il frutto di una visione e di un percorso iniziato tanto tempo fa”.

un collage di immagini
Nazzareno Nazziconi in un collage di immagini

Hai parlato di “dati reali”. Secondo la tua esperienza, i numeri – visualizzazioni, streaming- sono i nuovi padroni del mercato? E sono manipolabili?

“I numeri hanno sempre fatto parte del mondo degli artisti. Vendite, streaming, Spotify, Apple Music, classifiche, chart, feedback, audience rating. Sono strumenti inventati per valutare in qualche modo dei risultati”.

“Ma sono strumenti effimeri, che creano discrepanze facilmente analizzabili. Oggi ci sono artisti che fanno cifre incredibili sulle piattaforme e poi non “sbigliettano”. Cioè, di un loro concerto, non vendono un numero di biglietti nemmeno sufficiente a riempire il teatrino sotto casa”.

“Siamo circondati da notizie influenzabili. Esistono soluzioni che appartengono alle corrette dinamiche per portare l’artista all’attenzione del pubblico, come gli uffici di promozione di cui parlavo. Che catalizzano situazioni, lavorano per te, per offrirti la giusta visibilità”.

“Poi esistono tecniche più scaltre. Ma le intelligenze artificiali e gli esperti informatici delle piattaforme di distribuzione digitali di musica lavorano ogni giorno e diventano sempre più efficienti nell’ostacolare – e penalizzare fortemente – chi usa mezzi scorretti per divulgare dati non reali”.

Il numero sempre più grande di iscritti cambierà prossimamente le dinamiche del Festival?

“No. A parte eventi speciali come alcuni concerti e congressi che abbiamo organizzato e il “Rumore BIM Festival Village” -che ha riunito in un’unica serata oltre duecento artisti e nomi dello spettacolo, per dare massima visibilità ai concorrenti- cercheremo sempre di mantenere una dimensione organizzativa che permetta di rimanere vicini alle persone”.

“Il percorso più prevedibile è che prossimamente si alzerà man mano il livello qualitativo degli iscritti, riequilibrando i numeri”.

Nel salutarci, vuoi regalare un consiglio ai giovani artisti?

“Lavorate con passione, ricordandovi che non bisogna necessariamente diventare personaggi famosi per godere della vostra arte. Studiate. Confrontatevi con umiltà. Puntate a piccoli obiettivi concreti. Siate originali e determinati”.

“Da questi punti di partenza, anche i sogni più grandi possono, poi, avverarsi”.

Potete seguire Nazzareno Nazziconi su Facebook, Instagram, sul sito ufficiale di Rumore Bim Festival, e sul sito ufficiale di Anteros Produzioni.

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Gae Capitano
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Paroliere, compositore, arrangiatore e musicista italiano. Disco d’Oro – Disco di Platino – Finalista Premio Tenco – Vincitore Premio Lunezia Autori- Vincitore Premio Panchina, Resto del Carlino – Vincitore Premio Huco- Finalista Premio De Andrè – Valutazione Ottimo Mogol e Docenti Centro Europeo di Toscolano