“Panacea” di Massimiliano Ferragina in mostra a Roma

Siamo a Roma, galleria d’arte  “Spazio Faro”, nel quartiere degli artisti del Pigneto di via Perugia 24. Giovedì 12 dicembre 2019. Inaugurazione della mostra di pittura “Panacea. L’Arte Medicina dell’Anima”, di Massimiliano Ferragina, a cura di Fabio Matthew Lanna, avvenuta con grande successo.

L’opera Panacea di Ferragina blocca il Pigneto

Tanti sono stati gli ospiti del mondo dello spettacolo, della cultura, fotografi e giornalisti, ad aver aperto l’inaugurazione della mostra dell’opera “Panacea”.

Molti amici, appassionati d’arte, collezionisti hanno circondato l’artista di stima e affetto.

Testimonial unico della serata, che ha  dato il via all’opening della mostra, è stato Simone Ripa, ballerino delle dive, coreografo, performer e imprenditore di successo, nonché grande amico di Ferragina.

Cantautrice Gisela Lopez, che ha ammaliato il pubblico con la sua performance canora, accompagnata dal musicista maestro Giovanni Caruso.

Madrina della serata e volto femminile della mostra, Roberta Salvagnini.

Direttore del prestigioso magazine web Quarta Porta, Andrea Cavazzini. 

E ancora, la Miss Italia  Elisabetta Viaggi, l’attore Mario Longobardi, promotore e curatrice d’arte Anna Maria Brazzò, l’artista fotografo Pepito Torres, fotografo ufficiale dell’evento Marco Tanfi, e tanti altri.

Tanto colore, tanta bellezza, tante opere inedite e realizzate da Ferragina per festeggiare i suoi dieci anni di percorso artistico. Ma “La vera opera d’arte siete tutti voi”, ha dichiarato l’artista durante la presentazione.

“Panacea”, l’arte medicina dell’anima

Con la sua pittura, fatta di colori primari dirompenti, squarci cromatici su fondi neri, simboli celati ma presenti, indaga da sempre l’animo umano. È proprio questa ricerca interiore che “ci distingue da ogni altra specie ma ci mette al muro, in un groviglio di emozioni che ci fanno tremare”, commenta l’artista. Per curarsi da questi tormenti interiori, “Panacea” è la soluzione a tutto il male, la risposta ad ogni domanda inquieta. Una risposta che solo l’arte, forse, può dare.   

Una mostra di opere su tela, collage e installazioni che sfidano lo spettatore a far parte di questa continua introspezione. Una ricerca in cui l’unico linguaggio possibile è quello del colore: un giallo umano, terreno, dei campi di grano, un blu cobalto cielo soffocante, un rosso sangue veloce, che scorre, generatore di memoria.

L'artista Massimiliano Ferragina in un collage, in una sequenza di tre foto bianche e nere, beve da un cucchiaino da una boccetta dall'etichetta Panacea, titolo della mostra

L’artista

Massimiliano Ferragina, classe 1977, di Catanzaro, è laureato in filosofia e teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Attualmente vive e lavora a Roma, dove è anche docente presso il Liceo Artistico “Via di Ripetta”.

 Autodidatta, la sua espressione artistica è influenzata dal percorso accademico, da un viaggio di tre mesi in Sud America e da tre formative esperienze d’artista a Parigi, Dublino e Copenaghen. Esordisce in Italia nel gennaio del 2012, con realizzazioni di interventi pittorici decorativi, numerose pubblicazioni su giornali e riviste, tra cui il catalogo Focus del 2019, e premi.

La sua ricerca è stata definita come il “ritorno dello spiritualismo”.

Le sue opere si trovano in musei e collezioni private italiane e straniere.

Massimiliano Ferragina, artista della mostra, sorride mostrando i denti, in primo piano, veste una camicia bordeaux a fiorellini e pantaloni neri, foto scattata da Marco Tanfi

Date & Info

L’esposizione resterà visibile al pubblico fino al 7 gennaio 2020 presso lo Spazio Faro

Orario visite: martedì e giovedì dalle ore 16 alle ore 20

                   venerdì e sabato dalle ore 17 alle ore 21

Per maggiori informazioni visitare il sito ufficiale della Galleria d’Arte di Roma.

Ana Maria Manea
Ana Maria Manea
Studentessa aspirante insegnante di inglese. Poetessa Dice di sé: “25 anni molto ambiziosa e sognatrice, scrivo poesie fin dal momento in cui ho preso in mano per la prima volta una penna, all'età di 6 anni. A scuola ero una piccola Hermione Granger, e ho sempre amato scrivere. Ma la mia vera passione prende piede all'inizio della mia adolescenza, con la poesia intitolata "Il valore della donna", sul tema della violenza sulle donne. Sono talmente legata alla natura che mi circonda e alla vita, che mi basterebbe anche solo una goccia di pioggia perché l'ispirazione prenda il sopravvento”.