Paura dell’abbandono: un trauma dalle origini profonde

Francesca, trentadue anni, capelli corti, niente trucco sul viso, solo una timida ombra di rossetto sulle labbra, con un filo di voce continua a ripetermi che non si piace, che non si è mai piaciuta. Si ricorda da ragazza che si guardava allo specchio e quella che vedeva non era lei, era una proiezione in cui non riusciva a riconoscersi.

“Mi stavano crescendo i seni, e poi le mestruazioni… un dolore inconcepibile, per diventare donna… io non volevo essere donna, ma per dire il vero, era mia madre che non voleva che io nascessi femmina!…” Dopo tre figlie, la madre di Francesca sperava che la quarta gravidanza le portasse un maschio, e per questo aveva preparato già un corredino azzurro. La delusione era stata enorme, e quella delusione gliela buttava sul viso continuamente.

COME UN’ORTICA

Come si fa a crescere senza amore? Francesca me lo chiede durante ogni visita. Perché lei ne è sicura, è cresciuta così, come un’ortica in un campo di grano, ma che nonostante tutto è qui, con le sue insicurezze, con le sue paure, con una tachicardia che la coglie alle spalle all’improvviso nel cuore della notte e la sveglia e poi non riesce più a riaddormentarsi. Guarda l’orologio e lo accompagna nel suo lento arrivare alle sei, quando finalmente si alza stanca, sconfitta da un’altra notte insonne e con un senso di paura che le squassa l’anima.

ortica verde in campo di grano con spighe giallo giunte a maturazione

LA PAURA DELL’ABBANDONO

Francesca mi confessa che quando non riesce a dormire fissa il marito che è al suo fianco ed immagina che prima o poi la lascerà. E’ sicura che una sera tornando a casa le confesserà che si è innamorato di un’altra, dopotutto ogni volta è finita così. I suoi fidanzati hanno sempre trovato ragazze più belle e sensuali e lei è restata da sola, in un angolo a contare una ferita in più sul cuore e una sicurezza in meno nell’Anima.

L’ALBERO FIAMMA

Illawarra Flame Tree è un’essenza terapeutica australiana che si ottiene dal brachychiton acerifolius, noto anche come albero bottiglia o albero fiamma, caratterizzato da fiori campanulati rosso fuoco, che sono riuniti in pannocchie terminali. Lo spettacolo non riguarda solo la fioritura perché una macchia di fuoco copre il terreno alla base della pianta quando i fiori cadono al suolo, regalando ai parchi una gioiosa pennellata di colore. Vedi Francesca usa quel rosso intenso per accendere i tuoi giorni, per sentire il profumo della gioia, per imparare ad emozionarti.

albero fiamma in piena fioritura contro la paura d'abbandono, rossi fiori piccoli con pistillo bianco su fondo cielo con nuvole
Illawarra Flame Tree contro la paura dell’abbandono

L’essenza floreale agisce in modo profondo, come un seme che penetra nei labirinti dell’Anima e lentamente ma progressivamente lavora su quella paura dell’abbandono, che ti devasta dentro. Illawarra Flame Tree è il fiore per quei soggetti che portano sulla pelle il rifiuto di un genitore nella prima infanzia. Per quella percezione di non essere amati, per quel terribile peso sul petto che ti fa sentire respinta e che dipinge le tue notti di insicurezze.

FITOTERAPIA

Per le tue notti, Francesca, prendi del biancospino. Questa pianta ha proprietà ansiolitiche ed ipnoinducenti ed è particolarmente indicato per le somatizzazioni cardiache, proprio come la tua tachicardia e il tuo cardiopalmo notturno. La tradizione la vuole consacrata alla Madonna, ma si tratta di una cristianizzazione di una tradizione pagana, in quanto i Romani l’avevano dedicata alla dea Maia, che imponeva nel mese di maggio castità e purificazione.

FIORI DI BACH

Poi lavoriamo sull’autostima. Edward Bach indicava un fiore adatto “per coloro che si credono meno abili o capaci di quelli che li circondano, che si aspettano di fallire, che sentono di non poter raggiungere mai un successo e così non rischiano, né fanno abbastanza sforzi per tentare di riuscire.” Ti riconosci Francesca? Questo fiore è larch, l’essenza che dovrà aiutarti a crescere nelle tue sicurezze, combattendo la paura dell’abbandono. Consentendoti finalmente di sorridere nello specchio e comprenderei che tu vali per quello che sei, e non importa se non sei nata maschio e non importa se i tuoi fidanzati ti hanno lasciato. Ricomincia da questo fiore.

24 GIUGNO

Una leggenda legata al larice, l’albero da cui il dottor Bach ottenne il fiore per l’autostima, vuole che la regina Marugiana per il suo matrimonio con il Principe volesse un regalo di nozze molto originale. Per un attimo, soltanto per un attimo, desiderava che scomparissero dal mondo il dolore e la sofferenza. Il vecchio Saggio le confessò che questo momento accade ogni secolo solo per un istante alle 12 del giorno di san Giovanni Battista, il 24 giugno. In quell’istante fu celebrato il matrimonio. Vedi Francesca a volte basta solo un attimo per allontanare il dolore e la sofferenza, ma da quell’attimo puoi partire, puoi ricominciare, puoi prendere in mano la tua Vita.

Dr. Rocco Berloco
Dr. Rocco Berloco
Rocco Berloco, medico chirurgo, specializzato in Medicina Generale, esperto in Omeopatia con iscrizione presso l’Albo dell’Ordine dei Medici di Bari. In quanto omeopata tratto i disturbi pediatrici, le allergie, le problematiche ginecologiche, tutte le patologie funzionali dell'intestino, ma in special modo mi occupo di ansia, di depressione, di attacchi di panico, ma anche di supportare il soggetto oncologico con medicinali omeopatici, per antagonizzare gli effetti collaterali della chemio e radioterapia. Da sempre mi piace pensare che basta poco per trasformare la sofferenza in un sorriso, che la Medicina sia Una e comprenda varie sfaccettature e che la sua Mission sia quella di aiutare le persone a Cambiare, a diventare migliori, a lasciarsi alle spalle sofferenze e traumi, perchè non si deve curare la Malattia, ma guarire l'Uomo. Cerco di avvicinarmi alle emozioni, di riuscire a parlare loro e farle fluire in modo da rendere le persone libere da quegli schemi e da quelle convinzioni limitanti che ne bloccano i comportamenti. Lavorare per il cambiamento significa scrollarsi di dosso pattern negativi ed abitudine non ecologiche. E tutto questo si può fare attraverso i medicinali omeopatici, attraverso i fiori di Bach (ma anche altre essenze floreali) e i fitoterapici. Ma non solo. A volte non basta, bisogna scendere in profondità, scrostare la rabbia, vivere diversamente il Tempo, il passato di cui non ci si riesce a liberare ed il futuro che è sempre un passo davanti. Bisogna imparare a restare nell'attimo, nel qui ed ora, nel hic et nunc, bisogna fermarsi semplicemente nel Presente. A volte è fondamentale il lavoro profondo con la pnl (programmazione neurolinguistica) per prendere finalmente consapevolezza dei propri Talenti, per far riaffiorare la propria autostima. Ma a volte c'è bisogno anche creare un percorso, trovare la strada, fissare gli obiettivi, identificare la propria Mission, attraverso una Vision personalizzata. Ecco perchè diventa fondamentale il coaching! Ma spesso il tassello decisivo è nel nostro intestino, perchè l'asse intestino-cervello muove tanti neurotrasmettitori, tante citochine, tante endorfine, e perchè andando a ritroso la stragrande maggioranza delle patologie si struttura su quella che gli anglosassoni chiamano "leaky gut syndrom" in Italia meglio conosciuta come permeabilità intestinale. E allora prendiamo coscienza del ruolo fondamentale del microbiota, e che i probiotici non sono tutti uguali, e che un intestino sano fa persone sane.