Victim of love e love addiction: quando l’amore è tossico

Si può essere “victim of love”, cioè vittime di un sentimento virtuoso e puro come l’amore?

La “love addiction”, più conosciuta come dipendenza affettiva, è classificata dal DSM V, come un nuovo disturbo, al pari della ludopatia o di altre dipendenze patologiche. Si riscontra più frequentemente tra le donne, con fascia di età che va dalla post-adolescenza a quella adulta, che vivono un amore tossico.

Non posso vivere senza di te. Questo è il leit-motiv che si ripete chi accetta violenza psicologica ed a volte anche fisica dal partner.

Victim of love.

Nella propria infanzia spesso non ha avuto un rapporto affettivo soddisfacente e pertanto aspetta ancora qualcuno che le dia ciò che crede le spetti di diritto. Dal punto di vista biologico c’è un’alterazione del rilascio di dopamina, il neurotrasmettittore responsabile del meccanismo di dipendenza, che verrà prodotto prevalentemente in presenza del partner.

STORIA DI PAOLA

Paola, 39 anni, separata, con un  figlio, ha cominciato una relazione con un collega d’ufficio più giovane di lei di otto anni. Lui la riempie di attenzioni e regali, colmando il suo vuoto. Le fa scoprire cos’è il Paradiso… poi ad un tratto la precipitata nell’Inferno. Mi dice: “Un giorno arrivo in ufficio e mi sembra di essere diventata trasparente…Lo vedo comportarsi con una mia collega esattamente come faceva con me, ed io non esisto più. Ma perché fa così?”

NARCISICMO

Lui, Federico, è affetto da un disturbo narcisistico di personalità, che lo conduce ad una estrema idealizzazione del sé. Verso gli altri prova una scarsa empatia, che usa solo per affermare la propria superiorità. Ha bassa autostima, ma per compensare questa insicurezza ha bisogno di rubare la scena a chi gli è intorno. Impone violentemente se stesso, costi quel che costi!

STORIA DI GIULIA

Giulia, 38 anni, sposata, cerca di far continuare il suo rapporto con il marito, accettando anche abusi psicologici alternati a violenza fisica… Sono anni che la favola a cui aveva creduto si è trasformata in tragedia, ma lei è ancora lì, aspetta che le cose cambino, che tutto ritorni come era all’inizio, perché forse la colpa è la sua. Mi dice: “La solitudine è quello che maggiormente mi spaventa”

victim of love - due mani diuomo in primo piano, aperte una all'insu, l'altra all'ingiù e sullo sfondo sfocato una donna con capelli biondi che tiene il viso tra le mani, disperata
Victim of love: quando l’amore è tossico

GIULIA & LE ALTRE

Ma chi sono queste donne? Che hanno in comune Giulia, Paola e le tante che soffrono di “love addiction”? Sono persone deboli con una scarsa autostima, bisognose di conferme, terrorizzate dall’idea di poter restare sole e confrontarsi con la propria fragilità. Il partner diventa un ancora di salvezza ed una sorta di elemento catartico che il loro “bambino interiore” adotta per sanare le “ferite” del passato, attraverso una relazione simile a ciò che hanno già vissuto, ma con un finale diverso.

Ma il finale non è mai diverso!

Cercano un centro di gravità permanente intorno al quale gravitare come fa la Terra con il Sole, ed il loro Sole sono i vari Federico, che necessitano a loro volta di un centro di gravità che gli graviti intorno. Dipendente affettivo e narcisista hanno bisogno uno dell’altro, ecco perché si cercano e spesso… si trovano.

un uomo con camicia bianca e gillè nero, insodda occhiali da sole neri a goccia, mentre sbuffa una fumata di sigaretta con la bocca aperta, tra le dita tiene una sigaretta nera e ha un'aria superba e strafottente
Victim of love: quando l’amore è tossico

FEDERICO & GLI ALTRI

Hanno un comportamento spesso simile che si può riassumere in pochi passaggi: all’inizio s’impongono fragorosamente nella vita della loro “preda”, perché di una vera caccia si tratta. La riempiono di attenzioni e regali, sono sempre presenti, diventano indispensabili, mettendo in atto quello che tecnicamente viene definito “love boombing”.

STRATEGIE NARCISISTICHE

Poi si passa alla fase di svalutazione. La vittima percepisce l’enorme differenza di comportamento, e non vuole credere che il sogno sia diventato un incubo, ed allora in questa fase di dissonanza cognitiva, si responsabilizza. Forse la colpa è la sua. E’ lei che non ha compreso quello che sta succedendo, è lei che lo ha provocato, è lei che è inadeguata, è lei… è lei… è sempre lei la causa di quello che sta succedendo, ed allora con un reset mentale cancella l’accaduto e ritorna alla visione onirica precedente.

ALTRE STRATEGIE

Ma lui, spesso trova un’altra per consolidare il proprio bisogno di conferme. Alla svalutazione il più delle volte segue l’abbandono, ma non è mai definitivo. Federico & gli altri esercitano quello che tecnicamente viene definito “orbiting”. In pratica restano intorno. Ogni tanto compaiono, telefonano, mandano messaggi. Stanno segnando un territorio, che è loro e che non possono perdere. Altre volte ritornano (hoovering) per riprendersi quello che è loro!

Ma non basta. A volte la vittima diventa invisibile, condannata ad un atroce silenzio, che le fa perdere i riferimenti che faticosamente si era conquistata. Questo è il “silent ghost”. In altre occasioni invece attraverso il “gaslighting” il narcisista le toglie la padronanza del sé, facendola dubitare delle proprie percezioni, creandole intorno un alone di bugie che la fanno restare invischiata come una mosca nella tela del ragno.

Esistono soluzioni? Di questo ne parleremo la prossima settimana.

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una donna tiene in mano un cartello con su scritto "love shouldn't hurt"
Victim of love e love addiction: quando l’amore è tossico
Dr. Rocco Berloco
Dr. Rocco Berloco
Rocco Berloco, medico chirurgo, specializzato in Medicina Generale, esperto in Omeopatia con iscrizione presso l’Albo dell’Ordine dei Medici di Bari. In quanto omeopata tratto i disturbi pediatrici, le allergie, le problematiche ginecologiche, tutte le patologie funzionali dell'intestino, ma in special modo mi occupo di ansia, di depressione, di attacchi di panico, ma anche di supportare il soggetto oncologico con medicinali omeopatici, per antagonizzare gli effetti collaterali della chemio e radioterapia. Da sempre mi piace pensare che basta poco per trasformare la sofferenza in un sorriso, che la Medicina sia Una e comprenda varie sfaccettature e che la sua Mission sia quella di aiutare le persone a Cambiare, a diventare migliori, a lasciarsi alle spalle sofferenze e traumi, perchè non si deve curare la Malattia, ma guarire l'Uomo. Cerco di avvicinarmi alle emozioni, di riuscire a parlare loro e farle fluire in modo da rendere le persone libere da quegli schemi e da quelle convinzioni limitanti che ne bloccano i comportamenti. Lavorare per il cambiamento significa scrollarsi di dosso pattern negativi ed abitudine non ecologiche. E tutto questo si può fare attraverso i medicinali omeopatici, attraverso i fiori di Bach (ma anche altre essenze floreali) e i fitoterapici. Ma non solo. A volte non basta, bisogna scendere in profondità, scrostare la rabbia, vivere diversamente il Tempo, il passato di cui non ci si riesce a liberare ed il futuro che è sempre un passo davanti. Bisogna imparare a restare nell'attimo, nel qui ed ora, nel hic et nunc, bisogna fermarsi semplicemente nel Presente. A volte è fondamentale il lavoro profondo con la pnl (programmazione neurolinguistica) per prendere finalmente consapevolezza dei propri Talenti, per far riaffiorare la propria autostima. Ma a volte c'è bisogno anche creare un percorso, trovare la strada, fissare gli obiettivi, identificare la propria Mission, attraverso una Vision personalizzata. Ecco perchè diventa fondamentale il coaching! Ma spesso il tassello decisivo è nel nostro intestino, perchè l'asse intestino-cervello muove tanti neurotrasmettitori, tante citochine, tante endorfine, e perchè andando a ritroso la stragrande maggioranza delle patologie si struttura su quella che gli anglosassoni chiamano "leaky gut syndrom" in Italia meglio conosciuta come permeabilità intestinale. E allora prendiamo coscienza del ruolo fondamentale del microbiota, e che i probiotici non sono tutti uguali, e che un intestino sano fa persone sane.