Raccontare un sogno non è mai facile, perché sono sempre tanto confusi nella mente umana, e spesso le parole non bastano, bisogna viverli in prima persona.
Un salotto bianco e grigio
conduce a una luce in fondo
uno spettro ci gira intorno
girando il suo sguardo
verso dipinti astratti
con un’espressione apatica
va, e non si volta indietro,
va, ed è intento a toccare
la luce in fondo all’atrio laggiù.
Lo senti questo miscuglio di profumi
dolci amari?
Sono tamburi nelle arterie
e respiri profondi nel sangue.
Non sono certa che questo sia
un’immagine reale;
piuttosto sono incerta che sia fantasia
o forse è un sogno
incontrato in un ritmo perso.
Vedo ancora alcune tracce
che non lasciano trasparire più niente.
E dimmi, la vedi invece quella luna?
Ci ascolta anche lei
vedo le note di questa musica
ballare dolcemente intorno a lei.
Dimmi, tu le vedi?
O vedi ancora quello spettro?
O non senti più niente?
No, non è finito…
Forse solo la musica non si sente più,
ma noi insieme
sempre
abbiamo tra le mani una piuma
con l’inchiostro blu notte stellato
e scriviamo la storia
delle nostre sensazioni.