Il Red carpet di Sanremo diventa green pass-erella

Green pass uber alles, anche a Sanremo. Il rosso non piace più, fa troppo “positivo”. Ed è così che, dopo aver stravolto la Costituzione, anche lo storico Red Carpet del Festival di Sanremo cambia colore e si adegua all’era della new communication.

Un messaggio subliminale più o meno velato? Difficile non crederlo, vista l’esplicita l’allegoria.

Casualmente, oltretutto, le nuove regole sul green pass obbligatorio anche per andare ai servizi pubblici (non la posta e l’inps, intendo proprio quelli per fare pipì) entrano in vigore proprio il 1° febbraio, con l’inizio del Festival.

Difficile non pensare che il red carpet non sia l’occasione buona per ricordare il Green Pass.

Diversamente, non trovo una sola ragione per cambiare un red carpet che si chiama così proprio perchè è red!

Esteticamente, poi, il green carpet davanti all’ingresso del Teatro Ariston sembra più adatto per accompagnare il pubblico ad una expo di arredi da giardino (non lo dico io, ma Maurizio, residente sanremese doc).

La prima impressione, infatti è quella di essere arrivati in montagna, più che al mare.

Un prato all’inglese sintetico, dunque, per accogliere gli ospiti che dovrebbero affacciarsi ai microfoni, esclusivamente targati RAI, poichè quest’anno, a quanto pare, sono gli unici ad essere immuni dal virus.

Così come sono immuni coloro che sono tranquillamente appoggiati alle transenne, rispettando rigorosamente il distanziamento di un metro. Beh…forse qualcosina meno… (a me pare un assembramento, ma non vorrei passare per la solita complottista).

il red carpet di colore verde davanti al teatro ariston di sanremo, sul borso ci sono delle transenne con tanta gente appoggiata e in mezzo al red carpet c'è una macchinina elettrica scopderta

Ulisse coperto di sale

Quest’anno, infatti, radio TV e giornali (web o cartacei, poco importa) sono esclusi dai tanto agoniati accrediti stampa. Motivazione? Ovvie ragioni di sicurezza (ma certamente!). Tutta la stampa sta a casa, tranne i Soliti Ignoti, che hanno ricevuto la bolla papale firmata da Sua Eminenza Amadeus I, contestualmente all’immunità da Covid.

Chi ha provato a richiedere l’accredito si è visto rispondere così:

Quest’anno causa pandemia abbiamo potuto accreditare pochissime testate in presenza. Puoi comunque seguire tutte le conferenze stampa dell’Organizzazione con Amadeus in Streaming collegandoti al sito dell’Ufficio Stampa Rai

E addio alla Sala Stampa Lucio Dalla e a tutti i giornalisti che ogni anno muovono fatturato nei bar, nelle case in affitto, alberghi, pub, ristoranti e parcheggi a pagamento.

Ottima mossa, complimenti. I Sanremesi ringraziano.

Ma di questo, ne parleremo poi. Abbiamo tutta la settimana.

(La scelta del brano, sta…nel brano stesso)

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”