Shining, non solo più un film ma un cocktail… da paura!

Continua la “sfida” lanciata ai bartender più famosi d’Italia: inventare un drink ispirato ad un film. Oggi è Roberto Gulino a proporci un twist ispirato a “Shining” di Kubrik.

Sono passati quarant’anni esatti da quando fu proiettato per la prima volta, nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Era il 1980 e la mente geniale di Steven King partoriva un romanzo che Stanley Kubrik ha reso un capolavoro assoluto del cinema. Un’interpretazione sublime che ha fatto la fortuna di Jack Nicholson. “Shining” prendeva posto nell’olimpo dei film che hanno fatto la storia.

Shining, THE Movie

La leggenda vuole che Kubrik avesse pensato a Robert De Niro per la parte da protagonista. La scelta poi è caduta su Nicholson in quanto De Niro non era abbastanza “psicopatico”.

Breve trama. Uno scrittore, alcolista e depresso, accetta un posto come guardiano di un Hotel nelle sperdute montagne del Colorado. Si trasferisce con moglie e figlio. Malgrado sia consapevole che per cinque mesi sarebbero stati soli ed isolati e che il precedente guardiano si era suicidato dopo aver ucciso moglie e prole, non bada alle parole del proprietario. Per Jack è solo una buona occasione per scrivere in pace il suo prossimo romanzo. Quello che non sa è che l’ Overlook Hotel giace su un vecchio cimitero indiano e che è infestato da presenze sopranaturali.

Tutto il film si sviluppa poi sui deliri e le allucinazioni del protagonista che finirà per seguire le orme dl suo predecessore, e portandolo a sorseggiare un buon bourbon con ghiaccio al bar dell’hotel, scena che anticipa un finale da brividi. Ed è proprio quel drink ad ispirare Roberto Gulino, il bartender che ha idea il nostro drink.

Shining, THE drink

Proprietario de La Bodega di Cosenza, locale ormai da anni nella Guida BlueBlazer ai migliori cocktail bar d’Italia, Roberto Gulino, cosentino doc, ha ha “rielaborato” il personaggio del barman che serve al bar dell’Overlook Hotel ed anche il drink che Lloyd (il barista) serve a Jack Torrance, il protagonista del film. Floyd, diventa un cameriere di origini calabresi e al posto del whisky, mette in mano a Jack un twist, una rivisitazione sul classico Old Fashioned. Ingrediente segreto (ma non troppo) tipicamente calabrese, la melassa di fichi.

Il drink ha come base il bourbon Maker’s Mark, distribuito in Italia da Stock Spirits e prodotto da sempre a Loretto, in Kentucky, nella più antica distilleria registrata negli Stati Uniti, fondata nel 1805. Una curiosità: la prima bottiglia di Maker’s Mark in commercio risale al 1958, con il caratteristico sigillo di ceralacca rossa e ogni bottiglia di Maker’s Mark ha le “4 W”: Water, Wheat, Wood and Wax – acqua, grano, legno e ceralacca!

Quella della ceralacca è una tradizione fortemente voluta da Margie Samuels, moglie del fondatore e collezionista di cognac, e tramandata nel tempo a garanzia della qualità del prodotto.

Se passate da Cosenza, quindi, non potete non fare tappa a La Bodega di Roberto. Chiedete uno Shining e poi…non andate a passeggiare ai

giardinetti…

Ingredienti e preparazione

NGREDIENTI:
6 cl Maker’s Mark bourbon
1 spoon melassa di fichi
1,5 cl acqua naturale
3 dash Angostura
3 dash Old Fashion Aromatic Bitters

Bicchiere: Old Fashioned
Garnish: arancia disidratata e fico essiccato

PREPARAZIONE:
Con la tecnica build, inserire all’interno del bicchiere la melassa di fichi, l’acqua e i bitter. Miscelare con un bar spoon per farli amalgamare. Quindi, inserire il ghiaccio e il bourbon Maker’s Mark e miscelare.

Shinig il drink e il barista che lo ha inventato dietro il bancone del suo bar, con tante bottiglie sugli scaffali
Roberto Gulino


Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”