Tartufo d’Alba: La Delizia Culturale e Gastronomica in Fiera

Il tartufo è tra gli alimenti più pregiati e costosi della nostra tavola ed è anche uno dei tesori gastronomici più prelibati e ricercati al mondo, al punto che la città d’Alba (CN), rinomata, oltre che per i suoi vini, anche per questo delizioso alimento, gli dedica ogni anno una fiera che dura da ottobre a novembre.

Questo fungo sotterraneo, noto per la sua forma irregolare e il suo aroma intenso, è una vera e propria icona culinaria nell’Italia settentrionale.

Il tartufo è il corpo fruttifero di funghi che nascono e vivono sotto terra. Sono funghi ipogei, appartenenti alla famiglia delle Tuberaceae. Anticamente si credeva che nascesse un tartufo laddove cadeva un fulmine lanciato da Giove

Crescono spontaneamente sotto terra, sulle radici di alcuni alberi e piante arboree. Le piante con cui stabiliscono un rapporto simbiotico sono soprattutto querce, lecci e rovere, con cui stabiliscono uno scambio di sostanze a livello radicale.

Non solo un tubero, ma un simbolo della cultura italiana

Il tartufo d’Alba non è solo un ingrediente nella cucina italiana, ma anche un elemento fondamentale della cultura e della tradizione locale. La caccia al tartufo, è una pratica tramandata di generazione in generazione nella regione del Piemonte, dove si trova Alba, che ha radici antiche e ha contribuito a creare una comunità di tartufai appassionati e competenti. Questa attività è spesso considerata un vero e proprio rituale, in cui cani addestrati sono utilizzati per individuare i tartufi sotto terra.

Il tartufo d’Alba è celebrato nella cucina internazionale per il suo sapore unico e intenso. Viene spesso utilizzato per arricchire piatti semplici, come le uova strapazzate o la pasta fresca, ma è anche protagonista di piatti più elaborati, come il famoso “tajarin al tartufo”, una pasta all’uovo condita con tartufo fresco grattugiato. Il tartufo aggiunge un aroma terroso e una profondità di sapore che lo rendono irresistibile.

Proprietà e Benefici

Oltre al suo delizioso sapore, il tartufo d’Alba offre anche alcuni benefici per la salute. È una fonte di antiossidanti e contiene vitamine e minerali essenziali come il potassio e il fosforo. Tuttavia, a causa del suo alto contenuto di grassi, è meglio consumarlo con moderazione. Il tartufo è anche noto per il suo potenziale afrodisiaco, il che potrebbe spiegare in parte il suo fascino nella cucina romantica.

Una ciotola di legno piena di tartufi neri

Storia e Curiosità

La storia del tartufo d’Alba risale a secoli fa. Alcune fonti, fanno risalire la conoscenza del tartufo all’epoca dei babilonesi, ma le prime citazioni storiche provengono dalla cultura greca. Certo è che la prima “ricetta” a base di tartufo è da collocare intorno al 1000 a.C., grazie alle memorie dello chef Marco Gavio Apicio che decantava le proprietà divine del tartufo nel suo trattato di cucina De Culinaria. In seguito il tartufo sarà apprezzato dagli antichi Romani e citato in diversi testi storici: la sua popolarità è cresciuta nel corso dei secoli ed è diventata una prelibatezza ammirata in tutto il mondo.

Le competizioni per trovare il tartufo più grande e pregiato sono diventate eventi importanti nella regione del Piemonte, attirando appassionati e chef da tutto il mondo.

La Fiera del Tartufo Bianco d’Alba

La Fiera del Tartufo d’Alba è uno degli eventi più attesi nella regione del Piemonte e nell’intero panorama culinario italiano. Si tiene ogni anno da ottobre a fine novembre, durante la stagione del tartufo fresco. La fiera è un’occasione straordinaria per assaporare il tartufo d’Alba in tutte le sue sfumature. Oltre alle degustazioni, sono molto interessanti anche competizioni di tartufai, eventi culturali e mostre che celebrano il tartufo e la sua importanza nella cultura locale.

Il tartufo d’Alba è molto più di un semplice ingrediente culinario. È una parte intrinseca della cultura e della tradizione della regione del Piemonte, un tesoro gastronomico che affonda le radici nella storia. La sua presenza nella cucina italiana e internazionale è una testimonianza della sua straordinaria versatilità e del suo sapore unico.

fiera del tartufo alba

L’Alba del Futuro

Dopo “Connessi con la natura” e “Time is up”, ecco “L’Alba del futuro”. Questo il tema per la 93ª edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, presentata a Bossolasco (CN) nel pomeriggio di martedì 18 luglio, nelle colline dell’Alta Langa, alla presenza di giornalisti e stakeholders del territorio che contribuiscono, ogni anno, lavorando in sinergia, alla buona riuscita della manifestazione.

L’Alba del Futuro è il payoff della 93ª edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, in un periodo storico in cui si dibatte molto di giovani, prospettive future, nuove tecnologie e sostenibilità. Se il futuro ci riserva molte incertezze, la terra sarà una delle poche certezze: è questo il tema della 93ª edizione – afferma la presidente dell’Ente Fiera Liliana Allena. “Tartufo che nella terra nasce e cresce, nella stessa terra che ci dà grandi vini e grandi prodotti figli della cultura materiale e immateriale che ha reso il territorio di Langhe Monferrato e Roero Patrimonio dell’Umanità Unesco e una delle mete del turismo enogastronomico più importanti al mondo. Queste sono le riflessioni che vogliamo condividere e sviluppare nel corso dell’evento, rivolgendoci in particolare alle nuove generazioni, a cui ci si vuole approcciare con il loro linguaggio e i loro strumenti”.

Orgoglio italiano in cucina e sostenibilità

La Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba è molto più di un evento di promozione di prodotti enogastronomici, quanto piuttosto un’occasione di confronto sui temi che caratterizzano il valore del nostro Paese, di cui il Tartufo bianco d’Alba è ambasciatore mondiale, e sull’importanza di concentrarsi su questioni strategiche per il futuro come il tema della sostenibilità, caro alla Fiera da diversi anni – dichiarano congiuntamente il sindaco della Città di Alba, Carlo Bo, e l’assessore al Turismo, Emanuele Bolla. “Questa edizione sarà certamente caratterizzata dalla qualità del prodotto, dalla provenienza internazionale dei turisti che premiano il sistema Italia e dall’apertura ad Alba del Museo del Tartufo, un luogo che celebrerà il prodotto di eccellenza, principe del nostro territorio”.

La Fiera del Tartufo di quest’anno si annuncia un grande successo. Il tema della manifestazione – che ruota intorno allo spazio ai giovani, al futuro, alla rivoluzione digitale e climatica, alla ricongiunzione tra generazioni – è molto sfidante perché questo territorio pratica la sostenibilità ambientale e sociale da anni. Il Tartufo è infatti un bene della
terra che l’uomo ha imparato a trovare, rispettando tempi e abitudini della natura, per renderlo poi un prodotto di alta qualità apprezzato in tutto il mondo e capace di generare un indotto economico di straordinaria importanza”,
sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il vicepresidente Fabio Carosso e l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio.

Gli appuntamenti

“Anche grazie alla piena ripartenza del turismo internazionale siamo certi che la Fiera 2023 confermerà il suo posizionamento tra gli eventi enogastronomici più apprezzati d’Europa e abbiamo le carte in regola per aumentare i numeri dell’anno scorso. Per più di un mese Alba e i territori Unesco saranno protagonisti non solo per la tavola, ma anche per una riflessione collettiva sulla transizione climatica e digitale, due temi al centro di dibattiti e convegni nel cuore della Fiera del Tartufo”.

Per nove settimane, Alba e il territorio torneranno ad animarsi attraverso le innumerevoli proposte della Fiera per tutti gli amanti dell’oro bianco delle Langhe: anticipata dalla tradizionale inaugurazione il giorno precedente, l’avvio della 93ª edizione è previsto per sabato 7 ottobre, arrivando fino a domenica 3 dicembre. La Fiera sarà visitabile tutti i weekend il sabato e la domenica, con l’apertura straordinaria di mercoledì 1° novembre.

Tutte le info utili sul sito ufficiale della Fiera del Tartufo bianco di Alba.

tartufo bianco grosso come un palmo di una mano, tenuto proprio in mano da un uomo che lo prende da un piatto pieno di altri tartufi

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Foto di Tina Rossi ph

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”