Dopo Tutti pazzi per Mary e Tutti pazzi per il Natale a Torino va in onda tutti pazzi per i tamponi. Solo che questa volta non è un film, anche se, a giudicare dalle code, sta sbancando il botteghino. Una situazione reale che si svolge tutti i giorni da circa un mese a questa parte. Code interminabili di persone in fila per un tampone.
Ma come ? Non si fanno su prenotazione? Già il problema è proprio questo: la prenotazione. Non si trovano più posti disponibili, nè in farmacia e neanche tramite medico di base prima di circa tre quattro giorni, a volte anche di più. Tutti i posti sono stati prenotati da mesi da chi per lavorare ha necessità, secondo decreto, del green pass base, cioè di un tampone. E se fino a pochi giorni fa questo non era un problema ( gente prenotata fino a giugno) omicron ha fatto la variante. Nel vero senso della parola.
In fila per i tamponi ore prima dell’apertura
Infatti, tra chi per senso civico vuole proteggere i nonni prima di andarli a trovare, chi ha appreso di essere stato involontariamente vicino a un positivo, chi ha sintomi, chi deve uscire dalla quarantena e chi semplicemente ha solo paura si è scatenata la caccia al tampone. Farlo in tempi rapidi risulta praticamente semi impossibile. Anche se stai male, anche se hai sintomi, anche se a prenotarlo è lo stesso medico di base. Per cui in tempi di guerra.. o di pandemia si affilano le armi e si va alla caccia delle pochissime farmacie, in Torino, “ad accesso diretto”.


Ovviamente, essendo le uniche che garantiscono un tampone a chiunque si presenti in determinate fasce orarie, e quindi la soluzione in giornata del dilemma positivo oppure no, sono letteralmente prese d’assalto. Anche ore prima dell’apertura. E questo determina che già dalle sette del mattino, con temperature non certo estive ci siano decine di persone in coda. Tutti insieme con speranza: negativi, positivi e probabilmente positivi. Uniti oltre che dal gelo, dalla speranza di veder aprire la cerniera del piccolo gazebo bianco per i tamponi. Non si sente nessuna polemica, nessuno alza i toni, nessuna esasperazione. Lo spirito di corpo…o il mal comune mezzo gaudio che dir si voglia ha sempre creato un grande spirito di solidarietà.
Torino più di cinquanta farmacie non hanno posto prima di sei giorni in qualche caso anche venti
Dopo una ricerca di un paio d’ore al telefono e via web, dalle farmacie in Torino che permettono la prenotazione dal sito, la situazione è che più di cinquanta non hanno posti disponibili per un tampone prima di circa sei giorni. E questo nella migliore delle ipotesi. I calendari per le prenotazioni online sono pieni anche fino a 15 giorni specialmente nelle farmacie all’interno dei centri commerciali che permettono almeno un attesa al caldo e orari continuati dalle 9 del mattino alle 21 di sera compresi sabato e festivi.
Certe farmacie non rilasciano addirittura piu disponibilità fino ai primi di febbraio. I posti disponibili sono ormai contati. E chi sta male? Chi deve attivare una quarantena? o terminarla? sembra che sia allo studio una possibilità, cosi come già prevista in Lombardia, che venga attivata una corsia preferenziale per i sintomatici.


Esauriti anche i test fai da te su internet
Chi non ha necessità effettiva di un risultato scritto cerca di dirottarsi anche sui tamponi fai da te che però al momento su internet risultano introvabili (almeno quelli più affidabili), cosi come in molte farmacie di Torino e dintorni. Già il 24 dicembre il presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani Andrea Mandelli avvisava: “Se 50 milioni di italiani decidono di fare un test, è chiaro che il sistema finisce sotto pressione”.
E che il sistema sia andato in tilt risulta evidente anche dall’appello che la Federazione stessa rinnova alle autorità perché intensifichino l’opera di sorveglianza e prevenzione di gesti violenti e sconsiderati ai danni dei farmacisti e delle farmacie impegnati, in condizioni sempre più difficili, nell’opera di screening e vaccinazione contro il SARS-CoV2. Infatti , si legge sul sito che “ancora alla vigilia di Natale , a Ripa (PG), il collega Ramon Rustici è stato aggredito fisicamente, durante l’esecuzione dei tamponi, da un individuo infuriato per la mancanza nella farmacia di autotest COVID, da tempo irreperibili in buona parte del territorio nazionale.
La farmacia gioca un ruolo essenziale nella prevenzione
Andrea Mandelli sottolinea ancora come “La pandemia da SARS-CoV-2 ha reso evidente la necessità di una stretta collaborazione ed integrazione tra i professionisti della salute per poter garantire una risposta efficace. Ha anche reso evidente come la prevenzione sia una componente essenziale dei nostri sistemi sanitari e sociali e come questa debba trovare accanto ad una precisa e più forte dimensione organizzativa. A partire dagli attuali Dipartimenti di Prevenzione, anche una declinazione concreta ed operativa nei diversi aspetti della nostra vita quotidiana e certamente nei momenti di contatto con i vari servizi sanitari.
La farmacia è uno dei punti di contatto ed interazione più frequentati dalla popolazione, è capillarmente diffusa nel territorio nazionale e grazie ai suoi professionisti gioca, e può ancor più giocare, un ruolo essenziale nelle reti per la prevenzione e tutela della salute delle nostre comunità“. Oggi come non mai ne siamo tutti certi.