Umberto Eco: 4 anni dalla scomparsa dello scrittore italiano.

19 febbraio 2016, Umberto Eco scrive la parola fine al libro più importante, quello della sua vita. A quattro anni dalla sua scomparsa, la riedizione dei romanzi più celebri dello scrittore, per la casa editrice La nave di Teseo. Alcuni talmente attuali da diventare simbolo del contesto sociale attuale.

Semiologo, filosofo, traduttore, scrittore, accademico e medievista. Non si contano il numero di saggi di semiotica, ovvero la disciplina che studia i segni, e di estetica medievale da lui scritti. Tutto questo era, anzi, è Umberto Eco.

Un pensatore scomodo, a volte irriverente, basti pensare al suo saggio-stroncatura su Mike Bongiorno dal titolo “Fenomenologia di Mike Bongiorno“, uscito nel 1961.

Umberto Eco ha sempre avuto un occhio critico e analitico nel giudicare la società e i contesti storici. Una scrittura meticolosa e ricca di particolari. Così come lo erano i suoi pensieri.

Umberto Eco in una foto in bianco e nero con cappello a falda larga, occhiali, barba e baffi

Il Nome della Rosa compie 40 anni

Era il 1980 quando Umberto Eco pubblicò il suo primo romanzo. Sono passati ben quarant’anni dalla pubblicazione de “Il nome della rosa”.

Il romanzo è diventato tra i più celebri del secolo e nonostante tutti questi anni non perde mai di fascino. Il fenomeno letterario è stato tradotto in più di 40 lingue e ha venduto oltre cinquanta milioni di copie.
Il nome della rosa, genere giallo storico, è un’opera che presenta un incastro perfetto tra filosofia, storia e letteratura.

In occasione dei 40 anni , la casa editrice La Nave di Teseo ha annunciato l’uscita di una versione illustrata del romanzo. Le illustrazioni che saranno presenti all’interno del libro non sono disegni qualunque, ma una raccolta di schizzi di personaggi realizzati proprio da Umberto Eco nel corso degli anni.

Eco è un flagello

Umberto Eco è un flagello“. E’ questa l’affermazione con cui L’Osservatore romano boccia “Il pendolo di Foucault“. Lo definisce come un’offesa nei confronti della storia umana.

Il pendolo di Foucault, ricco di citazioni esoteriche, è il secondo romanzo scritto da Umberto Eco nel 1988. Il titolo del libro, fa proprio riferimento al pendolo ideato dal fisico Léon Foucault per dimostrare la rotazione della Terra.
All’interno del romanzo, il pendolo, assume infatti un significato simbolico.

Eco descrive l’ossessione per tutto ciò che ha a che fare con il vago e il misterioso. Non a caso, infatti, i temi centrali del romanzo sono la costruzione del segreto e le ossessioni del complotto.

Un simbolo per le sardine

“Fascismo eterno” e “Migrazioni e intolleranza” sono i bestseller, risalenti agli anni Novanta, che, dopo la loro ripubblicazione, sono diventati il simbolo delle Sardine.

Aad affermarlo è Elisabetta Sgarbi, che insieme ad Umberto, ha fondato la casa editrice “La Nave di Teseo”, di cui, a tutt’oggi, è direttrice editoriale e generale. La nave di Teseo sta ripubblicando tutte le opere di Eco, che, per volontà dello stesso scrittore, sta acquisendone i diritti dalla Bompiani, la casa editrice con la quale Eco ha collaborato fino al 2015.

“Di un uomo come Umberto è bene distinguere due livelli. Quello dello scrittore, saggista, romanziere che non può mancare perché c’è, e quello personale” – aggiunge La Sgarbi – “Eco aveva, la passione e il senso del divertimento che riusciva a coniugare magicamente con un rigore professionale ed etico senza pari”

La nave di teseo è la casa editrice di Elisabetta sgarbi, nella foto con occhiali scuri con montatura verde, capelli neri raccolti e sguardo verso destra
Elisabetta Sgarbi – foto da ilgiornaledivicenza.it

In ricordo di Umberto Eco

Umberto Eco amava definirsi un bibliofilo.

La bibliofilia non è altro che l’amore per i libri. Ovvero la passione nel leggere e collezionare libri, facendo particolare attenzione alla qualità dell’edizione e tutto ciò che riguarda la stampa, il formato e il materiale.
Tutta questa attenzione che dedicava nei libri altrui, l’aveva riversata anche per la sua casa editrice. Per lui un buon libro e un buon editore facevano la differenza, ed è per questo che andava spesso alla ricerca del raro.

Amava leggere e dedicarsi alla letteratura, tanto da definirla come una salvezza, proprio come affermano le sue parole, ormai racchiuse tra le sue frasi più celebri.

“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito … perché la letteratura è un’immortalità all’indietro”.

Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.