“Un intimo distacco”, il romanzo di Luca Laudito e Marco Rocco

“Parola tedesca: “Der Weltschmerz”. Letteralmente il “ dolore del mondo”, dolore cosmico, descrive il senso di stanchezza del mondo, del vivere. È il senso di tristezza e di malinconia provocato dall’inadeguatezza dell’esperienza umana”, dice Jeanne Perego, giornalista e scrittrice italiana.
Nessun periodo meglio di questo è in grado di farci capire al meglio le parole all’interno di questo libro. Un periodo in cui, ormai, ci sembra di aver perso tutto. Un periodo in cui, soprattutto i giovani, vedono un futuro tutto nero. Non è semplice, spesso, riuscire a sentirsi nel posto giusto e lontano da ostacoli.
Ed oggi, per la rassegna Libri on the road, la recensione di “Un intimo distacco”, il romanzo di Luca Laudito e Marco Rocco.

Il romanzo “Un intimo distacco”

“Non mi sento al posto giusto e non sento di fare qualcosa qualcosa di significativo. Forse è quel momento della vita in cui mi trovo davanti a un gigantesco incrocio, con mille cartelli che indicano direzioni diverse e dicono: Città sbagliata, Paese sbagliato, Mondo sbagliato, Universo sbagliato, Ti sei perso.”

Chissà se il bambino/a che siamo stati, ora, sarebbero orgogliosi di ciò che siamo diventati. Chissà perchè, spesso, ci sentiamo inadeguati. Ed è proprio così che si sente Tommaso Distinti, il protagonista di questo profondo romanzo. Tommaso ha 26 anni e lavora in una fabbrica di manichini. Un lavoro che definisce insignificante e che lo sta rendendo privo di emozioni e sentimenti proprio come quei pezzi di plastica.

“Dove sono? Dove sto andando?” E’ questo quello che si domanda ogni mattina Tommaso appena sveglio. Anche oggi una noiosa e triste giornata di pioggia. Uno di quegli scenari di cui Marco non è particolarmente innamorato. “Il sole mi calma, mi ricorda che ho tempo per ogni cosa”.

A volte sembra così difficile ritornare in superficie. Ci troviamo intrappolati e a scappare di continuo dai mostri senza affrontali mai perchè “l’istinto è quello di fuggire via, il più lontano possibile”.
Ma è proprio vero che la vita è imprevedibile e basta un attimo per far cambiare tutto. Ed è proprio quello che succede a Tommaso. Incontri inaspettati che lo porteranno sulla strada giusta e a trovare il suo posto nel mondo.

Da Instagram al romanzo

Luca Laudito e Marco Rocco sono i due autori del romanzo “Un intimo distacco”. Vivono a Torino ed entrambi sono laureati alla facoltà di Economia. Luca, 34 anni, è un consulente nel marketing digitale e Marco, 29enne, si occupa di marketing e comunicazione.
“Un intimo distacco” è un romanzo illustrato che nasce dopo aver terminato il percorso di studi.

“Quando abbiamo finito l’università eravamo in un periodo di forti dubbi. Queste emozioni ci hanno spinto a creare il personaggio Intimo Distacco, che ha i capelli a forma di punti interrogativi.”

Il titolo del libro nasce dall’omonima pagina Instagram creata nel 2018. Molti pensano che i due giovani ragazzi siano dei fumettisti, ma non è così. Marco si occupa della scrittura e Luca di realizzare i disegni. Sono, quindi, riusciti ad unire le loro passioni arrivando a vendere seimila copie in sei mesi.

“Un intimo distacco” è un libro capace di porre domande per cercare di ritrovare se stessi. Un vero e proprio percorso di formazione che si divide in venti giorni. Un modo per capire chi siamo e per ritrovare la nostra strada.

“Solo chi è sotto la tua stessa pioggia può capire quanto tu abbia bisogno di un ombrello”.

Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.