Violenza sulle donne – DDL CODICE ROSSO – Reati nuovi

Cari lettori, nei precedenti articoli fino ad ora scritti ho sempre provato, anche con la giusta leggerezza, a citare aneddoti, leggi e regole, sperando di suggerire buoni spunti senza annoiarvi troppo con la pura giurisprudenza, volontariamente tralasciando la politica o argomenti tali il cui approccio non prescindesse dal pregiudizio di chi formulava il pensiero.

Spesso infatti, concetti che condividiamo ma formulati dalla corrente di pensiero a noi più ostile, ci spingono a considerare l’affermazione sbagliata.

Siamo umani e la combinazione di pancia, mente e cuore a volte ci rende vulnerabili…nessuno escluso.

Impossibile per me oggi non citare un argomento, appena legiferato, di cui parlano purtroppo solo le donne.

La violenza sulle donne.

Anche oggi però non voglio dettagliare le norme del Ddl Codice Rosso, né commentarne la formulazione, le lacune o giudicare chi le ha approvate nè chi si è astenuto; temo infatti che l’omicida in procinto di uccidere o sfregiare non si curi molto se il gesto o la sua conseguenza renderebbe più contento Salvini o Zingaretti…

Cito per completezza di informazione l’introduzione di 4 nuovi reati quali

  • La deformazione dell’aspetto della persona tramite lesioni permanenti al viso.
  • Revenge porn
  • Costrizioni o induzione al matrimonio
  • Violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Inasprimento delle pene

Pene più severe per maltrattamenti e stalking, maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, violenza sessuale, violenza con minore, aggravanti delitto di omicidio, nonché tutta la normativa prevista per la parte relativa al processo penale, all’indennizzo, al sostegno per i minori orfani di femminicidio/suicidio, nonché la formazione specifica per gli addetti ai lavori e le forze dell’ordine impiegate nella gestione di questi complessi e delicati casi.

Aberrante dover legiferare sullo sfregio o sulla condivisione di immagini, reati diventati tanto comuni da esigere una legge. Parlano i numeri. In Italia viene uccisa una donna ogni 72 ore.

E’ inquietante una società le cui contraddizioni ci lanciano a gran velocità dal pianeta Marte all’acido sul volto per la fine di una relazione.

Ventuno articoli approvati dal Senato e commentati così dal Ministro della Giustizia: “ora lo Stato dice a voce alta che le donne non si toccano”.

Io sono un uomo, sono una persona e faccio l’avvocato, anche io dico che le donne non si toccano.

Quante leggi servono per spiegare ad un uomo che perseguitare o uccidere per vendetta una donna, e purtroppo anche i figli, è il gesto più spregevole, vigliacco, ignobile, indegno, codardo e meschino che si possa compiere?

E quanti articoli servono perché una richiesta di aiuto non venga mai, mai sottovalutata?

Anche gli uomini subiscono violenza

E’ doveroso altresì citare lo stesso tipo di violenza, ma al contrario.

La cronaca ci riporta al caso di qualche tempo fa, in cui fu la donna a sfregiare l’ex fidanzato e sebbene questi siano casi più rari, il quotidiano invece non manca di episodi di stalking da parte delle donne verso gli uomini, spesso costretti a cambiare lavoro e città, oppure, sempre per dovere di cronaca, i casi frequenti di donne che denunciano senza alcuna ragione, per puro dispetto o perché rifiutate, ignare delle gravi conseguenze che possono generare sulla vita delle persone o peggio ancora per ottenere del denaro in cambio di un silenzio su una ipotetica violenza che non c’è mai stata, un silenzio che si paga perché non venga sconvolta inutilmente la propria vita, la propria attività.

Da Hollywood a Cinecittà ne abbiamo conosciute molte.

Un tema indubbiamente complesso e delicato, per questo il testo della legge prevede che gli addetti ai lavori e le stesse forze dell’ordine seguano corsi di formazione per la gestione di tale complessa questione.

Nel testo è previsto anche il corso di recupero per il condannato.

Il mio appello è quindi rivolto prima ancora che alla forze dell’ordine, agli amici ed alle amiche di coloro che hanno concluso una relazione e che vivono in maniera stranamente insana la fine della stessa.

Aiutateli, teneteli d’occhio, se notate qualcosa di strano non sottovalutate i segnali di insofferenza, disperazione e solitudine e se lo ritenete segnalate il caso.

Il corso di recupero, proviamo a farlo prima.

Quanti articoli servono perché una richiesta di aiuto non venga mai, mai sottovalutata?

Avv. Luciano Zagarrigo
Avv. Luciano Zagarrigo
Avvocato dal 1997, Cassazionista dal 2016 Dice di sè :“Il coraggio è quello che ci vuole per alzarsi e parlare; il coraggio è anche quello che ci vuole per sedersi ed ascoltare” diceva Sir Winston Churchill… Nella vita come nel lavoro resta sempre un buon consiglio, e nella mia professione spesso ti salva la vita. In questo incredibile mestiere, si incrociano molte storie, coppie che si separano, bambini confusi, aziende che falliscono e lavoratori in difficoltà, ma anche famiglie che nascono così come imprese che si creano. Qualunque sia la divergenza da risolvere, la lite da sedare, non si deve mai dimenticare che al centro di ognuna di queste storie, ci sono persone, donne, uomini, bambini, imprenditori, persone che a volte hanno solo sbagliato il tempo, il tempo giusto per parlare o quello per ascoltare…Oltre 20 anni di professione con l’entusiasmo di chi vuole sempre immaginare, costruire ed osservare, cosa accadrà nei prossimi 20...”