Antarctica Unlimited, al via la prima traversata dell’Antartide in bicicletta.

Poche ore e pochissimi giorni alla partenza dell’impresa Antarctica Unlimited” di Omar Di Felice. L’impresa che vede il tentativo di realizzare la prima traversata dell’ Antartide in bicicletta solitaria attraverso il Polo Sud. Start tra il 18 e 19 di novembre. L’esatta partenza dalla base di Hercules Inlet sarà stabilita compatibilmente con l’atterraggio del piccolo velivolo che porterà Omar da Punta Arenas (Cile) sul suolo antartico.

2400 km circa in sella ad una bicicletta, 60 giorni di tempo massimo per percorrerli con una temperatura media di – 30° C. Solo e senza nessuna troupe a seguirlo. A pochissimi giorni da COP27 il tentativo di impresa record vuole sensibilizzare e allo stesso tempo toccare con mano gli effetti del cambiamento climatico se non si riuscisse a mantenere la temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C, con l’ambizione di non superare gli 1.5°C come previsto dall’Accordo di Parigi.

la bici di Omar di Felice per antatctica unlimited
la bicicletta utilizzata Foto credits @mirrormedia.art

Antarctica Unlimited: focus sul cambiamento climatico

L’obiettivo è quello di far conoscere l’Antartide attraverso quelle che sono anche le sue criticità dal punto di vista scientifico e territoriale legato purtroppo anche al cambiamento climatico. – dichiara Omar di Felice nel primo degli appuntamenti “Bike to 1.5°C – Antarctica Unlimited” -. In questo Momento l’Antartide, che si trova nell’emisfero australe sta andando incontro alla stagione estiva, l’unica in cui è possibile ottenere i permessi per il suo attraversamento.

Infatti, il 20 Gennaio 2023, scadranno a Di Felice i permessi di permanenza in Antartide secondo le regole stringenti dettate dalla IAATO , organismo internazionale dei tour operator dell’Antartide che sostiene e promuove la pratica dei viaggi sicuri e rispettosi dell’ambiente verso l’Antartide. Per quella data l’impresa deve essere compiuta.

La traversata a -30°C nella “terra di nessuno”

Al momento la temperatura media sul plateau antartico che andrò ad attraversare è intorno ai -30°C. Nella stagione invernale scende anche a – 60°/70°C – continua Omar -. Una terra di “nessuno” , di circa 4.000 km di diametro, grande , quindi, quasi quanto l’Europa, e regolamentata dal trattato Antartico“. Il trattato Antartico, firmato nel 1959 fra 12 Paesi, regola la presenza sul continente dei Paesi interessati, ponendo i principi guida per la gestione delle attività sul continente. L’Italia ha aderito il 18 marzo del 1981.

Ad oggi i paesi aderenti sono 52. L’estensione al Trattato del Protocollo di Madrid, firmato nel 1991, definisce l’Antartide riserva naturale dedicata alla pace e alla scienza. Stabilisce i principi applicabili alle attività umane proibendo qualsiasi attività militare e relativa allo sfruttamento delle risorse minerarie, ad eccezione delle attività scientifiche.

iceberg blu e montgne innevate in antartide
Blue Icebergs and snowy mountains Neumaier foto by creative commons

1200 km solo con bussola

Partirò dalla base Hercules Inlet puntando la bussola dritto verso Sud. I primi 1200 Km che mi porteranno al Polo sono quelli più difficili. Potrò trovare zone crepacciate e dune di ghiacci, formate da venti che spirano anche a 60/70 km orari sul plateau antartico. Nessuna strada tracciata, la direzione me la darà la bussola. Una volta arrivato al Polo Sud inizieranno gli ultimi 600 km verso la base del Leverett Glacier. Qui sarà d’aiuto la presenza di una pista battuta che è utilizzata per i rifornimenti via terra. Il mio primo obiettivo rimane comunque quello di arrivare al Polo Sud.

Omar Di Felice non è il primo a cimentarsi nella traversata dell’Antartide, ma è il primo a tentarla con una bicicletta. Altri esploratori prima di lui l’hanno eseguita con sci e pelli. “La bicicletta sarà un ostacolo maggiore che gli sci. Andrò più piano e in certi punti non scorrerà per cui dovrò scendere e spingerla con tutta la slitta contenente attrezzatura, fornellini e viveri. Un peso di circa 60/80 chilogrammi che va a gravare anche sulla struttura della bici oltre che su me stesso. La neve sarà la mia fonte di sostentamento principale, riscaldandola avrò acqua per bere e anche per cucinare i pasti liofilizzati che saranno nella slitta“.

omar di Felice in posa di fornte a montegne innevate con giacca giala e casco blu
Omar Di Felice Foto credits @mirrormedia.art

Il sostentamento

Una delle maggiori difficoltà sarà la gestione della nutrizione e dell’integrazione. Da mesi sto studiando insieme a Francesca Deriu un piano che mi consenta di integrare le calorie necessarie ad affrontare i 60 giorni di spedizione. Le esigenze nutrizionali si devono bilanciare con quelle legate al peso che potrò trasportare e lo spazio che potrò occupare sulla slitta. Abbiamo elaborato un piano da quasi 4500 kCal/al giorno ma, a conti fatti, ho dovuto tagliare alcuni viveri: semplicemente non c’è spazio e allora in questo gioco simile al Tetris, mi affiderò da un lato ai cibi liofilizzati.

Ogni giorno consumerò 4 porzioni ricomposte con l’acqua ottenuta dalla fusione della neve, barrette energetiche, integrando con amminoacidi, proteine e vitamine. E’ una sfida nella sfida considerando che un simile sforzo vivendo e dormendo a una temperatura media di -30°C (non troverò mai ripari al chiuso per 60 giorni consecutivi) potrebbe significare dover abbandonare la missione proprio a causa di una gestione energetica carente”.

il mare ghiacciato di fronte alle montagne antartiche

Il mio manifesto d’amore verso il Pianeta

Attraversare l’Antartide è solo la punta microscopica di un iceberg composto da studio, dedizione e applicazione. Il progetto “Bike to 1.5°C – Antarctica Unlimited” è il mio manifesto d’amore verso il Pianeta e di impegno per lo stesso grazie al mezzo che da al mio corpo e alla mia mente la capacità di estendersi oltre modo: la bicicletta!

Lo faccio per due ragioni: la prima e‘ voler vedere con i miei occhi se e’ davvero impossibile come si dice. La seconda, in bicicletta (nonostante sia il mezzo più difficile con cui attraversare il continente di ghiaccio) perché voglio continuare a mostrare al mondo che è l’unico mezzo che abbiamo per cambiarne le sorti“. Questa avventura rappresenta la terza tappa del progetto “Bike to 1.5°C” realizzato in collaborazione con Italian Climate Network e ESA – European Space Agency in qualità dipartners scientifici.

Omar Di Felice

Definito il ciclista del freddo, è oggi un campione di ultracycling, il ciclismo fatto di distanze estreme e dislivelli massacranti, di luoghi e di corpo. Qui contano testa, resistenza e capacità di dormire poco e al meglio. Classe 1981, romano, a oggi è uno dei più forti ultraciclisti in circolazione. Nel 2011mpartecipa al Tour du Mont Blanc e si classifica quarto assoluto. Nel 2012, pedala da Lourdes a Santiago de Compostela in modalità non-stop per 1220 chilometri.

Nel 2014 chiude il Raid Provence Extreme (585 km, 12000 md+) nel tempo record di 21 ore e 24 minuti. Nel 2017 è primo all’ Italian Ultracycling Championship. Il 2018 lo vede secondo alla Transiberica Race. Nel 2020  attraversa il deserto del Gobi in inverno e in totale autonomia. . Nel 2021 compie la traversata dell’Himalaya in bici in pieno inverno. Ora, 2022…Antartide. Noi, come redazione lo seguiremo e vi terremo aggiornati su tutta l’impresa. Good luck Omar!

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".