L’arte è a disposizione di tutti grazie al Coronavirus

C’è una cosa che il Coronavirus o Covid-19 che dir si voglia, ha fatto di buono: l’arte è ora a disposizione di tutti. Da un mondo fatto solo di gallerie, di musei più o meno noiosi ed elitari, di artisti che regalavano il piacere di visionare le loro opere a una ristretta cerchia, siamo passati all’arte fruibile gratuitamente da tutti.

Eh si perchè il coronavirus non ha tirato schiaffi sonori solo a noi, alle imprese, al turismo, alle scuole. Il coronavirus ha tirato uno schiaffone anche al mondo dell’arte. Uno di quegli schiaffoni da far girare la testa. Così, direttori, curatori, artisti più o meno famosi, musei eccellenti e piccole realtà hanno dovuto trovare un nuovo sistema per “farsi vedere”.

L'arte è a disposizione di  tutti grazie al Coronavirus arte social con curatori e social Viva l'italia di Jacopo scasselati
Viva l’Italia di Jacopo Scasselati

Arte social

Preso atto, dopo un momento di sbandamento, che sarebbero rimasti chiusi non si sa per quanto e tutto si sarebbe ricoperto di inesorabile polvere è arrivata la soluzione. Arte social. L’arte diventa social. Diventa virtuale, diventa streaming, diventa online. Essenzialmente diventa gratis. E quindi per tutti.

Non si contano le iniziative di musei, gallerie , centri d’arte d’eccellenza, teatri, luoghi di cabaret, singoli artisti, associazioni culturali, che mettono a disposizione gratuitamente mostre, interni, opere e conferenze. L’arte ritorna finalmente ad essere a disposizione di tutti.

Arte senza barriere

Una grande bagno di umiltà insomma. Che ha costretto tutto il mondo dell’arte a invertire la rotta gettando via ciò che non andava e rivolgersi alla gente. In un momento in cui gli abbracci sono un sogno, l’arte abbraccia la gente. E lo fa nel modo più nobile, abbattendo tutte le barriere dei costi. Gratis. E in questo momento non è poco.

E chissà che tutto questo streaming d’arte non riesca a conquistare e a far innamorare di sé ancora più pubblico. Il. Pubblico delle pagine Facebook o dei canali instagram. Quel pubblico che prima curatori e direttori non tenevano in troppa considerazione. E che ora, in piena coronavirus emergenza, scoprono essere il loro pubblico più numeroso.

L’ arte non chiede che di essere vista.

Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".