Lock down fino al 3 maggio e Pasqua senza un soldo. Conte firma il nuovo DPCM

Conte annuncia il lock down fino al 3 maggio e firma il nuovo DPCM. Ma molti italiani passeranno la Pasqua senza un soldo.

Vi chiedo di comprendere il momento non è assolutamente facile. Non abbiamo un paese predisposto che era nato per gestire un emergenza di questo tipo con un o stato centralizzato e organizzato in vista di uno stato di emergenza che nessuno immaginava. Noi dobbiamo lavorare per erogare risorse ai cittadini che sono in sofferenza per cercare di preservare il nostro tessuto sociale produttivo e predisporci, questi si, per sburocratizzare il nostro sistema rendere ancora piu snelli i procedimenti amministrativi, di modo che quando ci saranno tutte le condizioni per una piena ripartenza potremo avere tanti indici positivi di crecita del nostro pil”.

Con queste parole Conte chiude la conferenza stampa del venerdi santo e ci augura buona Pasqua.

Certamente che comprendiamo il momento. Lo comprendiamo bene che non è assolutamente facile. E la gente è in coda al monte dei pegni. E’ solo di ieri la pubblicazione dell’articolo a firma del nostro vice direttore Monica Col.

Attività produttive chiuse e tutti a casa fino al 3 maggio. Bonus alle partita Iva sospese per via della revisione sui requisiti, e buoni spesa finiti il giorno stesso della loro uscita, lasciando fuori due terzi degli indigenti. Prestiti al posto di fondi di Stato, che non sono ancora inaccessibili. In uno slogan: no money, no party.

Il nuovo DPCM proroga il lock down fino al 3 maggio

Proroga delle misure restrittive fino al 3 maggio. E fin qui era ovvio e scontato, perchè, se non fosse stato così, non avrebbe avuto senso tutto il regresso. Una misura obbligatoria, visto i numeri e il rischio ancora altissimo di contagio. Immagino però i bambini che ancora non possono correre nei parchi, le persone che soffrono la chiusura. Ma soprattutto penso al grande sacrificio delle famiglie, dal punto di vista economico.

Riapriranno cartolibrerie, librerie, negozi per neonati, sivicoltura, ovvero il taglio dei boschi, e le attività forestali.

Conte invita le aziende ad approfittare di questo periodo di chiusura e fare le sanificazioni degli ambienti di lavoro, predisporre i locali per le distanze interpersonali. Approfittatene ora, è il momento giusto. Piccolo problema: con quali soldi?

Il problema è tutto qui. Gli stanziamenti ai comuni non sono bastati affatto a coprire il numero di famiglie in difficoltà e i buoni spesa sono finiti venti minuti dopo il primo click.

Il bonus da 600 euro, previsto dal Decreto Cura Italia, è stato sospeso per vizi di procedura, poichè non si è tenuto conto di alcuni parametri che escludessero coloro che godono di altri redditi. Ne sono un esempio le partite Iva che però godono di una pensione, quelli che hanno partita Iva ma lavorano come dipendenti…pensarci prima?

Infine, i prestiti alle aziende, previsti dal Decreto liquidità. Il decreto non è ancora in vigore quindi le banche sono ancora ferme ai nastri di partenza. Qui è sempre bene ricordare che oltretutto lo Stato non sta dando soldi, ma solo garanzie.

Molte famiglie non hanno più soldi, non riprenderanno a lavorare, non hanno attinto agli aiuti sociali e non sanno neanche quando e se codesti aiuti arriveranno. Una prospettiva che non scalda certo il cuore e, soprattutto, non riempie il frigo.

Riflessioni sparse

Continuano a tornarmi in mente alcune dichiarazioni, come quella di Conte che diceva:” Riteniamo che il governo ha anticipato la reazione ponendo in essere tutte le azioni di sua competenza necessari e utili a tutelare i beni primari della vita e della salute dei cittadini“.

Siamo al 10 di aprile, ma di quelle azioni ancora non vediamo gli effetti. Forse sono state poste in essere un pò tardi?

Per intanto, buona Pasqua…

L’immagine di copertina è opera di Gaetano Pesce – L’Italia in croce

Lock down fino al 3 maggio e Conte. Nella foto l'italai sproca di sangue messa in croce
Opera di Gaetano Pesce – l’Italia in croce
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”