Blebla, Gemelli Siamesi, Francesco Fuligni e Franchino: tutti a…”Funghi”

Dopo il successo di “Estate in Toscana” con i Duova, Blebla va in cerca di “Funghi”, insieme ai Gemelli Siamesi, Francesco Fuligni e un ospite d’eccezione: il vocalist Franchino.

Radio Fiesole

Leggenda vuole che l’idea sia nata proprio negli studi di Radio Fiesole, durante un’intervista dei Gemelli Siamesi proprio a Bebla e a Francesco Fuligni. Successivamente, ai quattro amici al bar…pardon, a “Funghi”, si unisce il vocalist-deejay Franchino.

Per vostra opportuna conoscenza, qualche informazione sui colpevoli…si scherza, naturalmente…

Marco Lena, a.k.a. Blebla, Dj e MC, che ha all’attivo un album intitolato “Bleblandia”. Rapper tra i rapper, non a caso ha aperto i concerti di artisti del calibro di J-Ax , Frankie Hi Nrg, Mondomarcio, Babaman e Huga Flame.

I Gemelli Siamesi, al secolo Emiliano Buttaroni e Raul Guidotti, già protagonisti di “Italia’s got talent”: un duo comico folle e imprevedibile dalla simpatia contagiosa, che pesca nella tradizione tipica della comicità toscana ma innovandola per contenuti e ritmo.

Francesco Fuligni, fiorentino, è un cantastorie, che ha all’attivo due album prodotti dalla Music Valley Records: “Terra di Passaggio” e “Aspettavo Proserpina”.

Franchino, c’è bisogno di presentazioni? Pseudonimo di Francesco Principato, è, per chi non lo sapesse, un disc jockey italiano, attivo come vocalist nel settore della musica elettronica. Ha fatto la storia della dance anni ’90 con Farfa Kitikonti e Giuditta.

Bebla, Gemelli Siamesi, Francesco Fuligni e Franchino: tutti a…”Funghi”. nella foto i protagonisti, ritratti ognuno con un colore dell'arcobaleno

Funghi

“Ni’bosco a Marzo inizia la stagione fino a Dicembre par la caccia, a i tesoro con i bastone passeggia ni’mezzo alla natura mi rilassa, meglio se un’c’è nessuno che la gente scassa, meglio se un’c’è nessuno che la gente scassa”.

Al di là che trovo adorabile l’accento toscano, si sente la mano dell’ex dj, che nell’arco di un amen ricrea l’atmosfera dell’Imperiale (…e non fa male…), astronave storica dell’ EDM e della progressive dance anni ’90. Le tracce di Franchino le ritroviamo anche a Trofarello, in provincia di Torino, al Parhasar che, ai miei tempi, si chiamava “Magic Club” e alla consolle c’era Alex Conti.

Funghi” da mangiare, funghi allucinogeni, o la versione femminile dell’amanita falloide?

Lascio a voi il piacere di scoprirlo, ascoltando la canzone: un riuscito e divertente mix di arguzia tipicamente toscana, doppi sensi, e tanto umorismo.

Video: tra sognatori e cercatori

Video divertente e surreale, tra un piatto di pappardelle, naturalmente ai funghi, un bicchiere di vino rosso, un proprietario terriero incazzato, e naturalmente Cappuccetto Rosso. Alice nel paese dei “Funghi”.

Certo il recall all’EDM degli anni ’90, riporta ad un tempo dove d’estate i boschi si popolavano di notte di strane figure travestite e ospitavano rave party rigorosamente non autorizzati e i partecipanti non andavano certo a cercare funghi ma…a consumarli per poi…volare tra le stelle. L’atmosfera nel video è perfettamente ricreata e, per qualche ex frequentatore dell’ambiente, può essere un parallelo palese.

Per il sottoscritto, già all’epoca troppo vecchio per queste cose, il parallelo è bell’è che fatto con il piatto di tagliatelle ai veri porcini e al diavolo le allucinazioni.

Geniale comunque il doppio senso che si intreccia con la genuinità del prodotto della terra.

Credits

Regia: Iacopo Iuzzo Landi, con la partecipazione straordinaria di Alessandro Paci.

Prodotto da: Pio Stefanini, edizioni: Music Valley Records, da un’idea di Blebla, Francesco Fuligni, e Gemelli Siamesi.

In radio e negli store digitali dal 17 giugno.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.