Brexit: via gli stranieri dall’UK. Incentivo di 2000 sterline per chi se ne va

Goodbye stranger it’s been nice, Hope you find your paradise, Tried to see your point of view, Hope your dreams will all come true“, cantavano i Supertramp. La colonna sonora ideale per questo articolo. Con la Brexit, in UK sono tante le cose che sono cambiate e cambieranno ancora.

A distanza di cinquecento anni, però, la politica è sempre la stessa: “ti paghiamo basta che te ne vai”.

Era già successo quando, con il colonialismo, il pregiato Impero Brittannico offriva un biglietto di sola andata per il nuovo continente appena scoperto da Colombo. L’offerta era allettante ed era rivolta a carcerati, dissidenti, comunità non protestanti scomode, come i padri pellegrini della Mayflower. E infine, gli stranieri. Un ottimo sistema per svuotare le carceri britanniche, togliersi dai piedi fastidiose proteste religiose e scomodi ospiti di sangue plebeo d’oltremanica. Vi sembrerà che prenda il discorso un pò troppo alla lontana, ma leggete e capirete quanto la storia si ripeta e quanto attuale sia.

Con la Brexit, si sapeva che le cose sarebbero cambiate e, malgrado i suoi 94 anni e un secolo di storia, di progresso e di evoluzione, la padrona di Buckingham Palace non è cambiata. Non è cambiata lei, non è cambiata la direzione del governo e non sono cambiati gli inglesi. Meno che mai la loro politica conservatrice.

Goodbye Stranger

Dopo l’uscita dall’Europa, il prossimo passo è liberare il paese dagli stranieri, anche se hanno un lavoro, anche se si comportano bene. Ma visto che i tempi in cui si poteva fare un dicktat e sbattere tutti fuori sono finiti, ora la strategia è quella di invitare ad andarsene spIntaneamente (con la “i”, e non è un refuso).

Sul sito gov.uk, gli stranieri vengono invitati a lasciare il Paese “return-home-voluntarily” (torna a casa tua volontariamente).

Nel sito compaiono tutte le procedure per rientrare ognuno nel proprio Paese e i numeri utili da contattare per non fare errori nella compilazione del modulo.

L’invito è esteso a tutti. Basta cliccare e farsi guidare nei vari passaggi per la compilazione della modulistica.

Se poi l’idea ti interessa ma non hai i soldi per partire, non c’è problema: te li da la Regina, basta che te ne vai. Con la Brexit, ben 2000 sterline a chi decide di accogliere l’invito a togliersi dai piedi. Con grande umanità, i cittadini stranieri vengono anche aiutati in questo, passo dopo passo, “Get help to return home if you’re a migrant in the UK” (ricevi aiuto per tornare a casa se sei un emigrante nel Regno Unito).

Ma chi può aderire a questo programma di rientro in Patria pagato?

Take the long way home

Il Regno Unito mette a disposizione un aiuto finanziario di 2000 sterlinee queste sono i soggetti aventi diritto:

  • chi ha chiesto asilo politico,
  • se si è nel paese illegalmente,
  • chi è in pensione,
  • se è vittima di schiavitù moderna,
  • nel caso di condizioni di salute particolari
  • se non ci si può mantenere, quindi se si ha un lavoro precario o solo part time.

Qui capite la mia introduzione, quanto mai necessaria.

Se per qualche motivo il passaporto era stato trattenuto dall’ Home Office (il dipartimento ministeriale in tutela del cittadino), verrà restituito in aeroporto.

Tutto chiaro?

Ah, dimenticavo: chi aderirà al programma di rimpatrio, con o senza aiuto, non potrà tornare nel Regno Unito per almeno cinque anni. One way ticket!

Why should you care if you’re feelin’ good? Well, take the long way home

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”