Caregiver, badanti, famiglie e la gestione della non autosufficienza

Caregiver, badanti, famiglie e la gestione della non autosufficienza: il Welfare incompiuto. Famiglie sempre più vulnerabili. Presentato il 1° Paper del Rapporto 2024 Family (Net)Work «Dove sta andando il welfare? Salute, assistenza e previdenza nelle attese delle famiglie» realizzato dal Censis e promosso da Assindatcolf

In un contesto sempre più complesso, le famiglie italiane si trovano ad affrontare crescenti vulnerabilità nei settori della salute, dell’assistenza e della previdenza. La gestione della non autosufficienza diviene sempre più incerta, portando le famiglie a fare affidamento su risorse proprie.

L’analisi delle sfide del welfare in Italia evidenzia la necessità di interventi mirati per garantire una maggiore sicurezza e assistenza alle famiglie italiane. È essenziale rafforzare i servizi domiciliari e migliorare l’accesso alle prestazioni di assistenza, oltre a promuovere politiche volte a sostenere i caregiver e ad affrontare la crescente domanda di assistenza dovuta all’invecchiamento della popolazione. Solo attraverso un approccio integrato e collaborativo sarà possibile superare le sfide attuali e costruire un sistema di welfare più efficace e inclusivo per tutti i cittadini italiani.

Secondo uno studio condotto dal Censis per Assindatcolf, l’Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, ben il 45,3% delle famiglie italiane considera prioritario il potenziamento dei servizi domiciliari.

Esse vedono nella casa il luogo migliore per la cura e il benessere. Inoltre, il 58,7% delle famiglie chiede l’introduzione della deducibilità del lavoro domestico, mentre il 49,1% si dichiara personalmente coinvolto come caregiver di un parente non autosufficiente, svolgendo un ruolo complementare rispetto a quello della badante. Questi dati emergono da un’indagine condotta su un campione di 2.400 famiglie datrici di lavoro domestico nell’ambito del progetto editoriale “Family (Net)Work – Laboratorio su casa, Famiglia e lavoro domestico”, promosso da Assindatcolf in collaborazione con diverse istituzioni.

Il Rischio di Collasso Sociale

L’evoluzione demografica, il mutamento dei bisogni sociali e la necessità di interventi sulla spesa pubblica stanno mettendo sotto pressione il sistema di welfare italiano. La spesa sanitaria pubblica, che nel 2020 ha rappresentato il 7,4% del PIL, è destinata a ridursi al 6,1% entro il 2026. Le strutture residenziali socioassistenziali e sociosanitarie attive sono 12.576, con circa 414.000 posti letto (pari a 7 ogni 1.000 abitanti), con la maggiore disponibilità nel Nord-Est. Tuttavia, ci sono segnali preoccupanti riguardo alla crescita della popolazione anziana: se attualmente gli over 65 rappresentano il 24,0% della popolazione, si prevede che nel 2050 saranno il 34,5%, mentre la fascia d’età lavorativa (15-64 anni) diminuirà al di sotto del 55%. Inoltre, 6,8 milioni di pensioni sono inferiori ai 1.000 euro mensili, evidenziando una criticità nell’ambito previdenziale.

L’Assistenza e i Bisogni dei Caregiver

La questione dei bisogni di assistenza si presenta come una sfida rilevante nel panorama italiano. Il 58,7% delle famiglie ritiene essenziale l’introduzione della deducibilità del lavoro domestico.

Inoltre, il 46,3% sottolinea l’importanza di sviluppare servizi di assistenza domiciliare per i non autosufficienti. Un ulteriore 18,0% ritiene fondamentale semplificare le procedure per accedere a tali servizi, in particolare quelle relative alla valutazione di non autosufficienza. Il 15,4% delle famiglie ritiene cruciale il supporto per coloro che si occupano dell’assistenza di un familiare.

Da notare che quasi la metà delle famiglie (49,1%) ha dichiarato di essere personalmente coinvolta come caregiver di un parente non autosufficiente, sottolineando il ruolo integrativo e complementare rispetto a quello delle badanti.

Le Sfide dei Caregiver: Fatica, Stress e Mancato Riconoscimento

Per il 42,4% delle famiglie italiane, l’aspetto più critico dell’assistenza è rappresentato dalla fatica fisica e lo stress derivante dalla gestione dei molteplici bisogni della persona assistita.

Un altro problema significativo è rappresentato dai condizionamenti della quotidianità, che spesso assorbono completamente il tempo e le energie del caregiver, portandolo a rinunciare a una vita relazionale e autonoma (24,7%).

Il 16,4% sottolinea la mancanza di un reale riconoscimento del ruolo del caregiver da parte delle istituzioni e la conseguente mancanza di un compenso economico per il lavoro svolto. Poco più dell’8% delle famiglie ha dovuto abbandonare o trascurare il proprio lavoro o attività professionale per dedicarsi all’assistenza. Infine, il 6,7% è preoccupato di poter arrecare danno all’assistito, non avendo le competenze necessarie per gli interventi richiesti.

L’Incertezza per il Futuro e i Rischi Emergenti

Sul fronte delle prospettive future, il 40,7% delle famiglie italiane giudica non del tutto sicuro il proprio livello di risorse economiche e teme che queste possano non essere sufficienti in caso di imprevisti. Il 12,5% si dichiara completamente insicuro, consapevole che eventuali imprevisti potrebbero mettere la famiglia in seria difficoltà finanziaria.

Nel bilancio tra fattori di protezione, come il welfare pubblico e le coperture assicurative, e fattori di rischio futuri, emerge che la non autosufficienza e l’invalidità rappresentano la principale fonte di preoccupazione per il 64,6% delle famiglie.

Le malattie e la necessità di cure sanitarie seguono al secondo posto con il 51,2%, mentre la diminuzione dei redditi e del tenore di vita nella vecchiaia preoccupa il 35,0% degli intervistati. La morte del principale portatore di reddito in famiglia e la perdita del lavoro sono ulteriori fattori di rischio considerati.

L’Appello per un Cambiamento

Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, commenta che l’indagine condotta dal Censis evidenzia la crescente distanza tra le esigenze di protezione sociale delle famiglie italiane e il welfare del Paese, che sembra aver perso di vista la sua missione fondamentale.

«Quella scattata dal Censis è l’immagine più efficace della distanza che si sta creando tra la domanda di protezione sociale delle famiglie e il progressivo mutamento del welfare del nostro Paese, che sembra aver smarrito la propria missione, lasciando senza risposta una parte crescente della popolazione» dichiara Andrea Zini.

In questo scenario, la gestione del rapporto domestico si è trasformata nel principale meccanismo di protezione sociale, a spese delle famiglie stesse. Questo, soprattutto in relazione alla non autosufficienza, contribuisce ad alimentare l’incertezza delle famiglie, che chiedono interventi mirati come la deduzione totale del costo del lavoro domestico. Zini auspica che il governo, dopo i timidi segnali di cambiamento evidenziati nella riforma della non autosufficienza, recepisca questo appello e traduca le richieste delle famiglie in azioni concrete e universali.

«In questo quadro la gestione del rapporto domestico si è trasformata nel dispositivo di protezione sociale più diffuso, sebbene a totale carico delle famiglie. Questo, soprattutto in rapporto alla condizione della non autosufficienza, indubbiamente contribuisce ad alimentare lo stato di incertezza delle famiglie, che chiedono interventi mirati come la totale deduzione del costo del lavoro domestico. Il nostro auspicio è che, dopo i timidi segnali che abbiamo letto nella riforma della non autosufficienza, il Governo possa recepire questo appello e tradurlo in atti concreti, che siano davvero universali».

pensionati caregiver - una badante vestita con un lungo soprabito azzurro spinge una carrozzella con una signora anziana seduta. L'anziana donna indossa un cappello a bunnet di lana beige, una camicia azzurra e dei pantaloni rossi

Silver welfare: l’enigmatico futuro dei pensionati italiani.

Dopo essersi ritrovati nel periodo pandemico al vertice della piramide dei garantiti, il ritorno improvviso e inatteso dell’inflazione ha collocato i pensionati tra coloro che sono più esposti all’erosione del potere d’acquisto. Pensando al proprio futuro, solo il 38,7% si sente con le spalle coperte sul piano economico (nel 2019 il dato era al 68,2%). La fragilizzazione della condizione economica dei pensionati non solo rischia di mettere in crisi il «silver welfare» a supporto di figli e nipoti, ma alimenta anche la loro paura verso alcuni rischi sociali.

Il 35,2% dei pensionati si sente poco coperto in caso di malattia e della necessità di ricorrere a prestazioni sanitarie, il 45,4% in caso di non autosufficienza. Più di 16 milioni di pensionati attivano una spesa complessiva annua per le pensioni di oltre 312 miliardi di euro, con un importo medio di 1.500 euro circa per tredici mensilità. Ma esistono differenze significative nei redditi pensionistici che rendono alcune tipologie di pensionati più esposte ai rischi di questo momento. Al Sud le pensioni medie sono di circa il 20% inferiori a quelle del Nord e quelle delle donne sono inferiori di circa il 28% rispetto a quelle degli uomini.

Questi sono i principali risultati del 1° Paper del Rapporto 2024 Family (Net)Work «Dove sta andando il welfare? Salute, assistenza e previdenza nelle attese delle famiglie» realizzato dal Censis per Assindatcolf, che è stato presentato oggi da Andrea Toma, responsabile dell’area Economia, Lavoro e Territorio del Censis, e da Andrea Zini, Presidente di Assindatcolf.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”