“Ce lo avevano detto” è il nuovo singolo de La Convalescenza

Ce lo avevano detto” è il titolo del nuovo singolo de La Convalescenza.

Ce lo avevano detto

La rock band modenese ci regala un nuovo capitolo musicale dall’ormai caratteristico sound energico e oscuro. Un nuovo pezzo dedicato a tutti coloro che almeno una volta nella vita si sono sentiti in bilico tra il desiderio di costruire e quello di distruggere.

La band commenta in questo modo il nuovo progetto: “Ce lo avevano detto che ci sarebbe servito un lavoro, ce lo avevano detto che avremmo dovuto mettere su famiglia. Ce lo avevano detto che avremmo dovuto costruire qualcosa. E magari lo abbiamo anche fatto, e pure decentemente, ma quando guardi il frutto di tutta quella fatica senti il brivido lungo la schiena, quella domanda che ti fa dire:
“Potrei distruggere tutto in un attimo, basta una sola parola, un momento”, e sai di poterlo fare, ma non sei terrorizzato e basta, sei anche un po’ curioso di sapere cosa possa succedere dopo.”Ce lo avevano detto”è l’elastico che ci fa oscillare fra il restare e il fuggire, fra il costruire e il distruggere”.

ce lo avevano detto - la copertina del singolo de la convalescenza, che raffigura una nuvola scura e dei lampi

La Convalescenza

La band nasce a Modena nel 2016 con la pubblicazione dell’EP “L’Eco della clessidra”, disco diretto, carico della rabbia dei vent’anni. La necessità di scoprire nuove sonorità porta all’introduzione di un sound più moderno da cui deriva la successiva pubblicazione nel 2019 dell’EP “Palafitte di creta”, disco che definisce l’identità più sincera che la band vuole mostrare sul palco.

Sul finire del 2021 La Convalescenza pubblica il singolo “Resta Nostro” e pochi mesi dopo segue “Via Lattea. A maggio 2022 esce invece il singolo “Estinguersi Ancora”

Ce lo avevano detto” è disponibile in rotazione radiofonica, in streaming e in digital download dal 10 settembre.

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Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.