“C’era un ragazzo che come me”… la storia di Marco Sentieri

E’ una sensazione strana, ma appena lo vedo nella hall del Royal Hotel, mi viene in mente questo refrain…. “c’era un ragazzo che come me”… Segno zodiacale gemelli (nato l’11 giugno), Marco Sentieri è un ragazzo come quelli di una volta: pochi grilli per la testa, tanta voglia di emergere, ma con la consapevolezza di dover sudare e lavorare sodo per arrivarci.

C’era un ragazzo a Casal di Principe

“C’era un ragazzo”, con una carriera musicale come quelle di una volta: nessun talent, tanta gavetta, piccoli locali e poco pubblico, supporter ad artisti famosi. Così dovrebbe essere, per tutti.

Dicevamo, nato l’11 giugno, ma sarà lui nell’intervista a raccontarci i pregi, e i difetti, dei nati proprio quel giorno, come il sottoscritto, tra l’altro.

Marco Sentieri è un ragazzo speciale: non ha tagliato la testa al gallo, come cantava Ivan Graziani, non ha rinnegato le proprie origini, le proprie radici. Anzi, sa bene da dove arriva, ma sa anche dove vuole arrivare.

Marco Sentieri C'era un ragazzo come Marco Sentieri

Billy blu

“Billy blu” è il brano che presenta nella sezione Nuove Proposte: una canzone scritta dal compianto Gianpiero Artegiani, che parla di bullismo. E ancora penso “c’era un ragazzo”, come Giampiero.

Un argomento forte, duro, che non può scatenare polemiche: sarà sempre lo stesso Marco a raccontarci del brano e di come lo ha scelto per la gara.

Un testo importante, rappato molto lentamente, scandito bene per dare il peso giusto alle parole, e poi cantato con forza e trasporto.

Una pagina di storia nella storia d’Italia. La parte musicale è elegante, curata con classe e finezza. Sonorità particolari, un’atmosfera tra il jazz e il soul, con un gusto un pò retrò, il giusto, e già piace fin dall’intro.

Il brano è importante e Marco è davvero bravo e, a Sanremo, avrà un valore aggiunto: a dirigere Marco e curare personalmente l’arrangiamento per l’orchestra, sarà il maestro Danilo Riccardi, compositore e pianista.

Vi invito ad ascoltarla con attenzione, ne vale veramente la pena.

Come dicevo in apertura, abbiamo avuto la gradita occasione di incontrare Marco per una intervista: ascoltatela, guardatela con attenzione. Scoprirete un ragazzo davvero speciale.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.