Debrecen VSC vs Torino FC – UEFA Europa League II° turno preliminare

Esser granata vuol dire fede e amore

Debrecen VSC vs Torino Fc – UEFA Europa League, gara di ritorno del secondo turno preliminare.

Una partita che non dovrebbe riservare troppe sorprese visto il risultato del match di andata.

Dico “dovrebbe” perché con le partite internazionali non si sa mai e perché la squadra granata si presenta in Ungheria ampiamente rimaneggiata.

Sappiamo tutti, che piaccia o meno, come sta andando la campagna acquisti e sappiamo in egual misura degli infortuni di Lyanco, Iago e Lukic.

Walter “non dobbiamo pensare sia già finita” Mazzarri, oggi manda in campo (3-4-3): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; De Silvestri, Meite, Baselli, Ansaldi; Berenguer; Belotti, Zaza.

Scelte obbligate per il tecnico Toscano viste le assenze e visto il latitare della campagna acquisti.

La partita si vede in TV dopo una querelle durata un paio di giorni: SKY e Cairo cacciano i danè, come è giusto che sia.

Primo tempo

Prino tempo di assoluta marca granata (la maglia da trasferta è così così): padroni del campo, anche perché il Debrecen VSC è davvero poca cosa, collezionano corner a ripetizione, senza però impensierire troppo il portiere magiaro.

Come sempre succede, al primo affondo è rete: al ’24 gran lancio in profondità di Meitè per Zaza che entra in area, finta l’apertura a destra, siede l’avversario e di sinistro infila Nagy nell’angolino lontano.

Raddoppio del Torino otto minuti dopo: azione corale che vede Berenguer lanciare Ansaldi sulla sinistra, cross dal fondo del giocatore argentino che trova Izzo sul palo lungo, pronto a ribadire in rete.

Proprio allo scadere Baselli è costretto a uscire per un guaio alla coscia: entra per pochi secondi Rincon (unico centrocampista di ruolo rimasto a disposizione).

Qualificazione praticamente in cassaforte: nonostante la pochezza degli avversari si sono viste cose interessanti, a livello di gioco e di mentalità.

Secondo tempo

Comincia la ripresa con il Debrecen in avanti, ma Sirigu si dimostra già in forma-campionato, esibendosi in una paratona su tiro in diagonale di Trujic.

Nulla può il portierone granata sull’incornata di Garba, dopo sei minuti, che insacca un perfetto cross dal fondo, al termine di una bella azione corale dei padroni di casa.

Torino entrato un tantino molle in campo.

Si alza la cresta del “Gallo” al ’68 ed è un goal bellissimo: contropiede di Belotti che punta la profondità, triangola con Zaza che di tacco libera il compagno davanti alla porta, ed è 1-3 per I granata.

Ottima l’intesa tra i due attaccanti, Mazzarri prenda nota.

Scocca il ’75 ed è il turno di Millico: il baby attaccante, all’esordio in Europa League, sostituisce Belotti.

Mancano circa otto minuti al termine ed il turno di un altro baby: Singo prende il posto di Izzo.

C’è Gloria anche per il bomberino della Primavera, a tempo Scaduto: Millico imposta l’azione servendo Zaza in area, l’attaccante lucano tira addosso al portiere ma sulla ribattuta, il giovane attaccante realizza di testa la rete del 1-4.

Commento

Il Torino archivia senza troppi patemi d’animo la pratica magiara: sette reti al Debrecen in dua partite sono persino pochi, visto il valore degli avversari.

Un squadra di maniscalchi, detto con tutto il rispetto (mannaggia la rima): tanta grinta e poca tecnica, turno preliminare che, tra andata e ritorno si è trasformato in poco più che una doppia amichevole precampionato.

Stasera ottimo primo tempo, giocato con intensità e determinazione, pessimo inizio di ripresa, dove si è sentita l’assenza di Baselli in fase di impostazione, ma poi “el General” ha trovato la posizione giusta e il match è finito in discesa.

Ottimo Zaza (peccato per l’ammonizione), bisogna sottolinearlo, fondamentale e redditizio Ansaldi, come sempre, discreta la difesa, mai seriamente impegnata, buono l’esordio di Millico, rete compresa, il solito leone Belotti.

Il terzo turno vedrà i granata impegnati contro i bielorussi dello Shakhtyor Soligorsk.

Ora la parola, o per meglio dire, la palla, passa a Cairo (Bava lo sappiamo, è giusto un prestanome): urge cominciare, sottolineo cominciare, la campagna acquisti.

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Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.