UEFA Europa League – II turno preliminari: Torino Fc vs Debrecen VSC 3-0

Esser granata vuol dire fede e amore

UEFA Europa League – Torino Fc vs Debrecen VSC

Riassumendo: l’ultima di campionato si è giocata il 25 maggio scorso e da allora sono passati praticamente due mesi. Da allora, da quel giorno, andando con ordine: non si potevano fare acquisti perché c’era la querelle fra Cairo e Petrachi, poi non potevano fare acquisti perché non si sapeva se il Torino FC sarebbe stato ripescato, poi non si potevano fare acquisti perché bisogna aspettare i turni e l’eventuale qualificazione ai gironi di UEFA Europa League.

In buona sostanza un quadro abbastanza opprimente (leggi come la penso al riguardo, in questo precedente articolo): in buona sostanza nulla è cambiato da quel 25 maggio ultimo scorso: la squadra rimane sempre la stessa, con un Moretti in meno e due o tre giocatori, appena ritornati dalle varie coppe internazionali e quindi in ritardo di preparazione.
Aggiungiamo qualche giovane di belle speranze ritornato a Torino, di cui uno già infortunato.

A tutto questo, si aggiunge qualche trattativa in tavolata, più che altro frutto della fantasia dei giornali, per riempire le colonne, e dei siti web, per riempire le pagine.

Nulla, ripeto, nulla è cambiato.

Cari tifosi granata che mi seguite qui su Zetatielle Magazine, benvenuti al secondo turno preliminare di UEFA Europa League, che vede impegnato il Torino FC contro il Debrecen: 1589 giorni dopo, i granata tornano in Europa, anche se, per adesso, dalla porta di servizio e grazie alla rinuncia del Milan. Ma non rinvanghiamo, occupiamoci del presente stretto.

Walter “voglio una prova di attenzione e maturità” Mazzarri, manda in campo: Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; De Silvestri, Meitè, Baselli, Ansaldi; Falque, Belotti, Berenguer. Scelte presso che obbligate per il mister di San Vincenzo, stessa formazione dell’ultimo campionato, spacciata per un 3-4-3 che probabilmente non rispecchia la vera posizione di Berenguer in campo. Verificheremo subito dopo il fischio d’inizio.

Nota di “colore”: le nuove maglie non sono poi così brutte, anzi: eleganti e di un colore che si avvicina abbastanza al granata classico, senza arzigogoli strani nel tessuto; peccato per quella “J” sulla manica che si poteva pure evitare o modificare.

La cronaca della partita

Primi quasi venti minuti di studio e di sonnecchio, poi, come sempre con Mazzarri, alla prima vera occasione il Torino passa in vantaggio: ripartenza dalla metà campo, lancio in profondità di Iago per Belotti, che entra in area a cento all’ora e viene steso dal portiere magiaro. Calcio di rigore netto che realizza lo stesso “Gallo” con un destro centrale ma forte. Portiere Nagy neanche ammonito, ma è un dettaglio.

Secondo squillo del Torino allo scadere dei primi quarantacinque minuti: lancio in profondità di Baselli per Ansaldi che entra in area, evita le zanzare, cerca di crossare dal fondo, ma colpisce male la palla, con il cross che diventa un tiro imparabile per Nagy.

Primo tempo in perfetto stile mazzarriano: gli undici dell’anno scorso, con Berenguer effettivamente spostato una decina di metri avanti, mantengono a lungo il possesso palla, e ripartono con fiammate improvvise. Due lanci in verticale e due reti: bilancio ottimo, almeno contro questa squadra ungherese, fatta di marcantoni, in migliore forma fisica rispetto ai granata, ma dalla tecnica davvero approssimativa.

Nulla da segnalare nel secondo tempo, salvo che i magiari aumentano il possesso palla, ma non arrivano mai ad impensierire Sirigu, con il Torino che impensierisce la difesa avversaria solo dopo venti minuti esatti, con un tiro a giro di Berenguer, che sorvola di poco la traversa.

Lo stesso giocatore spagnolo, due minuti dopo, impegna severamente il portiere avversario, che devia sul palo e poi sul fondo, un tiro in corsa su assist di Iago.

A poco più di un quarto d’ora dal termine entra Lukic al posto di Iago: il giocatore serbo si posiziona davanti alla linea di centrocampo.

Entra anche Zaza al posto di Berenguer, quando mancano dieci minuti al termine: si ritorna al 3-5-2 puro. Zaza ammonito dopo appena un minuto: non commento.

Commento però il goal dell’attaccante lucano in pieno recupero: sugli sviluppi di un corner, la butta dentro su sponda di un compagno, a un metro dalla linea di porta.

Finisce 3-0: un risultato ottimo in vista del ritorno.

Commento finale

Si giocherà probabilmente in una bolgia, anche se, ripeto, la squadra magiara vista stasera, è molto forte fisicamente, picchia duro, ma tecnicamente è inferiore, e di molto, ai granata.

Comunque la qualificazione al III turno dovrebbe essere certa, salvo sconquassi che non oso neanche immaginare.

Buona prova dei granata stasera al Moccagatta, considerata la poca preparazione nelle gambe e nel fiato: la squadra è quella dell’anno scorso e gioca a memoria. Questo è quanto.

Buona la prova di Baselli in cabina di regia, Belotti solito combattente, poco più che sufficienti i due spagnoli come rampa di lancio al “Gallo”, sempre decisivo e già in buona forma Ansaldi, mai veramente impegnata la difesa.

FV<3G

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.