Doping e bodybuilding, quando la passione va oltre ogni limite

Ho aspettato a fare questo articolo, che sento molto a livello personale, ma l’ennesima morte di un ragazzo di 23 anni per doping, mi ha spinto a scrivere due parole su ciò che si cela dietro alla palestra.

Prima di essere atleti si è persone, ragazzi e ragazze che hanno la passione della palestra e, perché no, anche del palco. Infatti molti di noi che abbracciamo questo mondo, vogliamo salire su un palco per far vedere a tutti il risultato del nostro stile di vita e della nostra forza di volontà. Lo facciamo per noi stessi, per avere un obiettivo che ci faccia mantenere uno stile di vita sano e regolare, con allenamenti e alimentazioni sempre programmate. Quindi cerchiamo di indirizzare noi stessi su una strada sana che ci porti a vivere più a lungo riducendo al minimo i rischi che comporta l’invecchiare.

Allora perché non ci basta?

Purtroppo, non a tutti basta essere estetico, fare il massimo con le proprie forze per raggiungere la forma desiderata e la condizione migliore, che può essere da palco o no. Non parlo solo di atleti, ma di chiunque voglia stare in forma migliorandosi sempre.

Ma perché usare il doping estremo? Dico “estremo” perché mi confronto spesso con atleti e preparatori che ne fanno uso, ma vi posso assicurare che i migliori non esagerano mai. Un grande preparatore mi fece un esempio per farmi capire che non serve abusare.

Prendete un secchio da 10 litri, riempitelo al massimo, cosa succede se si va oltre? “Fuoriesce il contenuto“. La morale? Se qualcuno sceglie di fare uso di prodotti che aumentano le prestazioni, ma va oltre quello che è il massimo assimilabile dal nostro corpo, non fa altro che alimentare gli effetti collaterali.

un bodybuilder che urla che fa uso di doping con in mano un manubrio che emette dei raggi laser blu

Quali sono gli effetti collaterali del doping?

Non farò un elenco dei prodotti utilizzati in questo settore, perché tanto tutti ne abbiamo sentito parlare più e più volte. Sicuramente, se noi prendiamo delle sostanze che fanno crescere i nostri muscoli ma anche i nostri organi interni, e qualsiasi altra cosa che fino a quel momento è rimasta innocua, stiamo scegliendo autonomamente la via più pericolosa. Questa strada pericolosa porta sempre più spesso alla morte ed ecco perché parlavo di passione che spinge l’uomo oltre al limite.

Ciò che fa rabbia è che i veri preparatori, i professionisti, non permettono abusi di queste sostanze, ma aiutano l’atleta a fare la scelta migliore, riducendo al minimo i rischi per la salute. Gli effetti collaterali ci sono e ci saranno sempre, anche con le dovute precauzioni, perché il doping non è mai sano.

Ma se si è a conoscenza di questi effetti collaterali perché si usano comunque?

Le motivazioni che spingono le persone a fare di tutto per raggiungere il risultato migliore, sta nella natura umana. L’uomo è risaputo che è competitivo e che farà sempre di tutto per essere il migliore.

Prendiamo un ragazzo che fa palestra da qualche anno e che agli inizi vede il suo corpo cambiare sempre più spesso e in modo considerevole. Poi arriva un certo punto, dove il suo corpo inizia a cambiare sempre più lentamente, cosa gli scatterà nella testa? Semplicemente che non vuole rallentare il suo miglioramento e allora è lì che le strade possono essere differenti. La più difficile, quella di programmare un modo sano per uscire da quella zona di stallo, la più semplice, quella di abbracciare il doping sapendo i rischi.

Se si chiama doping non dovrebbe essere illegale?

Io stesso, da body builder natural, lo penso, quando salgo sul palco e vedo accanto a me i doped. In realtà, se la persona che fa uso di questi prodotti è consapevole dei rischi e non fa male a nessuno, perché dovrebbe smettere di usarli? Sono scelte che non condivido, ma che vanno rispettate, del resto,a molti piacciono le gare di bodybuilding dove uomini e donne raggiungono masse muscolare fuori dal comune. In quel momento, stiamo rispettando la loro scelta, apprezzando tutto il lavoro che c’è dietro a quelle masse. Semplice è solo il modo di utilizzarle, ma non è facile comunque raggiungere la condizione migliore per essere…il migliore. Non crediate che quelle persone non facciano sacrifici, anzi, spesso ne fanno più di tutti gli altri.

Il “mio” fitness

Questo articolo è rivolto a tutti coloro che fanno abuso e non a quelli che fanno uso di questi prodotti. Penso che a tutti faccia provino rabbia quando un ragazzo, con tutta la vita davanti, muore per passione. Ne sono morti troppi e troppi ancora ne moriranno. La mia speranza da sognatore è che si faccia la guerra ai finti preparatori che vedono solo il business e non la persona. Non lasciatevi convincere che diventerete tutto ciò che volete solo grazie all’aiutino perché non è vero. Si può essere chi si vuole anche senza, grazie alla determinazione e allo stile di vita sano e controllato. Detto ciò ognuno faccia la scelta migliore per sé e rispettate le scelte di tutti ma aiutate a capire.

foto in bianco e nero di un busto di uomo e uno di donna in posa da bodybuilding

(Foto copertina da Tapascione.com)

Daniele Bertocchi
Daniele Bertocchi
Libero professionista. Diplomato con attestati conseguiti preso l'Accademia fitness italiana registrata al movimento sportivo popolate italiano MSP Italia  Dice di sé: “Chi sono?! Daniele Bertocchi, personal trainer, certificato Coni tramite MSP Italia ,come professione ma anche nella vita. Cerco di portare tutte le persone che incontro sulla strada della salute e del benessere, sia mentale che fisico. Sono cresciuto in palestra entrando a 17 anni. Ho imparato a conoscere e fare mio il lato positivo e negativo di questo mondo. Sono oramai più di dieci anni che ho abbracciato questo stile di vita tra gare di bodybuilding e lavoro di personal trainer, che mi danno tutt'oggi grandissime soddisfazioni. Ho ricominciato a gareggiare nel 2017 da bodybuilder natural. Vivo e lavoro per la mia passione. Come dico sempre "più ghisa per tutti" perché non è mai abbastanza per essere felici”.