Vi piacerebbe capire sempre se qualcuno sta mentendo o se è sincero con un solo …colpo d’occhio?
I nostri gesti, il nostro comportamento, anche solo una mano tra i capelli rivela ciò che stiamo provando: tu chiamale se vuoi…emozioni.
Ma cosa sono le emozioni?
Sembra una domanda stupida con una risposta facile, tuttavia, se ci provate a dare una definizione incontrate sicuramente delle difficoltà.
Infatti, come si può spiegare uno stato d’animo? Anche perché le emozioni, per definizione, non sono uno stato d’animo bensì uno stato psicologico e fisico. Sono un processo interiore suscitato da un evento che agisce da stimolo importante per gli interessi dell’individuo.
Le emozioni hanno un’influenza straordinaria sul comportamento umano e posso indurre ad compiere azioni che normalmente non compiremmo. Esse influenzano il nostro pensiero, il nostro umore, il nostro temperamento e la nostra personalità.
Sono uno stato complesso di sentimenti che si traducono in cambiamenti fisici e psicologici che influenzano il pensiero e il comportamento.
Diversi sono gli studi elaborati e tante sono le teorie in merito alle emozioni, ma soprattutto, sono state classificate e suddivise in categorie. Una prima classificazione le distingue in primarie e secondarie.
Emozioni Primarie
Sono quelle comuni a tutto il regno animale. Vengono dette anche “fondamentali” e si manifestano fin dalla nascita. Infatti, il neonato esprime quelle che vengono definite “innate”, paure, amore, ira.
Darwin sosteneva che “le emozioni basilari sono innate e sono il risultato della nostra evoluzione”.
Emozioni Secondarie
Nei primi anni di vita, poi, arrivano vergogna, ansia, gelosia, invidia, imbarazzo, orgoglio…Sono quelle secondarie, che si sviluppano con la crescita dell’individuo e con l’interazione sociale. Per questo vengono anche dette “complesse”. Fare delle scelte, ad esempio, comporta anche poi un comportamento coerente di interazione con altri individui, e spesso può metterci in imbarazzo.
Volendo fare un parallelo, la Genesi racchiude il senso delle emozioni nella storia di Adamo ed Eva, dapprima liberi e spontanei e, dopo il “peccato originale”, pudici e imbarazzati. Questi due comportamenti sono la conseguenza delle emozioni scaturite dalle loro azioni, in seguito ad una relazione sociale. Quindi, la vergogna, il pudore, l’imbarazzo, il rimorso e il timore arrivano dopo aver interagito con una situazione che ha condizionato il loro comportamento, il loro umore e la loro percezione dei rapporti sociali.
Direte voi, è una storia. Vero, ma efficace.
Ma come ci sentiamo quando proviamo un’emozione?
L’emozione da astratta diventa concreta, nel momento in cui produce effetti tangibili ed è fisiologicamente percepita dal corpo. Si manifesta con un cambiamento della nostra temperatura corporea, il battito del cuore accelera, si contraggono i muscoli facciali e la nostra espressione cambia. E questo avviene ogni qualvolta proviamo un’emozione. Il pensiero e la nostra cognizione scatenano una risposta organica e una serie di neurotrasmettitori associano una determinata emozione a una risposta fisiologica periferica del nostro corpo.
Da qui, le classificazioni in tre categorie principali: fisiologiche, neurologiche e cognitive, da cui derivano le conseguenti teorie.
Fisiologiche, cioè le reazioni all’interno del nostro corpo sono la causa dei sentimenti. Neurologiche, dove l’attività all’interno del cervello causa risposte emotive. Infine, cognitive, i pensieri e le altre attività mentali sono una componente fondamentale nella formazione di stati emozionali.
Paul Ekman
Non si può parlare di emozioni senza citare Paul Ekman.
Nato a Washington nel 1934, Ekman è uno degli psicologi più influenti al mondo. I suoi studi sono la base della comunicazione non verbale e delle micro-espressioni facciali.
Ha smontato la teoria che sosteneva che le emozioni hanno un’origine culturale dimostrando, invece, che sono universali, perché non dipendono dal luogo dell’individuo o dalla sua cultura, bensì hanno una natura biologica, comune a tutti gli esseri umani.
Lie to me
La nota serie televisiva, incentrata sullo studio delle espressioni del viso per smascherare la menzogna è la risposta mediatica delle ricerche di Ekman. Lo stesso Ekman ha seguito e consigliato tecnicamente regista e attori nella realizzazione della serie TV.
La menzogna e l’inganno producono micro espressioni facciali riconoscibili sul volto di qualsiasi individuo e sono le stesse per tutti. Ekman ha elaborato il FACS (Facial Action Coding System), dove ha racchiuso e classificato ogni espressione del volto umano. Ha addirittura collaborato alla realizzazione di un software, Il Face Reader, che rileva le emozioni.
Geniale. Guardate un pò qui.
Gestire le emozioni
Non è sufficiente sapere cosa sono le emozioni o quale neurotrasmettitore le provoca, ma dobbiamo essere capaci di convivere con esse, senza nasconderle, con intelligenza emotiva.
Per concludere, è importante gestire le nostre emozioni per migliorare la qualità dei nostri comportamenti, delle nostre relazioni. Ci aiuta ad essere più gradevoli e più produttivi, migliorando sicuramente il nostro stile di vita.
Tu chiamale se vuoi…emozioni…