Quando la musica diventa magia: il richiamo eterno di “A kind of magic” dei Queen

Per la rubrica “33 giri di ricordi”, quelli che hanno segnato un’epoca, recensione e retrospettiva dell’album “A kind of magic” dei Queen del 1986.

Premessa.

Sarebbe stato più facile, e forse anche banale, parlare di “A night at the opera”, sicuramente l’album più conosciuto della band inglese.

Ho scelto invece “A kind of magic”, primo appuntamento con i “33 giri di ricordi” del nuovo anno per due ragioni (che poi si possono tranquillamente fondere in un unico pensiero): la rinascita che diventa un augurio.

Rinascita di quella che è probabilmente la band più iconica della storia della musica.

Augurio ai nostri lettori di un nuovo anno che sia come una magia.

1986

Si diffonde in tutto il mondo il primo virus informatico, (c)Brain.

Silvio Berlusconi acquista la A.C. Milan.

Si scopre lo scandalo del vino al metanolo. Saranno 23 i morti accertati.

26 aprile: Černobyl’ (Ucraina): incidente alla centrale nucleare, reattore n. 4 (esplosione non nucleare). Nei giorni seguenti una nube radioattiva contaminerà buona parte dell’Europa.

Nel Regno Unito una mucca di una fattoria dell’Hampshire denominata “Cow 133” è la prima vittima accertata dell’encefalopatia spongiforme bovina, il morbo della “mucca pazza”.

Ad Assisi si riuniscono i principali rappresentanti delle religioni del mondo, su invito del papa Giovanni Paolo II, per un incontro di preghiera in nome di San Francesco, “profeta della pace” come lo definì lo stesso pontefice.

La Juventus è campione d’Italia (ventiduesimo titolo della sua storia). Capocannoniere del torneo Roberto Pruzzo (Roma) con 19 reti.

Eros Ramazzotti con “Adesso tu” vince il trentaseiesimo Festival di Sanremo.

Live Aid

Non è che ci dedichiamo in particolare alla musica “dura” o a quella “leggera”, è semplicemente il nostro genere di musica”. (Brian May)

I Queen si sono da sempre caratterizzati per lo stile sospeso fra hard rock e glam rock, con influenze progressive, soprattutto agli inizi della carriera, a cui segue un periodo decisamente più pop oriented. La band, sopravvissuta al ciclone punk, si è giocoforza dovuta adeguae all’influenza, e all’elettronica imperante della new wave dei primi anni ’80, pur mantenendo sempre e comunque una propria identità, grazie soprattutto a Freddie Mercury, uno dei personaggi più iconici della storia della musica contemporanea.

Art rock, hard rock, glam rock, disco, pop, progr o heavy metal che dir si voglia, poco importa. La voce e il carisma di Freddie Mercury portano sempre e sono a un “genere” musicale, unico ed inimitabile: i Queen.

Tra alti e bassi, dischi riusciti ed altri meno, velleità soliste del leader indiscusso, la band arriva al 1986 non proprio in splendida forma, complice anche lo scarso successo del “The Works Tour” dell’anno precedente.

Ma grazie al successo ottenuto con l’esibizione al Live Aid il 13 luglio 1985, unanimemente riconosciuta come la migliore performance in assoluto, i Queen ritrovarono la carica per tornare in studio tutti insieme e con le idee ben chiare.

A kind of magic

Fatte le debite proporzioni, e senza rischiare la blasfemia musicale, si può tranquillamente affermare che “A kind of magic” rappresenti quello che “Dove comincia il sole” è stato per i Pooh: un’opera omnia, dove ogni canzone è ispirata alla precedente produzione.

L’album nasce come colonna sonora del film Highlander – L’ultimo immortale, protagonisti Christopher Lambert e Sean Connery, il primo della serie, diretto da Russel Mulcathy. La band iniziò infatti a lavorare per la colonna sonora del film e poi riarrangiò alcuni brani col fine di inserirli nell’album. Tra l’altro, la band si era già cimentata con le colonne sonore, nel 1980, con la soundtrack di “Flash Gordon”, ottenendo un relativamente scarso successo.

Il titolo dell’album è tratto dall’omonima traccia presente nel disco, per la prima volta nella storia della band.

I Queen realizzano un vero e proprio greatest hits di inediti, attingendo al pop più classico con la title-track, all’hard rock con “One vision” e all’heavy metal con “Princess of the universe” e “Gimme the prize”.

Who wants to live forever” (titolo quasi premonitore) riporta alle atmosfere tanto care a Freddie & Co di album come “A night at the opera” e di “A day at the races”, complice l’utilizzo dell’orchestra sinfonica.

Non mancano le sonorità dance con “Don’t lose your head” e “Pain is so close to pleasure”.

Friends will be friends” è un classico arena rock, genere i cui padri sono da considerarsi proprio i Queen, mentre “One year of love” è una classica pop ballad. In questo brano, per la prima ed unica volta nella discografia della band, compare il sassofono. L’assolo è eseguito da Steve Gregory, lo stesso che ha reso iconica “Careless whisper” di George Michael.

Made in Heaven

Anche dopo decenni dalla sua uscita, “A Kind of Magic” continua ad essere una pietra miliare nella storia della musica rock. L’eredità lasciata da questo album è palpabile nell’influenza che ha avuto su generazioni di musicisti successivi e nella sua costante presenza nelle playlist di fan di ogni età.

A Kind of Magic” si è affermato come un album leggendario, unendo la magia della musica rock con l’epica cinematografica. La sua capacità di trasmettere emozioni forti e di catturare l’immaginazione degli ascoltatori lo rende un’opera fondamentale nel panorama musicale e una testimonianza indelebile del talento dei Queen.

Il disco fu seguito dal “Magic Tour”, documentato nel live “Live magic” pubblicato a fine 1986.

Il disco propone prevalentemente brani estratti dalla tappa finale del Tour (quella del 9 agosto al Knebworth Park), ricordata soprattutto per essere l’ultima in cui Freddie Marcury salì sul palco con i Queen. A proposito del concerto di Knebworth, circola anche un altro aneddoto: pare che John Deacon, uscendo dal palco (prima di rientrare per i bis) abbia lanciato il basso in direzione backstage. Un gesto di stizza che molti attribuirono alla frustrazione dovuta alla consapevolezza che quello sarebbe stato l’ultimo concerto della band.

Seguiranno gli album in studio “The miracle”, “Innuendo” e “Made in heaven” (postumo).

Freddie Mercury si spegnerà a Londra il 24 novembre 1991.

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Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.