Mirko Alivernini, il regista della tecnologia dual A.I. ritorna con “The Woodcutter”

“The Woodcutter”, il nuovo thriller mozzafiato di Mirko Alivernini, realizzato con doppia intelligenza artificiale

Ormai ci ha preso gusto e i numeri gli danno ragione. I suoi film sono successi che si infilano uno dietro l’altro, come perle di una collana. Il segreto di Mirko Alivernini? Oltre alla sua alta professionalità e bravura, l’uso della tecnologia a doppia intelligenza artificiale per la realizzazione dei suoi lavori cinematografici.

“Il mio intento è quello di far capire agli addetti ai lavori e al pubblico che si può fare un cinema di alta qualità non utilizzando necessariamente dei metodi tradizionali. Il cinema è stupire e creare. Questa per me è la regola” dichiara il regista.

Ed eccolo nuovamente pronto a stupire il suo pubblico con il film “The Woodcutter”. L’opera è un thriller horror – psicologico con protagonista l’attrice Paola Lavini, candidata al Globo D’oro 2020.

Paola Lavini di profilo seduta su una poltrona scrive su un tacquino e sullo sfondo un calino accesocon fiamme allegre
Paloa Lavini

Il Cast

Oltre alla già citata Paola Lavini, sul set di “The Woodcutter” ci sono anche Roberto Rizzoni, Enzo Garramone, Domenico Rolando Astone, Fabio Martorana, Luigi Converso, Mauro Mascitti e Jole Risi.

Paola Lavini non ha bisogno di presentazioni, è un’attrice straordinaria così come lo stesso Rizzoni Garramone, Luigi Converso e Mauro Mascitti, ma tutto il cast è veramente degno di notaafferma Mirko Alivernini presentando gli interpreti del film.

La mia più grande scommessa è stata Fabio Martorana che, oltre ad essere un volto nuovo nei miei progetti, è oggi in grado di interpretare più ruoli grazie al suo talento e alla sua dedizione“, conclude il regista.

The Woodcutter

Una trama nella piena regola del thriller psicologico. Un bosco, un serial killer (forse), tensione e suspance. Ambientata in un piccolo paesino dello Utah, la storia si concentra su un cruento fatto di cronaca: lo sterminio della famiglia Gregor da parte di alcuni giovani del luogo.

Attraverso colpi di scena avvincenti, suspence e interrogativi inquietanti, Mirko Alivernini regala al suo fedele pubblico un’opera stupefacente per narrazione e tecnica.

Ma a rendere tutto più intrigante è la tecnologia usata per le riprese.

Tecnologia a doppia intelligenza artificale

Questa è una vera e propria rivoluzione nel settore cinematografico, che ad alcuni non andrà a genio ma ad altri più lungimiranti aprirà molte strade, perché questa tecnologia permetterà a tanti giovani di sperimentare un cinema personale in maniera meno costosa e altamente qualitativa.” Spiega Alivernini.

Le macchine da presa sono gli smartphone, ovviamente con una qualità tecnica di alto livello. Essendo dotati di una doppia intelligenza artificiale, forniscono una registrazione audio ottimale. Il dispositivo conta su tre fotocamere e sulla possibilità di utilizzare uno stabilizzatore. Il risultato è strabiliante: immagini pulite e nitide anche se si tiene il cellulare in movimento.Un risparmio davvero notevole sui costi di materiale utilizzato, sui tempi di produzione e su quelli di lavorazione.

Ovviamente non basta essere dotati di uno smartphone per poter fare di una semplice ripresa un lavoro cinematografico, ma bisogna studiare un metodo che io personalmente ho affinato dopo anni di studio. Ho usato il telefono come una vera a propria macchina da presa, con proporzioni e profondità di campo che rispettano esattamente tutte quelle che sono le linee tradizionali del cinema”, precisa Mirko Alivernini.

Una tecnica già sperimentata nelle produzioni cinematografiche statunitensi, ma in Italia, Mirko è il primo in assoluto a lavorare con questa metodologia, nella sede della della Mainboard Production, la sua casa di produzione di Cinecittà.

Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”